Nov 08
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30.000 persone hanno manifestato ieri a Roma, secondo la Questura capitolina. Davvero poche. Una goccia nell´oceano.° ° °
Un numero talmente esiguo di dimostranti, da rappresentare al massimo lo 0,00001% di tutta la popolazione scolastica ed universitaria italiana.
Basti pensare, che gli scritti al primo anno della Facoltà di Giurisprudenza dell´Ateneo Federico II (di Napoli), sono più numerosi.
Una minoranza, dunque, ha sfilato ieri. Una microscopica ed infinitesimale minoranza. Che ha tutto il diritto, beninteso, di organizzare cortei e di protestare in piazza. Ma che non ha titoli alcuno, per occupare scuole ed università : visto che non rappresenta, nemmeno lontanamente, la maggioranza della popolazione studentesca italiana.
La democrazia, infatti, è questione di numeri, è rapporti di forza, è osservanza del principio di rappresentatività .
E nessuno può sentirsi esonerato dal rispetto di queste regole, che incarnano i valori-cardine su cui poggiano i sistemi democratici.
All´opposto, invece, i regimi illiberali, i sistemi antidemocratici (fascisti, nazisti e comunisti) hanno sempre e soltanto avuto origine da minoranze che, a colpi di spranghe, armi da fuoco e facendo ricorso a forme varie di violenza (anche psicologica), hanno finito per imporre la propria volontà alla maggioranza dei cittadini.
Ora, ribadire questi concetti ovvi e banali dovrebbe essere inutile. Ma la democrazia, ahinoi, non è accettata da tutti.
Sicuramente è calpestata da quanti, magari in numero di cento, occupano Facoltà che vantano 100.000 iscritti ciascuna!
Ma confidiamo nel fatto che, dopo l´evidente pessima performance di ieri, questi fanciulli smettano di agire in modo violento (rinunciando ad occupare scuole ed università ): sono una minoranza assai minuta, ed ora è un fatto noto a milioni di italiani.
Detto questo, ciò che al sottoscritto preme sottolineare, però, è altro. E riguarda l´insieme delle misure (presentate dalla Gelmini) contro cui – inconsapevolmente? – hanno protestato i manifestanti.
Essi hanno detto No:
- All´incremento del tempo pieno nelle elementari, introdotto dalla Riforma della scuola. Un incremento che, probabilmente, non sarà inferiore al 50%. E che potrebbe portare il numero degli alunni che ne beneficiano, dagli attuali 672.000 a circa un milione (a dirlo non è il sottoscritto, ma un´organizzazione indipendente e che opera nella scuola da 35 anni: TuttoScuola).
- Alla attribuzione, nella forma del bonus, di circa due miliardi di euro agli insegnanti. In buona sostanza, nel 2012, 250.000 docenti riceveranno 7.000 euro in più (in busta paga). Ma, a detta del Ministro dell´Istruzione: “Già a partire dal 2010-2011 però verranno erogati gradualmente i primi premi di produttività a un numero di docenti inizialmente più limitato ma che entro la fine della legislatura 2013 coprirà una percentuale rilevante di docenti“. Anche questo è previsto dalla Riforma della scuola.
- Allo stanziamento di 135 milioni di euro, per borse di studio, a favore di 180.000 studenti universitari. Come ha ribadito la Gelmini: “è la prima volta che il Paese riesce a coprire tutte le necessità e a garantire tutti gli aventi diritto. In genere venivano esclusi circa 40 mila ragazzi, per la prima volta 180 mila ragazzi riceveranno questa borsa di studio“.
- Alla destinazione di ulteriori 500 milioni di euro a favore della ricerca (il 5% del Fondo di finanziamento ordinario), che saranno ripartiti tra gli Atenei, non “a pioggia”: ma premiando il merito.
- All´erogazione di 150 milioni di euro per assumere, a partire dal 2009, 3.000 nuovi ricercatori.
- All’impiego di ulteriori 65 milioni di euro° destinati alle residenze universitarie,° grazie a cui° saranno° creati 1.700 posti letto aggiuntivi per gli studenti.
Chi è sceso in piazza, ieri, ha protestato contro questo.
Da leggere: legge 133, quello che c´è da sapere. Roberto Perotti, “L´università truccata”: si spende tanto e male.
Se volete, votate Ok.
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