Nov 08
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A parte l´erroraccio di battitura (“mainoranza“), vorrei far notare che Brunetta, come si evince dal contenuto dell´articolo – e diversamente da quanto riporta il titolo dello stesso -, non ha mai detto che i “fannulloni sono di sinistra“.° °
Tanto più che ha dichiarato:
“Io sono di sinistra sono socialista“.
Dunque se fosse vero ciò che è riportato nel titolo, avrebbe accusato anche se stesso di essere un fannullone. Ma così non è. Infatti ha affermato:
“Il Paese è con me, ma un pezzo del Paese no e me ne sono fatto una ragione. E’ il Paese delle rendite, dei poteri forti e quello dei fannulloni, che spesso stanno a sinistra“.
Ha detto che “spesso stanno a sinistra“, non che sono fannulloni perché di sinistra, o che le persone di sinistra siano fannullone.
Il suo discorso, che Repubblica con quella stupida titolazione ha provato a banalizzare (non potendo fare di meglio, evidentemente), è il seguente: “I poteri forti e il blocco della conservazione sociale, coloro che, insomma, vogliono che il Paese non cambi, e che rimanga intatto lo status quo, sono schierati a sinistra”.
Il che è verissimo. Le contestazioni alla riforma della scuola, ad esempio, lo dimostrano a tutti.
Se avessimo, invece, una sinistra autenticamente riformista – una sinistra capace di affrontare i problemi strutturali della Nazione e, soprattutto, di avanzare proposte, e non soltanto di insultare l´avversario politico e di delegittimarne l´operato, facendo peraltro ricorso ad uno strumento assai logoro, qual è la menzogna -, la modernizzazione del Paese sarebbe anche un suo cavallo di battaglia (e non solo quello della destra), e la Nazione ne ricaverebbe enormi benefici.
Così, purtroppo, non è.
A parte qualche voce isolata, infatti, pare proprio che tra il Partito democratico e la Cgil, non esista differenza alcuna.
Peccato: avremmo bisogno di una sinistra progressista, e non di una sinistra regressista.
Se volete, votate Ok.
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