Dic 08
28
Abbiamo spezzato le reni all’Inghilterra: il nostro Pil ha superato quello del Regno Unito
Dunque, in questi giorni s´è verificato un piccolo grande miracolo, che nessun organo d´informazione – ad eccezione di Libero – ha raccontato: dopo 22 anni, il nostro Prodotto Interno Lordo ha superato nuovamente quello del Regno Unito. Siamo tornati ad essere la sesta potenza più ricca al mondo.
Vediamo i numeri.
Il nostro Pil – come ha rivelato ieri Francesco Ruggeri, sul quotidiano diretto da Feltri -, ammonta a 1.535 miliardi di euro. Quello inglese, invece, è pari a 1.468 miliardi di euro (o 1.401 miliardi di sterline). Ovviamente si tratta di dati ufficiali, riconosciuti dall´Istat e dall´Office for national statistics.
La ricchezza pro capite, inoltre, in Italia è pari a circa 25.900 euro; nel Regno Unito, invece, ammonta a circa 24.109 euro (in sterline: 23.000).
Anche altri indicatori sono a nostro favore: il rapporto deficit/Pil, in Italia, è pari al 2,6%; in Inghilterra, invece, è pari al 5,6% (inoltre, come racconta Ruggeri, secondo le stime di Paul Dales di Capital economics, esso raggiungerà – tra il 2011 e il 2012 – il 10%).
Ancora.
Si consideri il debito aggregato (dato dalla sommatoria del debito privato e di quello pubblico): in Italia esso è pari al 134% del Pil; nel Regno Unito, invece, arriva al 144%. Le famiglie del Bel Paese, inoltre, sono indebitate per il 47% del reddito; quelle inglesi, invece, per il 140%.
Anche la soglia di povertà , da noi è più bassa: è pari a 18.295 euro. In Inghilterra, di contro, è pari a 24.327 euro.
Altri fattori, poi, ci pongono in posizione privilegiata rispetto ai sudditi della Regina Elisabetta: siamo secondi al mondo per la ricchezza immobiliare detenuta dalle famiglie (82 famiglie su 100, da noi, possiedono una casa; in Inghilterra sono 69); siamo terzi al mondo per risparmio rispetto al reddito disponibile (6,8%). Nel Regno Unito, invece, il risparmio è prossimo allo zero.
In ultimo, il nostro paese inquina meno dell´Inghilterra: riversiamo nell‘aria, infatti, 8,3 tonnellate (pro capite) di gas serra; contro i 9,2 degli inglesi.
Avremo mai il privilegio di leggere queste informazioni, sul Corriere della Sera (piuttosto che su Repubblica, su La Stampa o su Il Sole 24 Ore)?
Ne dubito.
Se volete, votate Ok.
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