Feb 09
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La nostra Carta, puntualmente disattesa e violata da Oscar Luigi Scalfaro, quando era Presidente della Repubblica; puntualmente stuprata da quanti, infischiandosene del secondo comma dell´articolo 27 della stessa – che stabilisce: “L´imputato non è considerato colpevole sino alla condanna definitiva” -, affermano che un avviso di garanzia – un´indagine – equivalga ad una sentenza di colpevolezza (Di Pietro, Travaglio, Flores D’Arcais e proto-fascisti vari); puntualmente ignorata in 60 anni di Repubblica, nella parte in cui sancisce – al secondo comma dell´articolo 3 – che: “E´ compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l´eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana (…)“; puntualmente violentata, anche ieri, dal Csm che, in spregio ai dettami della stessa – che conferiscono la potestà legislativa al Parlamento, in quanto espressione della volontà popolare -, con fare golpista (che a ogni democratico e liberale, non può che far paura) s´ingerisce nelle scelte legislative della maggioranza di governo (cosa che gli è già costata, in passato, una reprimenda da parte del Capo dello Stato), può essere modificata, eccome (ovviamente).
Massimo Cacciari (l’unico intellettuale esistente a sinistra):
“La Costituzione è la legge fondamentale di uno Stato e quindi sì, dobbiamo tenercela stretta se non vogliamo cadere in anarchie. Nello stesso tempo, però, una cosa a cui si è veramente e intelligentemente fedeli è un qualcosa che via via nel tempo si trasforma, si rinnova, altrimenti è un cadavere. E guai a tenersi stretti i cadaveri“.
“La nostra Costituzione sarà tanto più vivente quanto più sapremo farla vivere con noi. Questo è il rapporto fondamentale che bisogna avere con la Carta. Altrimenti diventa un cadavere. E la peggior tortura che conoscevano gli antichi era legare un vivo a un cadavere“.
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