Almeno un riformista c’è a sinistra
“Sarebbe un paradosso davvero curioso se l´immagine di Barack Obama, il fenomeno più innovativo capitato in sorte al mondo progressista negli ultimi anni, spingesse la sinistra italiana a riscoprire la propria anima conservatrice. Eppure è quanto rischia di accadere già oggi, mentre cresce la tentazione di dare nuova dignità ad alcuni dei nostri vizi più rognosi proiettandoli nello specchio dell´imponente piano di intervento pubblico predisposto dalla Casa Bianca.
A sinistra ascoltiamo da più parti l´invito a “imparare da Obama”. Ma cosa esattamente si raccomanda di ricopiare da quella sua ampia lavagna? Non certo il coraggio della leadership, né il tratto pragmatico e post-ideologico della sua sfida politica. No, ciò che queste voci invitano a riscoprire nell´esempio americano sono in realtà le nostre tare più antiche. L´idea che la mano pubblica sia sempre e comunque la migliore, la convinzione che il nostro welfare funzioni alla perfezione, la certezza che la sinistra non abbia alcun futuro se non dentro i suoi confini più tradizionali. Gli stessi confini che ad uno sguardo anche solo superficiale appaiono ben più angusti di quelli della sinistra americana e anglosassone, dove nell´ultimo quindicennio l´articolazione di stagioni e posizioni è stata straordinariamente più estesa di quella conosciuta in Italia. C´è in questo l´effetto del celeberrimo provincialismo della sinistra italiana, che dal 1989 in avanti spinge a cercare nella modellistica d´importazione la soluzione ai dilemmi di cui non si riesce a trovare soluzione in proprio. Ma c´è anche di più. E in particolare la difficoltà a trovare le parole giuste per raccontare al proprio mondo le ragioni della crisi economica e la direzione per uscirne” (continua da Andrea Romano).
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Una rondine non fa primavera
Risposta a Roby:
Hai ragione, però penso che ce ne sia – almeno me lo auguro – più d’una…
Ed io credevo che parlassi di me…
Comunque, l\’ intervento diretto dello Stato in economia lo sostiene pure Tremonti 2.0 che oggi gioca a fare l\’epigono di Djerzinski.
Peccato che nella versione 1.0 build 2001 invitasse gli enti locali ad accedere alle \”nuove forme di finanza derivata\”.
Ecco cosa offre \”la destra ideale\” per il governo del paese. Vediamo se tagli pure questo camelottuccio.