Mar 09
17
Il dibattito no. Il dibattito no!
Su questo blog, come su altri che aderiscono a Tocqueville e a per il Popolo delle Libertà , si parla di partito unitario del centrodestra dal 2005. Dunque da tempo.
Per noi, la nascita del soggetto unitario dei moderati, dei liberali, dei conservatori, è un dato acquisito. Direi: scontato.
E lo è a tal punto, che viviamo l’approssimarsi del congresso di fondazione del Pdl, quasi con distacco, con indifferenza.
Non riusciamo ad essere particolarmente coinvolti, partecipi, perché noi il partito unitario del centrodestra lo abbiamo già tenuto a battesimo circa 5 anni fa; prim´ancora che a lorsignori politici, venisse in mente di sperimentare un percorso analogo. E allo stesso tempo, noi blogger abbiamo affrontato con largo anticipo rispetto alla classe dirigente del costituendo Popolo della Libertà , finanche la questione più complessa e seria: quella dell´identità politico-culturale del soggetto “fusionista”.
A noi, dunque, viene da sbadigliare – e molto – quando sentiamo lorsignori di Forza Italia o di An, discettare amabilmente sull´identità che il partito unitario dovrà avere; sul fatto che sia più opportuno qualificarlo di destra, oppure di centro o di centrodestra; sul fatto che in esso vivranno intatte le tradizioni politico-culturali dei “soci fondatori”; che nessuno sarà “annesso” o “colonizzato” e men che mai si sentirà “ospite” a casa altrui; e via discorrendo.
Sommessamente: a noi queste riflessioni, paiono chiacchiere da ballatoio.
Certo, noi non abbiamo cadreghe o strapuntini da difendere con le unghie; non abbiamo complessi d´inferiorità (sicuramente non ne hanno i blogger vicini ad An) che ci facciano temere il rischio di essere “annessi”, o di trasformarci in mera “corrente culturale”. Così come non guardiamo con diffidenza o timore, al fatto che possano formarsi (all´interno del partito unitario) “correnti” che diano voce alle diverse anime, cioè ai diversi filoni politico-culturali che si riconoscano nel progetto: per noi, anzi, quest´ultima ipotesi appare necessaria e finanche utile. Né ci inquieta, a dir la verità , l´idea che il futuro partito si doti anche di una strutturazione territoriale, la più possibile capillare.
Quanto alla leadership del costituendo soggetto, anche in questo caso non abbiamo dubbi o timori: la più parte di noi è costituita da berlusconiani, e tali sono finanche quelli che, come il sottoscritto, si definiscono finiani.
Silvio e Gianfranco, dunque, per noi sono elementi imprescindibili del progetto; due leader complementari, cui nessuno pensa di poter rinunciare: anche perché a noi difettano il masochismo e la stupidità .
Insomma: le questioni che in queste ore impensieriscono i dirigenti di An e Forza Italia, a noi lasciano del tutto indifferenti.
Noi, ribadisco, il Popolo della Libertà lo viviamo come realtà – sia pur nella dimensione di Internet – da circa° un lustro.
Ciò che ci sta a cuore, dunque il nostro auspicio, semmai, è che il processo di “amalgama” tra le diverse anime costitutive del soggetto unitario, spinga il Popolo della Libertà – così com´è già avvenuto per la blogosfera di centrodestra – ad una elaborazione politico-programmatica più liberale, sulle questioni economiche (e non solo).
Vorremmo, insomma, che il Pdl fosse davvero di centrodestra.
Così come lo è da anni, in Internet.
Anche perché nessuno di noi ha intenzione di morire socialista (che Tremonti, Alemanno, la Meloni e Cicchitto lo capiscano!).
P.S.: il governo ha deciso che darà vita, a breve, ad un fondo di garanzia a favore delle piccole e medie imprese. Così, ha commentato la Marcegaglia: “Con questo fondo di garanzia sarà possibile garantire 60-70 miliardi di euro di crediti“.
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