Mar 09
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“C’è un dato che in questi giorni di attenzione mediatica sull’identità e l’immaginario della destra italiana tende a sfuggire ai più. Ed è quello che riguarda l’essenza più propria di tutti gli autori, i filoni, le letture, le suggestioni, le icone che hanno sempre coinvolto l’universo umano e antropologico che si è collocato a destra. Un’essenza che, trasversalmente e in tutta la sua complessità , è senz’altro individuabile in una – spesso non rivendicata né sottolineata ma decisamente determinante, quasi fosse il vero comun denominatore di tutta una geografia dell’immaginario – matrice libertaria. Se ne è parlato recentemente in riferimento alla più profonda ispirazione del poeta americano Ezra Pound. E la stessa considerazione potrebbe essere fatta per la letteratura di Céline o di Hamsun, per il cinema di Sam Peckinpah, di John Milius o di Clint Eastwood, per i libri di Jack Kerouac o per la saga tolkieniana di Frodo Baggins, per un libro come Il gabbiano Jonathan Livingston o per le descrizioni di viaggio di Bruce Chatwin. Ma la stessa matrice – non altra – emergerebbe andando a rileggere i testi di Leo Longanesi o di Indro Montanelli, del giovane Papini e di Saint-Exupéry, di Marinetti o di Giuseppe Berto, o a rievocare l’avventura fiumana di Gabriele d’Annunzio o le epopee immaginifiche dei corsari, dei confederali americani o dei ribelli d’ogni sorta… Sino alla passione per Capitan Harlock o Braveheart…
Pensiamo, solo per fare un esempio, a un autore come Erst Jà¼nger. è stato lui a scrivere: «L’obbligo scolastico è, essenzialmente, un mezzo di castrazione della forza naturale, e di sfruttamento. Lo stesso vale per il servizio militare obbligatorio. Respingo come una scemenza l’obbligo scolastico, come ogni vincolo e ogni limitazione della libertà ». Non solo. «L’importante per me resta è la libertà del singolo», spiegò lo scrittore tedesco già ultracentenario intervistato da Antonio Gnoli e Franco Volpi. E proprio in nome del singolo e contro il dilagare del collettivismo e delle burocrazie spersonalizzanti si era espressa quasi tutta la sua produzione letteraria e filosofica a partire dall’apologo anti-totalitario Sulle scogliere di marmo del 1939″ (Luciano Lanna, continua su Fare Futuro Web Magazine).
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