Gaetano Quagliariello, ammazza che cultura e che cervello

Come noto, Gaetano Quagliariello è il vice presidente dei senatori del Popolo della Libertà.

Prima di approdare al centrodestra, tuttavia, egli ha avuto una lunga militanza nel Partito radicale. Del quale è stato:

Prima segretario pugliese, poi vicesegretario nazionale”, come ha raccontato a Vittorio Zincone su Magazine.

Dalla difesa dell’aborto, dunque, alla difesa di chi reclama limiti all’aborto. Ma che nessuno parli di ripensamenti o di voltafaccia. Una spiegazione, a tutto ciò, esiste:

Gladstone nasce conservatore e diventa laburista, Churchill, il tory, ha un passato laburista. Il mio è un percorso tutto interno al liberalismo”.

Coerenza e linearità, dunque, nel suo percorso politico. Coerenza e linearità, che ritroviamo anche nella sua strenua difesa della legge sul “fine vita”; legge che, come dovrebbe essere risaputo, prevede non si possa rinunciare all’alimentazione e all’idratazione artificiali:

Lei però qualche anno fa era un sostenitore della biocard, un testamento biologico in cui il sottoscrittore poteva rifiutare l’idratazione” (fa notare il giornalista).

Quella scelta la confermo, tranne che su idratazione e alimentazione che allora non avevo considerato e che ora vedo in termini diversi”.

Termini diversi”, ma pur sempre riconducibili ad “un percorso tutto interno al liberalismo”. Ci mancherebbe.

Ma il Nostro, non è solo un uomo coerente – a tal punto da specchiarsi nell’epitaffio di Sciascia: “Contraddisse e si contraddisse” -; è anche un uomo di sopraffina cultura (d’altra parte è professore ordinario di Storia Contemporanea alla Luiss di Roma). Cultura che, suo malgrado, giammai riesce a dissimulare:

I confini di Israele?” (chiede Zincone).

Egitto. Giordania, Siria…Uhm”.

Il Libano”, gli suggerisce il giornalista. Che aggiunge: “L’articolo 139 della Costituzione?”.

Non lo so”.

La forma repubblicana non può essere oggetto di revisione costituzionale” (precisa l’intervistatore).

Ah ecco”.

Zincone, poi, si fa più clemente. E gli rivolge un quesito più vicino alla sua area di studi e di interessi:

Dov’era il 9 novembre 1989?”.

Che succede il 9 novembre…?”.

Crolla il Muro di Berlino”.

Ah”.

Si passa ad altro. E Quagliariello rivela la sua passione per la poesia e per il gioco del calcio:

Per me il tifo per il Napoli è una cosa serissima. Ciò non toglie che sia in atto una buffa competizione di strofe sportive con Gasparri (tifoso della Roma, nota di camelot)”.

L’ultima che ha scritto?”.

Per un po’, visti i risultati, mi ero fermato, ma dopo la vittoria contro Ibra & Co ho ripreso: “Il Napoli l’Inter doma, la Roma ormai è in coma. E’ finita la dieta, è tornato il poeta””.

Tempi bui per Leopardi e Ungaretti.

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32 Responses to "Gaetano Quagliariello, ammazza che cultura e che cervello"

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