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Pupi, pupari e trenta danari

Brevemente, perché vado di fretta (ho le Amazzoni di Gheddafi che m’attendono).

A quanto pare, i prossimi mesi saranno arroventati. E non solo a causa della calura estiva.

Perché?

Perché i “picciotti”, le marionette, gli ultimi veri democristi in circolazione, si preparano a fare un mezzo golpe. E lo annunciano per di più apertamente.

Il loro obiettivo è uno solo: far cadere il governo Berlusconi, per poi sostituirlo con un esecutivo tecnico ovvero con un Gabinetto di unità nazionale.

I Golpisti sono picciotti, come s’è detto. Non sono i mandanti dell’Operazione, ne sono gli esecutori. I “pupari” sono altri: taluni settori della Confindustria, la più parte dei banchieri italiani (soprattutto quelli che controllano i grandi quotidiani), i grandi finanzieri.

I pupari hanno parlato a chi di dovere, in primis ai mercenari togati: quelli che dovevano garantire il “supporto logistico“ per bombardare – al momento opportuno – la roccaforte. Hanno, poi, sondato, appurato, ottenuto garanzie e rassicurazioni dagli inquilini del Palazzaccio. E non lo hanno fatto certo oggi, ma svariati mesi orsono (come tutti sanno, e come ha confessato lo stesso Tremonti alcune settimane addietro).

I pupari hanno fatto anche promesse. Hanno garantito ai “picciotti” che se si comporteranno come conviene, ne ricaveranno ricchi premi e cotillon: godranno di ottima stampa; avranno appoggi per ascese sugli irti colli; saranno incensati e rappresentati come “statisti” e salvatori della Patria; avranno le porte spalancate ai Loggioni che contano: altro che Illuminati.

Un do ut des, insomma. In piena regola.

Com’è facile intuire, poi, una parte della “somma pattuita” come ricompensa è già stava versata. Un acconto, in fondo, è sempre dovuto. Anche tra “uomini d’onore”.

Pertanto, alcuni fini intelletti che partecipano all’Operazione, hanno già potuto godere sulla stampa nostrana di sperticati elogi, plausi bipartisan, mielose attestazioni di stima e apprezzamento; che li hanno resi d’un colpo Idoli delle Folle, e delle élite che, tra una pippa(ta) e l’altra, decidono le sorti del Belpaese fottendosene allegramente di quegli impicci chiamati “democrazia” e “popolo sovrano”.

Come agiranno i pupari?

Presto detto.

Berlusconi, come ha raccontato Gianluigi Paragone su Libero, da qui a breve sarà indagato da una Procura campana (probabilmente quella di Casoria). La quale formulerà nei suoi confronti un’accusa mica da ridere: l’aver ripulito la Campania dalla munnezza, grazie ad un accordo con la Camorra. Trattandosi, poi, di atto compiuto nell’esercizio delle sue funzioni di Premier, il Cav. – qualora gli fosse davvero mosso tale addebito – non potrebbe nemmeno ricorrere alla “protezione” del Lodo Alfano. Che, tra l’altro, è “già stato deciso” debba essere bocciato dalla Consulta; dimodoché Silvietto nostro sia costretto a rimettere piede nelle aule del Tribunale di Milano, per fronteggiare nuovamente l’accusa di corruzione (nei riguardi di Mills); a nulla rilevando che il presunto reato in questione, sia comunque prossimo alla prescrizione.

Ma mica è finita qui.

A ridosso del G8 dell’Aquila, el Paìs – ripreso da la Repubblica – diffonderà altre foto delle feste berlusconiane a Villa Certosa. Obiettivo della mossa: far sentire il Cav. in imbarazzo, smerdarlo e ridicolizzarlo nel mentre presiede un vertice internazionale di massimo rilievo. Una bella banderilla piazzata proprio lì, dove fa più male. Olè.

Un lento e costante lavorio ai fianchi, per logorarlo e sfinirlo: questo, l’uppercut pensato per stendere al tappeto Al Tappone.

Se non bastasse tutto ciò, c’è sempre l’Abruzzo. Qui, i pupari, possono trovare altre “armi sporche”.

Lanciate le bombe, terremotato Palazzo Chigi, i pupari contano di indurre Berlusconi alla ritirata.

Tanto a nuove elezioni non si andrà: Napolitano non le vuole; Fini – ovviamente – nemmeno.

E allora su, rimosso l’Ingombro, si dia vita ad un bel Gabinetto tecnico affidandone le redini a Mario Draghi. Sì che ci porti fuori dalla crisi, varando anche le riforme strutturali che chiediamo. Oppure: si dia vita ad un bel governo di unità nazionale, con a capo l’attuale Presidente della Camera o Giulio Tremonti.

L’essenziale, dicono i pupari, è che venga fatto fuori Silvio IV.

Poi ci si accorda, con calma e tranquillità.

Tanto, di Giuda ce ne sono tanti (come di utili idioti).

E molti si vendono anche per meno di trenta danari.

Leggi altre news su per il Popolo delle Libertà.



23 Comments on “Pupi, pupari e trenta danari”

  1. unpirlaqualsiasi Says:

    Bello! Quand’è che esce il film? Dal trailer sembra interessante: c’è azione, spionaggio, complotti, figa (donne sarebbe troppo lusinghiero). Sarà il cinepanettone di quest’anno?

  2. ruys Says:

    chi vivrà vedrà, non mi scandalizzerei. dalemiana scossa, berlusconiana spallata, golpe bianco (o col pesto) sempre di quello parliamo, di una endemica debolezza del primo ministro italiano. riforme fatte per ovviare il problema ad oggi zero, tempo perso dietro sciocchezze molte, tracui l’aver lasciato partire la scialuppa di salvataggio del referendum vuota.

    ps non tralasci tra i pupari (o tra i pupi) alcuni settori della maggioranza attuale? non rischi con questa analisi odierna di appiattirti su posizioni che ridicolizzano ogni critica all’attuale governo, incatenando la critica agli ingranaggi di un meccanismo antidemocratico?

  3. Claps Says:

    E il popolo dove lo metti? Scommettiamo che stavolta non ci sta a farsi fregare?
    Attenzion, battaglion………

    Saluti Cam

  4. camelot Says:

    Risposta a ruys:
    Di quali riforme parli, ruys? Di quelle economiche, perchè altre ne sono state fatte….quanto ai settori della maggioranza coinvolti nell’Operazione, è scritto tutto nel post….e, in verità, era già previsto dall’aprile 2008…

  5. camelot Says:

    Risposta a unpirlaqualsiasi:
    Chiedilo a D’Alema….

  6. camelot Says:

    Risposta a Claps:
    Ce lo auguriamo tutti…ciao

  7. Claudio Says:

    Detto francamente, il cav ha rotto abbastanza con le sue battute e i suoi problemi personali. Il suo grande errore è stato quello di voler gestire tutto in prima persona, senza pensare ad una rosa di successori, ma pensando soprattutto ai cavoli suoi, non ultimo il decreto sulle intercettazioni che ha smosso tutta l’opposizione compatta coi magistrati e i giornalisti: ha osato troppo e soprattutto per tornaconto personale e dei privilegiati della casta. Qualora dovessero farlo cadere, mi auguro che nel frattempo sia stato approvato almeno il decreto sicurezza, col reato di clandestinità, per scoraggiare ulteriori sbarchi. Per il resto vivremo alla giornata, come siamo abituati a fare da 60 anni. Purtroppo siamo un popolo INGOVERNABILE! Peccato, questo governo era partito bene e poteva durare 5 anni, ma certi errori si pagano. Speriamo che il buon D’Alema si sbagli.

  8. camelot Says:

    Risposta a Claudio:
    Devo necessariamente integrare quello che dici.
    Primo, il provvedimento sulle intercettazioni – che a me non piace affatto – è stato votato anche da VENTI ESPONENTI dell’opposizione. E non si applica alle vicende processuali in corso. Varrà, se dovesse essere approvato, solo per i processi futuri.
    Secondo, la vicenda della successione a Berlusconi è molto difficile, e forse si può risolvere solo con le primarie. Chiunque dovesse succedergli, comunque, non starebbe bene a tutti. Per questo Berlusconi, fino ad ora, ha evitato di affrontare la questione….

  9. ruys Says:

    di che riforme parlo? di quelle che eviterebbero la debolezza cronica del primo ministro, di quelle che riorganizzano i poteri esecutivo, legislativo e giudiziario rinnovandoli alla luce del mutato orizzonte politico rispetto al 1945. queste riforme non sono state fatte, e berlusconi si trova ancora una volta a dover perdere tempo per assicurarsi la fedelta dei suoi deputati e della lega, quando dovrebbe potersene infischiare e poter governare liberamente. queste riforme non sono state fatte. e no ho piu di 12 anni quindi non mi puo dire che le avevano fatte ma un referendum le ha cancellate, equivale a non averle fatte.

    anchio fino a poco tempo fa ero poco convinto della successione, ma riconosco che berlusconi sulla successione ha fatto bene fin’ora, non è certo suo ruolo scegliere il successore, il suo ruolo è mettere nelle condizioni i migliori di emergere nel loro lavoro. tremonti studia da premier, fini ha studiato lo scorso governo ora sembra piu interessato a diplomarsi in presidente, frattini sta facendo un lavoro encomiabile e di grandissima rilevanza internazionale. martino è stato il miglior ministro dei precedenti governi berlusconi, anche se lo so è una mera utopia vederlo leader del pdl.

  10. camelot Says:

    Risposta a ruys:
    “quelle che riorganizzano i poteri esecutivo, legislativo e giudiziario rinnovandoli alla luce del mutato orizzonte politico rispetto al 1945”
    Alcune di queste riforme sono costituzionali. Richiedono maggioranze dei 2/3. Si devono necessariamente fare con l’opposizione; ma se l’opposizione non ci sta, cosa si può fare?

  11. camelot Says:

    Risposta a ruys:
    E comunque le “forze occulte” che si sono messe all’opera, ora chiedono altro: riforme strutturali di tipo economico. Se Berlusconi vuole evitare il Golpe, deve calendarizzare queste….la Marcegaglia è stata più che esplicita:
    Dalla crisi possiamo uscire, ma dobbiamo impegnarci seriamente e farlo adesso perché gli esami di riparazione sono finiti“, “Servono cento giorni di concretezza, di azioni mirate e forti che permettano alle nostre imprese di avere una svolta“.

  12. ruys Says:

    cam, questa che adduci è una scusa. il centrosinistra abbaraccato è riuscito a fare una riforma e farsi confermare il referendum. non del tutto inutile come riforma, ma non centrata coi tempi perche a loro non interessava mica la governabilità (credo non sappiano neppure come si scrive, e certamente non la sapevano negli anni di prodidalemaamato).
    se la riforma di sei savi di gemonio fosse stata un minimo condivisa dalle forze della maggioranza forse sarebbe diventata realtà, ma sai benissimo che era un pegno per la lega e che alla fine nessuno ci si è davvero impegnato.
    non è quella manciata di voti dell’opposizione che mancano per fare i 2/3, sono i voti che mancano all’interno della maggioranza.

    e se bastasse fare quello che chiedono gli industriali, per avere di nuovo un periodo di sereno governo senza ripiombare negli scenari litigiosi e mercanteggianti del berlusconi-ter, bhe sarebbe un ben piccolo prezzo da pagare.

  13. giuseppe Says:

    camelot mi fai avere il link tratto da “il cannocchiale”dove racconti della visita del capo di stato del sudan condannato dall’aia?ti ringrazio

  14. pablo Says:

    D’Alema,Fassino ecc. fuori dalle balle,per il bene di tutti.

  15. unpirlaqualsiasi Says:

    D’Alema (e la sinistra tutta, compresi i “giornali di regime”) poco può contro il governo, se la maggioranza è compatta.
    Comunque se fossero vere queste farneticazioni di due anziani con evidenti problemi mentali (parlo di Silvio e Cossiga), stante la tua fine allusione, fossi in te ne sarei oltremodo contento: è forse l’ultima possibilità da cogliere al volo per avere una Destra vera e non berlusconiana.
    Soprattutto se non si andrà al voto.

  16. camelot Says:

    Risposta a ruys:
    Infatti si deve fare quello che dicono gli industriali. E non solo perché questo serve ad avere un minimo di pax, ma perché ciò che chiedono è giusto…ci si deve occupare solo di crisi economica, precisamente ciò che su questo blog da oltre un anno si fa presente….

  17. camelot Says:

    Risposta a giuseppe:
    Ignoro ciò di cui stai parlando…

  18. camelot Says:

    Risposta a unpirlaqualsiasi:
    Infatti D’Alema è un pupo, un picciotto, mica è un puparo….lui esegue solo gli ordini…

  19. camelot Says:

    Risposta a pablo:
    Ma siete voi a doverli cacciare….

  20. romina Says:

    fa skifo

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