Silvio, ascolta la Marcegaglia

I pupari, quelli che preparano il golpe ai danni del governo in carica, siedono anche tra le fila di Confindustria.

Probabilmente, essi sono molto preoccupati dalla crisi economica. Temono di perdere molte altre palanche oltre a quelle che sono già fuoriuscite dalle proprie tasche. E vorrebbero ciò non avvenisse. Per questo motivo gradirebbero al potere un esecutivo decisionista, capace di ridare fiato all’economia e di assumere anche decisioni impopolari. 

Fino a qualche mesetto fa, i pupari pensavano che il Gabinetto Berlusconi potesse soddisfare queste richieste. Da qualche tempo a questa parte, invece, essi hanno cambiato idea: il governo in carica, ai loro occhi, è divenuto affetto da immobilismo; un governo che si limita a “galleggiare” e che, sulle questioni economiche, non prende una decisione che sia una.

Pertanto, se Berlusconi vuole rimanere in carica e salvare il proprio esecutivo, ha solo una cosa da fare: ascoltare le richieste che provengono da Confindustria. Anche perché sono ragionevoli e sensate, oltreché utili al Paese.

La Marcegaglia, qualche giorno fa, è stata perentoria:

E’ necessario cambiare passo. Noi siamo pronti a collaborare”.

Dalla crisi possiamo uscire, ma dobbiamo impegnarci seriamente e farlo adesso perché gli esami di riparazione sono finiti”. 

Servono cento giorni di concretezza, di azioni mirate e forti che permettano alle nostre imprese di avere una svolta“.

Questo è l’ultimo “avviso”, chiamiamolo così, che Confindustria lancia all’esecutivo Berlusconi. Se da Palazzo Chigi, però, non dovessero arrivare subito risposte adeguate, allora inizierebbero le manovre per disarcionare Silvio. 

Vanno “calendarizzate” alcune riforme, per scongiurare il golpe, due in particolare: quella finalizzata ad innalzare l’età pensionabile, e la liberalizzazione dei servizi pubblici locali.

Occorre, poi, varare un nuovo “scudo fiscale” per far rientrare capitali giacenti all’estero, perché gli imprenditori, in questo momento, ne hanno un fottuto bisogno (così come le casse dello stato).

Si deve, inoltre, varare immediatamente il piano casa – boicottato dalle Regioni guidate dal Pd, per meri fini “elettoralistici” – per rimettere in moto l’economia. E si deve procedere, poi, ad una serie di piccole – ma non insignificanti – deregolamentazioni, come quella che chiede Federdistribuzione (anche se, trattandosi in questo caso di materia che è competenza degli enti locali, il governo potrebbe solo esercitare una moral suasion). 

Berlusconi, insomma, deve nuovamente tornare a parlare di questioni economiche, di ripresa, di rilancio dei consumi e degli investimenti, di riforme strutturali e di tagli agli sprechi (leggasi: tagli alla spesa pubblica).

Se non lo fa, continuerà ad essere oggetto di attacchi durissimi, fino a morirne (politicamente).

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14 Responses to "Silvio, ascolta la Marcegaglia"

  • Tomas says:
  • bruno says:
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