Giu 09
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Dunque, Massimo Cialente, l’attuale Sindaco pidino dell’Aquila (e già parlamentare dell’Ulivo), trova il tempo per fare tante cose: per andare in tv, per rilasciare interviste a destra e manca e, com’è accaduto ad esempio qualche giorno fa, addirittura per manifestare assieme a poche centinaia di suoi concittadini (su 72.000 in totale), dinanzi a Palazzo Chigi, onde reclamare più poteri per la ricostruzione.
Però, e non se ne capisce il perché, non trova mai nemmeno cinque minuti per procedere alla nomina del funzionario che servirebbe per sbloccare i fondi messi a disposizione degli sfollati, dal governo Berlusconi.
Quest’ultimo – come racconta Miska Ruggeri (la cui casa è andata distrutta nel tragico sisma del 6 aprile, e a cui va la nostra solidarietà) -, con l’ordinanza 3769 pubblicata in Gazzetta Ufficiale il 22 maggio (un mese fa), ha reperito le risorse necessarie a consentire agli sfollati che oggi sono ospitati negli alberghi della costa adriatica, di poter accedere, a spese dello stato, a case in affitto agevolato presenti nel territorio abruzzese. Dimodoché sia loro possibile evitare di dover fare avanti e indietro ogni giorno, per andare dall’albergo che li ospita attualmente, all’Aquila (spesse volte ciò richiede un viaggio di 200-300 km).
Ebbene, nonostante il governo abbia garantito le risorse, gli sfollati non possono usufruirne – e dunque non possono andare a risiedere in case vicine al luogo di lavoro -, perché Cialente non ha ancora nominato il burocrate che dovrebbe, in nome dall’amministrazione comunale, firmare l’apposita convenzione.
Ancora più semplicemente: gli sfollati dell’Aquila non possono compilare il modulo per richiedere i fondi messi a loro disposizione, perché manca la persona che lo controfirmi.
Vi pare possibile?
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