Lug 09
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Il giovanotto è recidivo: continua a scrivere, come niente fosse, pezzi grondanti inesattezze.
Ecco l’ultima sua prodezza:
“Come l’eroe di Allan Poe, Giulio Tremonti vive due esistenze parallele. Di giorno il Dottor Jekyll annuncia “mai più condoni” e scrive le 12 tavole della legge morale che deve dominare la finanza planetaria. Di notte Mister Hyde prepara una scudo (…)”.
Peccato, però, che Lo strano caso del Dottor Jekyll e del Signor Hyde, non sia uscito dalla penna di Edgar Allan Poe, ma da quella di Robert Louis Stevenson (come ieri ha ricordato Veneziani).
Si dirà: una svista può capitare a tutti. Senz’altro. Infatti il Nostro non si è limitato all’erroraccio di cui sopra:
“Qualè il vero volto del ministro dell’Economia? E qualè la valutazione etico-politica che questo governo dà dell’infedeltà fiscale dei suoi governati? (…)”.
Colpa del caldo?
Piuttosto improbabile. Visto che il 17 febbraio scorso, Giannini scriveva:
“Vince il Cavaliere, da solo. Può anche candidare un Carneade contro il parere dei suoi alleati (…). Può anche candidare il suo cavallo, come fece Catilina (…)”.
Nemmeno all’ippica, potrebbe dedicarsi.
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