Lug 09
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The Honourable Antonio Di Pietro
Divulghiamo il testo in lingua inglese dell’inserzione che ci accingiamo a pubblicare su siti internazionali di informazione, per far conoscere a tutto il mondo di che pasta è fatto “The Honourable Antonio Di Pietro”, l’uomo che alla vigilia del G8 ha scelto – per attaccare il governo – di infangare l’Italia, attaccare il Capo dello Stato, insultare milioni di elettori con le sue inserzioni su The Guardian e The International Herald Tribune. E’ bene che l’opinione pubblica internazionale possa giudicare Di Pietro per quello che è e per quello che è stato, per ciò che fa e per ciò che ha fatto.
The honourable Antonio Di Pietro, current leader of L’Italia dei Valori, has published on various daily newspapers a text in which he affirms that in Italy the principals of “democratic liberty and independence of the Constitutional Court” have been violated, and that for this reason there is a risk that the country will shift from a “democracy to an actual dictatorship”.
It is important to inform you of the behaviours and activities of the honourable Di Pietro when he was a magistrate in the Public Prosecutor’s office in Milan. Notice that the persons involved – Mr. Gorrini and Mr. D’Adamo – were prosecuted for corruption and other crimes by the Public Prosecutor’s office in Milan, exactly were was working Mr. Di Pietro, considered one of the most important magistrate for the inquiry named “Mani Pulite” (Clean Hands).
1.Magistrate Di Pietro received 100M Lira interest free from the entrepeneur Gorrini, which were given back with bank drafts, then collected and wrapped up in newspaper right before resigning in 1994.
2.Magistrate Di Pietro received 100M Lira interest free from the entrepreneur D’Adamo. This amount was given back in 1995 in a shoe box which is still subject to legal proceedings.
3.Magistrate Di Pietro received periodical cash envelopes from entrepreneur D’Adamo.
4.Magistrate Di Pietro received hundreds of millions from entrepeneurs Gorrini, D’Adamo and Franco Maggiorelli for the debts piled up by his friend Eleuterio Rea while gambling.
5.Magistrate Di Pietro received a ‘Mercedes CE’ worth 65M Lira from Gorrini, which was then sold to his friend and lawyer Giuseppe Lucibello for an amount which was then reinvested in the purchase of a white ‘Fiat Tipo’; the money was given back through bank drafts in May 1994 but collected in November of the year after, right before resigning.
6.Magistrate Di Pietro received a ‘Lancia Dedra’ for his wife from entrepreneur D’Adamo.
7.Magistrate Di Pietro had a ‘garçonnière’ available in Milan (nearby Piazza Duomo) belonging to entrepeneur D’Adamo, until early 1994.
8.Magistrate Di Pietro had a 5-6M Lira Suite available funded by entrepeneur D’Adamo for at least a year and a half since 1989. It was at the Residence Mayfair in Rome, near Via Veneto.
9.Magistrate Di Pietro purchased an apartment in Curno with the money supplied by entrepreneur Gorrini.
10.Magistrate Di Pietro had an apartment free of charge for his friend Rocco Stragapede, again funded by entrepreneur D’Adamo.
11.Magistrate Di Pietro obtained a large amount of legal files/procedures from entrepreneur Gorrini’s Maa company for his wife, who is a lawyer herself. Di Pietro’s son has beeen employed in Maa.
12. Magistrate Di Pietro received various expensive ‘gifts’ from D’Adamo: luxury clothing from the Tincati, Fimar and Hitman boutiques in Milan, a mobile phone for himself and his friend Rocco Stragapede, at least 15 Milan-Rome airplane tickets and some home furniture for his house in Curno.
13. Magistrate Di Pietro received various expensive ‘gifts’ even from entrepreneur Gorrini: umbrellas, planners, luxury stationery, hunting trips in private jets to Spain, Poland and the Asti reserve of Giovanni Conti. Lastly, a large stock of knee-height socks.
It is up to you to judge the credibility of such an individual.
21 luglio 2009
L’onorevole Antonio Di Pietro, attuale leader dell’Italia dei Valori, ha pubblicato su diversi quotidiani un testo nel quale afferma che in Italia i principi «di libertà democratica e indipendenza della Carta Costituzionale sono stati violati, e che per queste ragioni c’è il rischio che il Paese scivoli dalla democrazia alla dittatura».
È importante informarvi sui comportamenti e le attività dell’onorevole Di Pietro quando è stato magistrato presso gli uffici della Procura di Milano.
Si noti che le persone coinvolte – il signor Gorrini e il signor D’Adamo – sono stati perseguiti per corruzione e altri reati dalla Procura della Repubblica di Milano, dove stava lavorando il signor Di Pietro, considerato uno dei più importanti magistrati per l’indagine denominata “Mani Pulite”.
1) Il magistrato Di Pietro ha ricevuto 100 milioni di lire senza pagare interessi dall’imprenditore Gorrini, che sono stati restituiti con assegni circolari, poi raccolti e avvolti in giornali poco prima delle sue dimissioni nel 1994.
2) Il magistrato Di Pietro ha ricevuto 100 milioni di lire senza pagare interessi dall’imprenditore D’Adamo. Tale importo è stato dato nel 1995 in una scatola di scarpe, che è ancora oggetto di procedimenti giudiziari.
3) Il magistrato Di Pietro ha ricevuto periodicamente denaro in delle buste dall’imprenditore D’Adamo.
4) Il magistrato Di Pietro ha ricevuto centinaia di milioni dagli imprenditori Gorrini, D’Adamo e Franco Maggiorelli per i debiti accumulati dal suo amico Eleuterio Rea per il gioco d’azzardo.
5) Il magistrato Di Pietro ha ricevuto una “Mercedes CE” dal valore di 65 milioni di lire da Gorrini, che è stata poi venduta ad un suo amico, l’avvocato Giuseppe Lucibello, per un importo che è stato poi reinvestito per l’acquisto di una “Fiat Tipo“ bianca; il denaro è stato restituito attraverso assegni circolari nel maggio 1994, ma incassato nel mese di novembre, solo l’anno dopo, appena prima delle sue dimissioni.
6) Il magistrato Di Pietro ha ricevuto una “Lancia Dedra” per sua moglie dall’imprenditore D’Adamo.
7) Il magistrato Di Pietro ha avuto la disponibilità di una “garçonnière“ a Milano (vicino Piazza Duomo), appartenente all’imprenditore D’Adamo, fino all’inizio del 1994.
8 ) Il magistrato Di Pietro ha avuto la disponibilità di una suite da 5-6 milioni di lire finanziata dall’imprenditore D’Adamo per almeno un anno e mezzo dal 1989. Era il residence Mayfair di Roma, vicino a Via Veneto.
9) Il magistrato Di Pietro ha acquistato un appartamento a Curno con soldi forniti dall’imprenditore Gorrini.
10) Il magistrato Di Pietro ha avuto un appartamento a titolo gratuito per il suo amico Rocco Stragapede, sempre finanziato dall’imprenditore D’Adamo.
11) Il magistrato Di Pietro ha ottenuto una grande quantità di file e procedure legali dalla società Maa dell’imprenditore Gorrini, per sua moglie, anch’essa avvocato. Il figlio di Di Pietro è stato assunto dalla stessa Maa.
12) Il magistrato Di Pietro ha ricevuto vari e costosi “regali” da D’Adamo: vestiti di lusso delle boutique di Milano Tincati, Fimar e Hitman, telefoni cellulari per sé e per il suo amico Rocco Stragapede, almeno 15 biglietti aerei Milano-Roma e alcuni mobili per la sua casa di Curno.
13) Il magistrato Di Pietro ha ricevuto vari e costosi “regali” anche dall’imprenditore Gorrini: ombrelli, programmatori, cancelleria di lusso, viaggi per cacciare su jet privati per la Spagna, la Polonia e la riserva di Asti di Giovanni Conti. Infine, una grande quantità di calzini ad altezza ginocchio.
Spetta a voi giudicare la credibilità di tale individuo.
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