Set 09
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Bersani, Raciti: noi non mangiamo carne, solo pollo

14 Comments

Il suo Pd non sarà un Pds mascherato? (chiede Luca Telese a Bersani).

“Macché. Dico in tutta Italia che dovrà essere il partito delle liberalizzazioni e non del liberismo”.

Fausto Raciti, segretario nazionale dei giovani del Pd:

“Con Bersani il Pd può tornare alla sua missione originaria: motore trainante di una coalizione più vasta, riformista. L’idea non era quella di creare un partito post-ideologico, ma una cultura politica nuova, anti-liberista, diversa cioè dal liberismo perdente che anche il Pd, per un po’, è sembrato propugnare. Se vogliamo cambiare gli assetti sociali del Paese, il Bersani delle liberalizzazioni mi sembra uno dei pochi nostri politici convincenti”.

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This entry was posted on Settembre 10, 2009 at 3:20 pm. You can follow any responses to this entry through the RSS 2.0 feed. You can leave a response, or trackback from your own site.

Posted in Cronaca e Società Partito democratico Politica by camelot 14 Comments

14 Responses to "Bersani, Raciti: noi non mangiamo carne, solo pollo"

  • Luca says:
    Settembre 10, 2009 alle 3:32 pm

    Ma sono veri? 😀

  • camelot says:
    Settembre 10, 2009 alle 3:35 pm

    Risposta a Luca:
    A quanto pare….

  • Simone82 says:
    Settembre 10, 2009 alle 6:33 pm

    Eeehhh? Ma che vor dì?

    Ah, i bei tempi di Uolter… 😆

  • nicoletta says:
    Settembre 10, 2009 alle 7:23 pm

    Mi traduci Raciti in italiano? :mrgreen:
    Buongiorno…

  • AggRoger says:
    Settembre 11, 2009 alle 11:55 am

    Capolavoro di neolingua.Orwell ne sarebbe stato orgoglioso.

  • marco parisi says:
    Settembre 11, 2009 alle 12:34 pm

    Sembra, se si gioca sulle analogie morfologiche invece che sui contenuti.
    Fermo restando che sono molto più a sinistra di Bersani e fermo restando che sono ancora in attesa di un Chavez italiano;-), le liberalizzazioni vanno nella direzione di uno scardinamento del capitalismo corporativo-feudale (quello che usa lo stato per difendere le nicchie di privilegio dei settori produttivi nazionali spaventati dalla concorrenza ma che poi predica la retorica del mercato quando si tratta di precarizzare il lavoro).
    Senza contare che le differenze tra i partiti di estrazione liberale sono enormi: in Canada il centro-sinistra è costituito dal partito liberale così come liberali erano le origini del partito di Jorg Heider.
    Le parole si usano sempre con una certa disinvolultura, la cosa davvero triste è che non perdi occasione per fare propaganda…
    Ma ti pagano vero?

  • camelot says:
    Settembre 11, 2009 alle 2:00 pm

    Risposta a marco:
    Come al solito voi persone di sinistra, tutte fasciste, tutte intolleranti, se non offendete non siete contenti.
    Parli, e anche questo è tipicamente di sinistra, con scarsa o nulla onestà e conoscenza dei fatti: le liberalizzazioni sono parte integrante di qualsiasi progetto liberista! Esserne all’oscuro è grave. Serve solo a coglionare il popolino, dirsi anti-liberista e poi parlare di liberalizzazioni, cioè di concorrenza e mercato.
    Ma continuate nella vostra propaganda, tanto il problema è solo vostro: gli elettori non vi votano 😉

  • camelot says:
    Settembre 11, 2009 alle 2:01 pm

    Risposta ad AggRoger:
    😉

  • camelot says:
    Settembre 11, 2009 alle 2:18 pm

    Risposta a nicoletta:
    Impossibile :mrgreen:
    Buongiorno…

  • camelot says:
    Settembre 11, 2009 alle 2:22 pm

    Risposta a Simone:
    Sì, lui era chiarissimo! 😀

  • marco parisi says:
    Settembre 11, 2009 alle 6:29 pm

    “Serve solo a coglionare il popolino, dirsi anti-liberista e poi parlare di liberalizzazioni, cioè di concorrenza e mercato.”

    Il termine antiliberismo lo ha usato Raciti, che non è esattamente un asso (visto che l’ho conosciuto, so che puzza di apparato lontano un miglio e non parla con piena cognizione di causa), ma la dichiarazione di Bersani non è una contraddizione in termini.
    Si possono liberalizzare alcuni settori senza abbracciare totalmente una filosofia di politica economica liberista.
    Non è che se faccio vendere i farmaci di banco ai supermercati invece che soltanto alle farmacie significa che subito dopo sostituisco il sistema di fiscalità progressivo con la Flat tax o smantello la scuola pubblica e il sistema sanitario.
    Del resto la politica economica dei paesi europei è sempre stata improntata al compromesso keynesiano-socialdemocratico, almeno fino al crollo del muro.

  • camelot says:
    Settembre 13, 2009 alle 12:44 pm

    Risposta a marco:
    “Non è che se faccio vendere i farmaci di banco ai supermercati invece che soltanto alle farmacie significa che subito dopo sostituisco il sistema di fiscalità progressivo con la Flat tax o smantello la scuola pubblica e il sistema sanitario”
    E chi l’ha detto che dirsi liberista significhi necessariamente volere la flat tax, o un sistema sanitario privatizzato? Chi?
    Ci sono liberisti che sono contrari a queste misure.

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