Set 09
11

Un po’ compagno, un po’ smemorato di Collegno

“E allora a cosa sono servite tutte le polemiche sulla proposta di Fini tesa a concedere il voto (amministrativo, non politico) agli extracomunitari perbene, cioè quelli con un lavoro fisso, un adeguato reddito, un bel permesso di soggiorno eccetera? Non sono servite a nulla (…). Volendo estendere il suffragio amministrativo agli stranieri, non assume una posizione eccentrica (…) non è stravagante chiamare alle urne chi paga le tasse in Italia e si comporta da buon cittadino” (16 ottobre 2003).

“A proposito di virate, sei ancora di destra o da quella parte ti sei fatto superare da Berlusconi? Non è una domanda provocatoria. Nasce piuttosto da una costatazione. Sulla questione degli immigrati, parli come un vescovo. (…) E’ difficile seguirti“ (7 settembre 2009).

Vittorio Feltri.

Leggi altre news su per il Popolo delle Libertà.

Tags: Vittorio Feltri

This entry was posted on Settembre 11, 2009 at 3:02 pm. You can follow any responses to this entry through the RSS 2.0 feed. You can leave a response, or trackback from your own site.

Posted in Cronaca e Società by camelot 14 Comments

camelot says:

Settembre 11, 2009 alle 3:34 pm

Risposta a Simo:
Sei un fascista, e qui non puoi commentare. 😉
Addio..

Simone82 says:

Settembre 11, 2009 alle 4:22 pm

Mi risulta difficile capire in che modo “la questione degli immigrati” si possa limitare al cosiddetto voto amministrativo, sul quale siamo tutti d’accordo: dopo 10 anni però, non dopo 5 anni o con gente che chiede la cittadinanza senza neanche sapere l’italiano (è successo).

Qui mi sembra che la questione sia un’altra, e cioè quella espressa da Panebianco sul CorSera: se si stabilisce che non si può entrare in Italia in modo clandestino, ma poi si dice che basta che su un barcone di clandestini ci sia un bambino o una donna incinta, tempo 6 mesi e si torna da capo a 12… Quindi non è con “l’ammuffito terzomondismo cattocomunista” (sono parole di A.P.) che si risolverà la questione della pressione migratoria sull’Europa e sull’Italia in particolare: bisogna trovare un modo per risolvere il problema alla radice ed evitare che questi “viaggi della morte” comincino… Il dialogo e l’integrazione non hanno mai funzionato, come testimoniano tutti i Paesi d’Europa, Spagna, Olanda, Francia ed Inghilterra in primis, tanto meno in periodi come questo dove i posti di lavoro diminuiscono invece di aumentare.

Poi sinceramente ripeto, non riesco più a capire il comportamento di Fini: lui la butta sulla questione democratica all’interno del partito (come se tempo addietro lui fosse meno “dittatorio”), ma qui mi sembra che lui sia soltanto impegnato, da un po’ di tempo, a fare il bastian contrario su ogni cosa che la maggioranza dice, pensa, fa o vorrebbe fare. Un po’ troppo a mio avviso: se ci sono dei panni sporchi non è lavandoli in piazza che si puliscono, anche perché qui non c’è in gioco il Colle, c’è in gioco la guida del PdL post-Silvio, che non è poca cosa essendo un partito con proposta di governo dal 40%…

Settembre 11, 2009 alle 4:24 pm

Risposta a Simone:
Ne parlerò in un altro post, qui mi interessava solo sottolineare la smemoratezza di Feltri…

ruys says:

Settembre 11, 2009 alle 5:11 pm

se fosse stato qualcunaltro feltri avrebbe scritto cose del tipo ” perche fai smemorato ad orologeria?”. 😀
sembra il paese all’incontrario accusare fini di essere un compagno travestito. dice cose di buon senso e attuali, e’ chiaro che sembra un marziano se lo paragoniamo a cosa dice bossi che ha in mente l’impero romano e i barbari o sacconi che ha in mente gli anni 50. ma l’anomalia non dovrebbe essere fini …
ricordiamoci anche berlusconi in puglia nel 97 e il berlusconi alla tivu tunisina.

io non vorrei davvero che tutto il dibattito sullimmigrazione fosse li incentrato sui barconi. chi con il cervello attaccato al corpo e la camicia non verde pensa davvero che gli immigrati clandestini in italia arrivino col barcone e non con l’aereo e il visto turistico? vogliamo fare qualcosa per i quasi 4 milioni di regolari?
io ora sono immigrato regolare in un paese civile, ma duro e inflessibile. ma la durezza e l’inflessibilita’ si reggono nella certezza normativa e nella solidita’ dei principi, cosa che in italia non esiste. forse ogni tanto dovremmo immaginarci sul barcone.

Settembre 11, 2009 alle 5:17 pm

Risposta a ruys:
Sono d’accordo, ma Fini comunque sbaglia: est modus in rebus.

Settembre 11, 2009 alle 5:27 pm

secondo me percepiamo fini (e prima casini) come sbaglianti perche molta pappa morale di buon senso che dice e’ obbligo della carica. sfrutta la carica per dare maggior peso alle idee, ma che le idee non abbiano peso nel dibattito e’ perche il dibattito fa schifo. e’ un cane che si morde la coda. ma a sto punto coi sacconi alle porte, il male minore e’ un po di conflittualita’ palese e alla luce del sole. il male peggiore e’ portare indietro ancora l’italia.

Settembre 11, 2009 alle 6:06 pm

Risposta a ruys:
Sì, ma anche le idee, per essere commestibili, devono essere dette nei modi e nelle situazioni giuste. Parlare, ad esempio, di voto amministrativo agli immigrati, va bene (così come dell’attribuzione della cittadinanza dopo 5 anni). Ma ora, ad un cassaintegrato o ad un imprenditore che rischiano di finire in mezzo ad una strada, mi dici cosa accidenti gliene frega di questo genere di cose? In questo momento si deve parlare d’economia. Il problema di Fini è che non dice una virgola, in materia. Quando, mai come in questo momento, l’economia è l’Alfa. Se volesse svolgere un ruolo politico di stimolo, dovrebbe lanciare moniti finalizzati a chiedere maggiore attenzione in materia. Perché non parla di liberalizzazione dei servizi pubblici locali e di riduzione dei “costi della Casta”, o di aumento dell’età pensionabile? Perché, e questa è la questione, non gliene frega una mazza, delle priorità del Paese….

Settembre 11, 2009 alle 6:48 pm

fini pecca di cuordiconiglismo, non vuole dettare l’agenda nazionale ma si limita ad inserirsi nel dibattito che altri creano facendo la piazzata per farsi sentire.*
ma dire che lui non ha a cuore le priorita’ del paese e’ un paradosso! il pdl tutto non parla di cose fondamentali, la lega parla di altro e ci si va dietro. aggiungere buon senso ad un dibattito stupido non so se sia cosi grave. apriamo la porta al cinismo: se il dibattito e’ sui barconi e sugli aventi diritto all’asilo e’ appunto perche questi non sono ne imprenditori traballanti ne cassaintegrati. le risposte alle reali domande della gente non si danno perche troppo amare, si preferisce dare risposte su un piano ideologico abbastanza slegato dalla realta’.

*aggiungiamoci che non e’ un mostro in temi economici, ma chi nel governo lo e’? il governo in economia si limita a puntellare il baraccone di finti scontri cgil/confindustria, tremonti/banche, etc etc etc

Settembre 12, 2009 alle 12:05 am

La questione dei clandestini è la seguente: come si fa a dire che solo il 15% vengono dal mare? Come fanno a sapere che l’85% vengono dall’est tramite i camion? Come fanno a sapere quanti clandestini vivono attualmente in Italia? Per me dai barconi viene il 60%, oppure il 40%, o magari solo il 5%, dimostratemi che sbaglio… Sia come sia, nel momento in cui un Paese come l’Italia non fa niente di diverso rispetto ad altri Paesi e dice: “Questi sono i miei confini, e se vuoi entrare lo fai rispettando le leggi di questo Paese”, se a questo gli si risponde con il terzomondismo, non ci siamo proprio.
Nessuno vuole fare affogare donne incinta e bambini, non lo farebbero neanche in Burundi probabilmente, quindi il solo pensiero che qualcuno possa far credere una cosa del genere mi fa rabbrividire.
La differenza con chi entra con il visto turistico e poi si dilegua: 1 come fai a dimostrare che è ancora in Italia e non piuttosto svanito in Europa (anche questo avviene, mica tutti quelli che sbarcano in Italia poi ci rimangono), 2 almeno sai che un certo tizio caio si è trovato nel tuo Paese e non s’è più presentato in Prefettura a confermare la sua permanenza o la sua partenza. Un clandestino completamente trasparente allo Stato, rappresenta un potenziale pericolo sociale e non solo, perché ha bisogno di un lavoro onesto e di una casa, e se non riesci a darglieli poi cosa finisce a fare?

Per non sottoscrivere cosa dice Cam: in un momento come questo, Fini sparla e critica tutto, tranne ciò di cui si dovrebbe parlare veramente. Perché ad esempio non prova a ricordare alla sinistra che l’Ocse sta confermando tutto quanto ha detto Tremonti quando si presentò insieme a lui alle elezioni?

domenico says:

Settembre 12, 2009 alle 8:40 pm

non sono d’accordo.
nel primo pezzo feltri si riferiva unicamente alla questione del voto alle amministrative degli immigrati.
nel secondo pezzo più recente si riferisce alla visione complessiva del problema immigrazione che fini sta ora manifestando: contrarietà al reato di immigrazione clandestina, contrarietà ai respingimenti, contrarietà a molti dei provvedimenti che il governo ha preso o voleva prendere in questo settore.

ovviamente non ho la controprova ma se fini avesse proposto solo il voto alle amministrative (e non fosse intervenuto su decine di questioni diverse su più campi) probabilmente il dibattito sarebbe stato più costruttivo: è evidente che ora lega e parte del pdl vedono in quel voto alle amministrative solo un passo fra i tanti che porterebbero ad un ammorbidimento delle misure contro l’immigrazione clandestina.

Settembre 13, 2009 alle 12:42 pm

Risposta a domenico:
Aspetta: Fini non ha mai espresso contrarietà al reato d’immigrazione clandestina, nè ai respingimenti. Ha fatto un discorso abbastanza più articolato e democristiano. Ha detto, in sostanza: “Non bastano queste misure, perché ci sono diritti inalienabili che devono essere rispettati. Se c’è chi ha titolo per chiedere asilo politico sui barconi, va appurato”. In sostanza ha focalizzato l’attenzione anche sugli aspetti umanitari di questo genere di vicende. Ma ripeto: la questione è il modo in cui ha formulato queste valutazioni, è la forma, non la sostanza. Il problema è che appare intenzionato a smarcarsi…e questo è intollerabile…

Settembre 13, 2009 alle 12:46 pm

Risposta a ruys:
Sì, ma proprio perché il dibattito economico è ai minimi termini, lui potrebbe approfittarne per parlare di cose che servirebbero al Paese, ritagliandosi un ruolo politico (concordo: di economia non sa una mazza)