Nov 09
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L’Italia dei Disvalori: Franco Barbato, il moralizzatore de noantri, si candida contro Di Pietro
Capita che a lanciare il guanto di sfida a Totonno Di Pietro, per aggiudicarsi la segreteria dell’Italia dei Disvalori, sia Francesco Barbato:
“Presenterò una mia mozione, il nostro sarà un congresso vero e io sarò l’anti Di Pietro”.
Chi è Francesco Barbato? Presto detto.
E’ un classico esponente dell’Italia dei Disvalori: uno che di giorno predica bene e fa la morale agli altri, e di sera poi razzola male. Anzi: malissimo.
Si dà il caso, infatti, che Francesco Barbato, in spregio a numerose norme, anni or sono abbia fatto lavorare in nero una propria collaboratrice. Senza mai concederle un regolare contratto di lavoro:
“Quando lo vedevo e gli chiedevo notizie sul contratto mi diceva: “Vabbé, mo’ vediamo””.
Dice il saggio: lavoro è se principale paga. Sennò è volontariato. Lei almeno era pagata? (chiede il giornalista).
“Puntualmente. Ma rigorosamente in nero. Andava a prelevare i contanti e li metteva in una bella busta con la scritta “Camera dei Deputati”. Io trattenevo la mia parte e poi lasciavo il resto dei soldi al mio collega”.
“Zero assicurazione, zero buoni pasto. Ho speso un capitale in panini nei bar, dato che io non pranzavo alla buvette con 4 euro come i parlamentari”.
Un bel giorno, poi, Barbato le comunica che può andare a farsi benedire:
“Alla vigilia della settimana bianca della Camera, giorni in cui è sospesa l’attività parlamentare, mi ha telefonato il mio collega dicendo di aver “intuito” che non sarei stata confermata. Ho chiamato Barbato che ha fatto il pilatesco: “Devi parlarne con lui, è stato lui che inizialmente ti ha contattata… in estate, sai, non servono persone…”. Eppure il “capo” era lui, era lui che mi pagava, però a decidere era il collega. Mah…”.
E tanti saluti.
“Esatto. Mai più sentito. Il 6 giugno mi ha fatto chiamare dal suo collaboratore dicendo che mi lasciava a casa perché non ero all’altezza del compito”.
“In quest’esperienza gli unici “valori” che ho incontrato sono stati quelli in nero e in busta chiusa“.
Capita (nell’Italia dei Valori, s’intende).
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