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Mafiosità tafazziana

E’ bene disinnescare un ordigno esplosivo, il prima possibile. E, talvolta, il modo migliore per farlo, può sembrare un paradosso, consiste nell’anticiparne la deflagrazione.

Fuor di metafora: bene fanno Il Giornale e Libero a parlare da giorni della possibilità che Berlusconi venga indagato per concorso esterno in mafia, e, addirittura, per strage: serve a preparare l’opinione pubblica, e ad evitare che l’”ordigno”, l’eventuale avviso di garanzia, produca danni ancor più ingenti.

Il problema, però, è che spesse volte il troppo storpia. E rischia di cagionare problemi non secondari.

Mi spiego.

Ha senso dedicare pagine intere di giornale a questa vicenda, e poi toglierne all’approfondimento e alla pubblicizzazione degli atti di governo?

Ha senso parlare ogni giorno di Spatuzza, e delle sue fantasiose – e contraddittorie – ricostruzioni, e non dedicare altro che pochi righi alla liberalizzazione dei servizi pubblici locali e al varo della “Carta delle Autonomie”?

Credo di no.

Oltretutto, ho sensazione che si finisca per dare una rappresentazione troppo vittimistica di Berlusconi: e questo non piace all’opinione pubblica che, viceversa, è attratta da modelli “vincenti”, e rifugge come la peste i piagnistei e le persone troppo lamentose.

La “gente”, inoltre, in questo momento è alle prese con tanti – troppi – problemi: la crisi economica, la disoccupazione, un accentuato senso d’incertezza verso il futuro. Insomma: ha davvero tanti cazzi di cui (pre)occuparsi; e di sicuro non gradisce le lamentazioni di un “potente”, per di più ricco sfondato.

Ecco, questo è il rischio: continuare a parlare all’inverosimile dei teoremi pittoreschi e kafkiani formulati dalle “procure militarizzate” d’Italia a danno di Silvio, può nuocere a quest’ultimo più che tornargli utile.

Invece servirebbe altro: innanzitutto, la consapevolezza che più le accuse a carico di un politico sono infamanti, e meno credito – e credibilità – esse hanno presso l’opinione pubblica.

Si prenda il caso di Andreotti.

Il “sette volte presidente del Consiglio” era considerato da chiunque Belzebù: qualunque addebito, illazione, pettegolezzo malevolo lo riguardasse, veniva preso come oro colato dalla “gente”, e considerato Vulgata. Fino a quando, però, un bel giorno, sul suo capo non arrivò a piovere la madre di tutte le accuse: aver baciato Totò Riina.

Da quel momento, l’opinione pubblica cessò di credere agli addebiti che venivano mossi al Divo Giulio; e, paradossalmente, iniziò a prenderne le difese e a considerarlo “innocente” più di quanto non fosse possibile – e ragionevole – fare. L’imputazione, poi rivelatasi insussistente, era troppo grande perché apparisse verosimile. E, quindi, non poteva che essere ricusata dal popolo.

Dunque, se un domani – prossimo o lontano – a Berlusconi dovesse essere mossa l’accusa – che gli è stata già rivolta in passato, e da cui è stato prosciolto – di essere il mandante delle stragi del ‘92-93, è altamente probabile nessuno crederebbe ad essa, tanto è inverosimile e fuori dal mondo. Di più: ad essa non crederebbe nemmeno l’esercito – assai nutrito – degli antiberlusconiani di professione; perché è vero che l’intelligenza è una risorsa scarsa, ma non risulta sia del tutto estinta (nemmeno a sinistra; “e ho detto tutto“).

Inoltre, e quantunque in tutta questa vicenda – apparentemente – non vi sia alcunché di cui ridere, io metterei in evidenza l’assurdità delle accuse di mafia a Berlusconi, ricordando alcune cose che i suoi governi hanno fatto; considerate le quali, è ben difficile si possa ancora valutare seriamente le imputazioni che gli vengono – o, si dice, possano venirgli – addebitate: la prima, è che il suo esecutivo ha reso definitivo – due legislature fa – il carcere duro per i mafiosi (mentre prima di allora, era in vigore transitoriamente); la seconda, è che in questa legislatura, con il pacchetto sicurezza, il governo Berlusconi lo ha finanche inasprito (parliamo sempre del carcere duro per i mafiosi); la terza – che si ricollega ad un’ipotesi formulata da Libero e da Il Giornale, e cioè che a Berlusconi, a seguito di una formale accusa di mafia, potrebbe addirittura venire sequestrato l’intero patrimonio -, è che sempre nel pacchetto sicurezza, il Cavaliere ha introdotto una norma che facilita la confisca dei beni dei mafiosi. E, dunque, come scrive Verderami sul Corriere della Sera:

“Una misura che la magistratura può applicare oggi con maggiore facilità, grazie alle nuove norme introdotte – ironia della sorte – proprio dal governo Berlusconi. Perché per combattere meglio la mafia, il decreto sicurezza del 2008 ha reso più rigorose le misure di prevenzione: in caso di confisca di un bene è onere della difesa, non dell’accusa, provarne la legittima provenienza”.

Dunque Berlusconi, oltre ad essere un mafioso, secondo i pm, sarebbe anche un emerito pirla: innanzitutto, perché ha reso definitivo il carcere duro per quelli come lui; in secondo luogo, perché non pago di ciò, in questa legislatura lo ha addirittura inasprito; in terzo luogo, perché ha varato una norma a causa della quale spetta a quelli come lui – i mafiosi -, nel caso in cui vengano loro sequestrati beni, provarne la legittima provenienza, altrimenti lo stato li confisca e amen.

Insomma: Berlusconi sarebbe un mafioso affetto da tafazzismo puro.

Di più: un emerito coglione.

Credibile (per non parlare, poi, di tutti gli esponenti della criminalità organizzata finiti in gattabuia da quando lui governa).

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18 Comments on “Mafiosità tafazziana”

  1. valerio Says:

    “Fuor di metafora: bene fanno Il Giornale e Libero a parlare da giorni della possibilità che Berlusconi venga indagato per concorso esterno in mafia, e, addirittura, per strage: serve a preparare l’opinione pubblica, e ad evitare che l’”ordigno”, l’eventuale avviso di garanzia, produca danni ancor più ingenti.”

    Qui ti sei sotterrato da solo…

    se fosse stata Repubblica: fin di mondo (ma è stato il Giornale e Libero, quindi , buona mossa!)… e i pm non accusano ma dicono che Berlusconi non è indagato.. vabò, non so nemmeno perchè tu abbia fatto un post per questo argomento…

    Regards.

  2. Temporaneo Says:

    beh una sentenza di cassazione ha confermato che Andreotti ha commesso il delitto in partecipazione con la mafia fino al 1980….reato prescritto…

    non si tratta di pensarla in modi diversi ma sono fatti. a meno che chiaramente non si creda che sia in secondo grado che in terzo grado i giudici fossero deviati e volessero mettere assolutamente in cattiva luce andreotti.

    ti chiedo solo di guardare questo video

    ciao notte cam 😉

  3. nicola Says:

    E’ lo stesso discorso della lotta all’evasione fiscale.
    Visco combatte l’evasione mentre Tremonti l’agevola.
    Poco importa che con questo governo il recupero delle somme evase sia il triplo rispetto all’ultimo governo Prodi.
    E’ anche una coincidenza che il PD abbia mancato ben due occasioni per affossare lo scudo fiscale, la prima alla votazione della mozione di costituzionalità. la seconda alla votazione vera e propria.
    Il PD è contro l’evasione mentre il PdL è a favore.
    Discorsi semplici per menti semplici 😆 .
    Saluti.

  4. camelot Says:

    Risposta a nicola:
    Ovvio! Come il discorso del processo breve: i Ds, nel 2004 e nel 2006, hanno presentato due proposte di legge per introdurlo. E oggi che fanno? Contestano la proposta formulata dal centrodestra 😀

  5. camelot Says:

    Risposta a Temporaneo:
    Temporaneo, Travaglio deve raccontare perché avesse rapporti di amicizia con Giuseppe Ciuro: condannato per favoreggiamento alla mafia. Travaglio, con Ciuro, ha trascorso due estati.
    Lascialo perdere (e qui Andreotti entrava di striscio). Inoltre, Travaglio, ha qualche migliaio di cause sul groppone per diffamazione: in sede civile e sede penale. Tra meno di 10 anni, finirà al gabbio, salvo prescrizione o grazia…
    Lascialo ai fessacchiotti di sinistra….

  6. camelot Says:

    Risposta a valerio:
    Credo tu non abbia letto o capito il post…

  7. Simone82 Says:

    Non serve aggiungere altro… Forse si, una sentenza lapidaria: tafazzismo coglionesco! Può andare? 😀 😆

  8. camelot Says:

    Risposta a Simone:
    Volendo, anche: coglionismo tafazzistico 😀

  9. Temporaneo Says:

    Cam
    Travaglio ha già spiegato benissimop tutto e ha messo online anche la ricevuta del conto da lui pagato. Ha spiegato, se poi non gli credi sei liberissimo di non farlo. Però non mi sembra giusto dire “deve spiegare” quando l’ha fatto e compiutamente. Poi se uno non gli crede è altro paio di maniche.

    Io ho sollevato un punto: tu hai parlato di Andreotti e Mafia e io ho sottolineato come non contino in questo caso “le credenze” ma conti quello che c’è scritto nella sentenza. Non devo ascoltare Travaglio o altri per leggermi una sentenza. Io la ho letta ed effettivamente ci sono scritte cose che fanno impallidire per uno che siede in senato come senatore a vita e che è stato presidente del consiglio più volte.

  10. Tana Says:

    Ma scusa cam i coglioni per definizione non sono i sinistri sinistrati sinistranti?E poi mi chiedo: può essere coglione uno che è un imprenditore di successo e che nonostante tutto sta mantenendo certe promesse fatte in camoagna elettorale?Ah saperlo direbbe De Benedetti con il coro di Di Pietro e TraRaglio…Ciao , sempre in gamba vedo 😉

  11. GiuseppeDelGiudice Says:

    Condivido in pieno questa lucida analisi:secondo Spatuzza&Ingroia nasce una nuova categoria di mafiosi,il mafioso-pirla che fa le leggi e provvedimenti per essere incastrato meglio!Purtroppo sappiamo che questa situazione serve solo a far incattivire ancora di più,se è possibile,gli elettori di Sinistra che oramai si nutrono solo di odio…e di bufale.Ma tant’è…

  12. camelot Says:

    Risposta a Temporaneo:
    Temporaneo, non ha spiegato un cazzo! O meglio: ha coglionato i coglioni, raccontando cose a metà. Come fa sempre, com’è sua abitudine. Monologando, dando versioni parziali, facendo copiaincolla e manipolando i fatti. Quando avrò tempo per scrivere delle sue innumerevoli balle, che suggestionano menti deboli, lo farò.
    Inoltre, nel post è scritto chiaramente che ad Andreotti si è affibbiata la patente di “innocente”, anche più di quanto fosse possibile – o ragionevole – fare.
    Io scrivo in italiano, e credo in modo comprensibile.
    Il video lo cancello, perché qui Travaglio non mette becco: i cazzari, i calunniatori e i fascisti, qui non hanno diritto di parola…

  13. camelot Says:

    Risposta a Tana:
    Ciao, Tana 😉

  14. camelot Says:

    Risposta a Giuseppe:
    Mah, non lo so se gli elettori di sinistra – considerati nel loro insieme – siano così stupidi. Non lo so.
    In ogni caso, non è con un’imputazione a carico di Berlusconi che possono vincere le elezioni. Fin quando non avanzeranno proposte credibili di governo e idee, rimarranno all’opposizione…

  15. Temporaneo Says:

    camelot
    non ha spiegato nulla? ma se ha riportato un passo della sentenza.

    Insomma la sentenza c’è, ma non ne metto il link che magari poi lo togli 🙂

    Andreotti è o non è prescritto per partecipazione con la mafia? SI.

    altro da aggiungere? non mi pare. basta leggere la sentenza, non ascoltare Travaglio (che tra l’altro ha riportato la sentenza, non ha mica detto balle).

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