Mar 10
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Li chiameremo Cip e Ciop.
Cip e Ciop lavorano per la Repubblica: il quotidiano fondato dall’ex fascista ed antisemita Eugenio Scalfari. Il signore che, un giorno sì e l’altro pure, accusa Berlusconi d’essere il novello Duce, ma che nel ‘42, al Duce vero, era solito leccare il culo come pochi:
“Un impero del genere è tenuto insieme da un fattore principale e necessario: la volontà di potenza quale elemento di costruzione sociale, la razza quale elemento etnico, sintesi di motivi etici e biologici che determina la superiorità storica dello Stato nucleo e giustifica la sua dichiarata volontà di potenza”.
“Gli imperi moderni quali siamo noi, li concepiamo e sono basati sul cardine “Razza“, escludendo pertanto l’estensione della cittadinanza da parte dello stato nucleo alle altre genti”.
Cip e Ciop, lavorando per la Repubblica, sono alle dipendenze di Ezio Mauro: il moralista a corrente alternata; colui che di giorno predica bene, e di sera evade gioiosamente il fisco.
Cip e Ciop sono indagati, come racconta Affaritaliani.it (e la notizia, incredibile dictu, è stata data anche dal CorSera):
“Per furto pluriaggravato, ricettazione e pubblicazione di notizie coperte dal segreto istruttorio”.
In buona sostanza, i due cronisti del quotidiano di Largo Fochetti si sarebbero introdotti nei locali della Procura di Trani, e avrebbero rubato i fascicoli contenenti le intercettazioni riguardanti il Cavaliere.
Nemmeno Maicol Travaglio sarebbe arrivato a tanto (forse).
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