Mar 10
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40.000 poltrone in meno per lor signori politici, e 50.000 alloggi in più per anziani, studenti, giovani coppie e famiglie a basso reddito: questo, in estrema sintesi, il succo dei due provvedimenti adottati ieri l’altro dal governo.
Con il primo, il cosiddetto decreto enti locali (divenuto legge della Repubblica), dal 2010 si darà una sforbiciata al numero degli assessori comunali e provinciali: essi non potranno essere più di un quarto degli eletti nelle rispettive assemblee (se i consiglieri sono 40, ad esempio, gli assessori non potranno essere più di 10).
Dal 2011, poi, la legge produrrà altri e più significativi effetti: la soppressione delle Ato, dei difensori civici e dei consigli Municipali; e il taglio del 20% agli eletti nei consigli comunali e provinciali.
L’opposizione, al gran completo, ha votato contro queste misure.
Il governo, inoltre, ha dato avvio al piano che porterà alla realizzazione di 50.000 alloggi popolari nei prossimi 5 anni. A tal scopo, tra fondi pubblici e privati, saranno messi sul tappeto 4 miliardi di euro.
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