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Fossi un berlusconiano non esulterei per l’eventuale addio di Fini (2)

Fini e i suoi uomini vengono accusati, in queste ore, di minacciare una scissione sol per ragioni di potere e cadreghe. Balle! Essi sollevano questioni politiche che meritano di essere prese in considerazione.

Italo Bocchino:

Il problema è soprattutto politico. Quello che noi chiediamo è innanzitutto una svolta sulle questioni economiche e sociali. Riteniamo Giulio Tremonti il miglior Ministro dell’Economia dei paesi occidentali, capace di coniugare rigore nei conti e credibilità internazionale a un Paese che ha il terzo debito pubblico del globo. Il problema è un altro. Di quello che resta in cassa, nella disponibilità dell’Esecutivo, noi vorremmo sapere quanto e come viene speso. Soprattutto vorremmo sapere chi decide come si spendono i soldi degli italiani e come si forma tale decisione. Ad oggi ci sembra indiscutibile una forte trazione leghista nelle scelte fondamentali per la nostra economia, ovvero per il futuro dell’Italia”.

Maria Ida Germontani (finiana):

La riforma fiscale è prioritaria”.

Mario Baldassarri (finiano):

Non è questione di poltroncine. Non si può dire che si farà la riforma fiscale nel 2013 a parità di gettito (leggere anche questo, nda), perché così confermiamo le tasse di Visco: resto esterrefatto”.

Quello che deve esser chiaro è che se il Pdl continua ad essere subalterno alla Lega e ad assecondarne le richieste, finirà per non rispettare la madre di tutte le promesse elettorali: la riduzione della pressione fiscale sotto il 40% entro la fine della legislatura. Riduzione che, come più volte abbiamo raccontato, Tremonti e la Lega non renderanno possibile perché essa è incompatibile con il varo del Federalismo fiscale.

D’altra parte, il Ministro dell’Economia è sempre stato chiaro in proposito:

La riduzione delle tasse verrà come dividendo del federalismo fiscale”.

Traduco: la riduzione delle tasse avverrà tra 7-8 anni, per effetto dell’entrata in vigore del Federalismo fiscale, e sempreché quest’ultimo si dimostri utile allo scopo. Cosa tutt’altro fuorché certa. Lo ha ammesso finanche il responsabile economico della Lega:

Più che di risparmio immediato, da domani si avrà un sistema più competitivo”.

A regime, ovvero nel giro di cinque anni, il risparmio a famiglia si aggirerà attorno ai 500 euro all’anno, sempre se si riuscirà ad aggredire il mostro: ovvero l’evasione fiscale, che è distribuita in maniera molto difforme, e la spesa pubblica improduttiva, anche questa distribuita in modo assolutamente difforme”.

Traduzione: il Federalismo fiscale farà risparmiare 500 euro annui a famiglia, sempreché si riesca – grazie ad esso – a ridurre l’evasione fiscale e la spesa pubblica improduttiva. Se non si raggiungono questi due obiettivi, il Federalismo fiscale non consentirà d‘abbattere la pressione fiscale (in tempi relativamente brevi).

Inoltre, che la riduzione delle tasse e la messa all’opera del Federalismo fiscale siano obiettivi inconciliabili tra loro, lo sa anche Berlusconi (Il Giornale, 03/11/2009):

Il Cavaliere è stato categorico, soprattutto dopo che gli hanno spiegato nel dettaglio perché per abbassare la pressione fiscale bisognava attendere “l’entrata a regime del federalismo fiscale”. Che, tradotto, significa la prossima legislatura, anno 2013”.

Va tutto bene, Madama la Marchesa?

Non credo proprio: se non si riducono al più presto le tasse (e la spesa pubblica), è impossibile rilanciare l’economia in tempi brevi. E se non si rilancia l’economia quanto prima, l’Italia tornerà ai livelli pre-crisi tra 7-8 anni.

Ai berlusconiani sta bene, tutto ciò?

Ne dubito.

(Continua, forse).

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26 Comments on “Fossi un berlusconiano non esulterei per l’eventuale addio di Fini (2)”

  1. Francesco (Francio) Says:

    Ho letto molti articoli e molti giornalisti non riescono a capire la parte “per lo Stato” che motiva alcuni politici che, ne voglia il solito popolo, possono anche essere persone oneste e lavorare per il paese. Lo stesso Pardo ci dice <>, beh certo, se ragioniamo con la politica esclusivamente in termini di reddito e poltrone a cui appiccicarsi il suo (inutile) tentativo di convincerci che nessuno seguirà mai Fini potrebbe anche avere senso. Il fatto è che Fini ha un’idea del PDL che è molto distante da quella che ha la Lega, e per quanto tutti cerchino di scaricare interessi privati su questi soggetti che stanno intraprendendo battaglie politiche importanti, spero che molti elettori “illuminati” non si facciano abbindolare dalle storielle dei giornalisti su Fini, pronti a scagliargli la folla addosso.

  2. Francesco (Francio) Says:

    PS: il form ha cancellato la parte tra virgolette. La citazione di Pardo era: “quale follia dovrebbe spingerli a lasciare il certo per l’incerto?”

  3. camelot Says:

    Risposta a Francesco:
    Ma infatti la cosa più grottesca di tutta questa vicenda, e degli attacchi che Fini ha subito da Il Giornale, è che se Valium Feltri si fosse concentrato su alcuni temi cari al Pdl, ad esempio l’abolizione delle Province (promessa in campagna elettorale) e la riduzione delle tasse nel più breve tempo possibile, avrebbe fatto perdere voti alla Lega. Gli sarebbe stato sufficiente ricordare che Bossi & C. vi si oppongono. E invece no: ha preferito attaccare Fini, ogni giorno.
    Tra l’altro, e questo è davvero assurdo, Feltri condivide il 99,9% di ciò che dice Fini!

  4. Temporaneo Says:

    si vabbeh il 2013….la riforma fiscale è 15 anni che la sbandierano ma intanto negli ultimi anni la pressione fiscale è aumentata.

    Da una parte abbiamo la sinistra che può solo fare danni, dall’altra un centrodestra che in 15 anni ha fatto molto poco e di certo non ha mai cambiato l’Italia.

    Io dò tutto il mio appoggio come sempre ho fatto a Fini premier. L’unica persona veramente responsabile dal passato magari discutibile ma cristallino e senza ombre.

  5. Polìscor Says:

    Ho letto con attenzione i due post pro-Fini, e l’idea che mi sono fatto è che siamo di fronte ad un’utopia degna del miglior Giuliano Ferrara.
    Qual’è l’obiettivo vero, pratico di Fini? Mi piacerebbe che si rispondesse a questa semplice domanda. Perché non posso credere che si sia trasformato in un novello Paolo Guzzanti, convinto di poter prendere la Bastiglia con un pugno di volontari, come lo si dipinge nei due post.
    Cosa crede, Fini, di poter (e dover) scalzare Berlusconi (come, poi, di grazia?) e mettersi lui a fare… cosa? Le riforme? E come? Tirando in barca Montezemolo e Casini? Che cosa vuole, Fini?
    Ma lo sa Fini che se Berlusconi si rompe le palle manda tutto a puttane facendo saltare il Governo, ed a quel punto di lui e dei suoi giochetti delle tre carte non rimarrebbero neanche le briciole? Ma l’ha capito Fini che non ci sarebbe un solo italiano disposto ad ascoltarlo dopo essersi dimostrato un intrallazzatore da Prima Repubblica (quale poi, in definitiva, è), dopo che si è accollato il ruolo dell’opposizione (a cosa, poi?) senza essere ne di qua ne di là?
    Ma non gli è bastato, a Fini, vedere che fine ha fatto Casini?

    E poi, per favore, non raccontiamoci balle: è “di destra” rompere le scatole un giorno si e l’altro pure con la cittadinanza breve ed il voto agli immigrati? E’ “di destra” tutto ‘sto sbrodolamento politicamente corretto? Non è manco roba centrista, è roba di sinistra, pura e semplice!

    I “berlusconiani veri” come vengono intesi qua non hanno nulla a che vedere col PdL, sono già fuoriusciti e si parlano addosso nel blog di Guzzanti; gli altri, quelli “fasulli”, di Fini e delle sue paturnie non ridono di certo, né gioiscono di quel che sta accadendo: semplicemente lo ignorano, considerandolo poco più di un rumore di fondo cui si fa l’abitudine dopo un po’.
    Perché sanno perfettamente che, in un modo o nell’altro, nulla sposterà di un millimetro ciò che gli italiani hanno ampiamente dimostrato di volere (non di certo nel breve o medio periodo), in barba a certi sondaggi che vorrebbero far pensare loro cose diverse. Tipo il preferire una “visione laica”: agli italiani non potrebbe fregare di meno, l’hanno detto in tutte le lingue.
    Ma c’è chi ha la capoccia dura…

  6. Mithrandir Says:

    Scusa Camelot, ma non ne sono così convinto. Il problema dei cosiddetti “finiani” emerge proprio da quello che ha scritto Bocchino.
    A parte il fatto che basterebbe, per cestinare il suo articolo, la frase: “Riteniamo Giulio Tremonti il miglior Ministro dell’Economia dei paesi occidentali, capace di coniugare rigore nei conti e credibilità internazionale a un Paese che ha il terzo debito pubblico del globo”.
    C’è, poi, da dire che Bocchino prosegue indicando una strada che è ben diversa da quella delineata da Baldassarri (e tra i due tendo a considerare quello che dice il primo, che nel gruppo finiano è quello che conta).
    Da quello che dice Bocchino, sembra che la sua priorità sia quella di stabilire chi decide la destinazione della spesa pubblica. Che è come dire “vogliamo che i soldi siano spesi per i motivi che diciamo noi e non per quelli che dicono gli altri; vogliamo accontentare i gruppi sociali che sostengono noi e non quelli cari agli altri”. Insomma, un discorso tardodemocristiano. Se davvero volesse rinnovare il centrodestra, dovrebbe dire chiaro e tondo che il problema non è quali clientele siano da mantenere con i soldi dei contribuenti, quelle di Bossi o quelle sue. Il problema è che la spesa pubblica va ridotta. Drasticamente.
    Altrimenti, purtroppo, sembra solo uno scontro tra correnti che cercano ognuna di avere più poltrone. Da una parte quella finiana, ora in disparte, e dall’altra quella tremontianleghista, oggi dominante.
    Speravo che i finiani potessero dare una scossa liberale al centrodestra, ma si dimostrano sempre meno in grado di farlo. Il fatto che siano un gruppo riunito attorno a una persona e non a un corpus di idee è confermato dalla loro eterogeneità. E la loro scarsa credibilità sui temi economici è provata dal fatto che il prodotto politico di tanto fervore intellettuale sia la sindacalista che governerà la regione Lazio. Tutt’altro che una nuova Thatcher.
    Per il resto, complimenti per il blog.

  7. sara Says:

    Restare o uscire?

  8. Gino Pieri Says:

    Cam,
    dopo tutte le svolte del Fini l´uomo non mi ispira nessuna fiducia.
    Abbracci cari

  9. camelot Says:

    Risposta a Gino:
    Eh, però le sue posizioni le condividi….

  10. camelot Says:

    Risposta a Mithrandir:
    Ciao, Mithrandir. Bocchino è un politico, non un esperto di economia. Ha messo sul tappeto una serie di questioni che i “finiani” tutti, anche con atti parlamentari (penso alla contro-Finanziaria di Baldassarri per tagliare tasse e spesa pubblica), hanno sollevato. Noto, inoltre, troppi pregiudizi, nel tuo commento. E devo ricordare a te, come ho fatto a centinaia di altre persone in passato, che è Forza Italia ad esprimere, ora, nell’esecutivo, una pletora di socialisti, alcuni dei quali – Tremonti in primis – sono anti-mercatisti.
    Allora la domanda è: il Popolo della Libertà è – e ancor più deve essere nel futuro – un partito di centrosinistra moderato? E’ questo che si vuole?

  11. camelot Says:

    Risposta a sara:
    Restare, ovviamente. Senza se e senza ma!

  12. camelot Says:

    Risposta a Temporaneo:
    Con il centrodestra la pressione fiscale è sempre diminuita.

  13. camelot Says:

    Risposta a Polìscor:
    I sondaggi che tu ritieni inaffidabili, perché danno un responso che a te non piace, appartengono alla stessa categoria di rilevazioni demoscopiche che ha consentito al sottoscritto di prevedere il non scontato esito delle elezioni regionali, con 8 giorni d’anticipo.
    I sondaggi che tu ritieni inaffidabili, perché danno un responso che a te non piace, dicono anche che tu faresti bene a votare per l’Udc, perché hai posizioni diverse da quelle della maggioranza degli elettori del centrodestra (così è se ti pare, ma anche se non ti dovesse piacere).
    http://img707.imageshack.us/img707/623/termometropoliticoliber.jpg

  14. Gino Pieri Says:

    …meno quella sugli immigrati. Ma questo non significa che approvi il suo modo di agire.
    Abbracci

  15. camelot Says:

    Risposta a Gino:
    Neanch’io approvo i suoi continui distinguo, però senza quest’ultimi, bisogna avere l’onesta di ricordarlo, il provvedimento sul testamento biologico forse oggi sarebbe legge della Repubblica.

  16. Polìscor Says:

    L’UDC?!? AHAHAAHAH! Ma per favore…
    E poi, scusa eh, ma nel post “simsalabim” cosa avresti “previsto” con otto giorni di anticipo? Che la Calabria sarebbe andata al PdL? Beh, dopo Loiero una previsione niente male! 😀

    Camelot, io ti seguo da sempre e sono d’accordo con le tue posizioni al 90% (tranne quando ti lanci nelle tue crociate “laiciste”, che non condivido proprio in quanto crociate): ma la posizione di Fini è semplicemente insostenibile, se non in ottica antiberlusconiana tout court.
    E questa è una pratica che si dovrebbe lasciare alla sinistra, se si tiene minimamente a questo Paese.

  17. camelot Says:

    Risposta a Polìscor:
    Io non sono un laicista, aborrisco il laicismo al pari del cattolicismo. L’ho detto un milione di volte, è chiaro a chiunque mi legga abitualmente; e se non è chiaro ad alcuni, non ci possono fare niente.
    Tu sei in linea con le posizioni dell’Udc, infatti vuoi maggior interventismo in economia, e sulle questioni eticamente sensibili hai posizioni “cattoliciste”. O, se vogliamo ancora essere più precisi, hai posizioni vetero-fasciste, anche se probabilmente, al pari di altri, oggi fai fatica a definirti fascista. Le tue critiche a Fini, infatti, muovono da questo (che tu voglia confessarlo o meno). Fini ha le stesse posizioni di Sarkozy, di Aznar e di Cameron: dunque se fai fatica a riconoscerti nelle sue posizioni, avresti fatica a votare a destra anche in Francia, Inghilterra e Spagna.

  18. Mithrandir Says:

    Ciao Camelot,
    rispondo ora perchè ho letto solo ora la tua risposta al mio commento.
    Ti assicuro che, tranne nel caso di Renata Polverini (della quale ho un’idea particolarmente negativa e, forse, preconcetta), non credo che le mie riflessioni siano figlie solo di pregiudizi.
    La provenienza degli esponenti del PdL, Forza Italia o Alleanza Nazionale, mi interessa poco. Preferisco di gran lunga Baldassarri al socialista di Dio Tremonti. Come te amo poco la pletora di socialisti presente in questo governo e la direzione che ha preso la loro politica economica sempre più statalista e sempre più lontana dalle promesse elettorali e dalle ragioni sociali del centrodestra.
    Dei finiani condivido la maggior parte delle idee. Non tutte, ma quasi. E di Fini ho molta stima. Come ho scritto nel commento precedente, infatti, ho sperato che potessero cotribuire a una correzione in senso liberale della rotta del governo. L’eterogeneità di quel gruppo e le contraddizioni in materia economica (parlo sempre di questo punto perchè l’economia è, per me, il problema dei problemi nel nostro paese), però, mi hanno spinto a ridimensionare le mie aspettative su di loro.
    Rispondo alla tua domanda. Non è un PdL socialista quello che voglio. Vorrei vederlo cambiare direzione. Vorrei vedere un centrodestra capace di ridurre tasse e spesa pubblica.
    Quello che vedo oggi non è il PdL che vorrei, sicuramente. E apprezzo gli sforzi di chiunque voglia migliorarlo. Temo, però, che, una volta ottenuta maggiore dialettica (e democrazia) interna al partito e, forse, qualche poltrona in più, i finiani non abbiano nemmeno loro come obiettivo quel PdL che vorrei.
    Spero di sbagliarmi.

  19. camelot Says:

    Risposta a Mithrandir:
    Quello che vuoi tu è ciò che desidero io; e i tuoi timori, purtroppo, sono anche i miei.
    E tuttavia, siccome sono solito attenermi ai fatti, non posso fare a meno di notare come “gli unici provvedimenti liberisti” approvati o soltanto presentati dal Pdl, provengano da esponenti “finiani”: la liberalizzazione dei servizi pubblici locali, a cominciare dai servizi idrici, è avvenuta grazie al Ddl Ronchi (presentato, appunto, dal finiano Andrea Ronchi). La contro-Finanziaria, che prevedeva tagli di tasse e di spesa pubblica, è stata presentata dal finiano Mario Baldassarri; e l’unica cosa che siano riusciti a fare gli ex di Forza Italia, con Claudio Scajola in testa, è chiedere sì, tagli di tasse, ma da finanziarsi mediante incremento di deficit. Inoltre, il buon Angelino Alfano è intenzionato a gettare alle ortiche le liberalizzazioni fatte da Bersani, e tante altre cose ancora si potrebbero raccontare…..

  20. Mithrandir Says:

    Pienamente d’accordo sulla bontà delle iniziative di Ronchi e di Baldassarri (così come sulle critiche ad Alfano e alla sua controriforma dell’accesso alla professione forense, così come ad altri assurdi provvedimenti, come il salvataggio di Alitalia).
    Accanto a esse ci sono anche i continui elogi di Fini alla politica economica di Tremonti, l’ultimo alla riunione in cui ha raccolto 55 deputati. A settembre a Gubbio rinfacciò persino a Tremonti di essere troppo poco antimercatista. Per non parlare della candidatura di Renata Polverini.
    Finora i segnali sono contrastanti. Credo che ciò dipenda dall’eterogeneità del gruppo finiano.
    Se, poi, il presidente della Camera avesse il coraggio di sostenere con chiarezza una riforma fiscale liberista, anche andando allo scontro con le altre componenti del PdL e della maggioranza su questo tema, io non esiterei a schierarmi con lui.
    In alternativa, resto scettico. Dei finiani come dei forzisti e dei leghisti.

  21. camelot Says:

    Risposta a Mithrandir:
    Hai ragione, lancia segnali contraddittori. Ma, forse, questo dipende dal fatto che di economia capisca poco, ne ha sempre capito poco, e che per questo eviti di parlarne. E tuttavia, a quanto pare, sta studiando per colmare le proprie lacune.
    Anche io vorrei si pronunciasse chiaramente sulle questioni economiche, e chiarisse il suo punto di vista. E tuttavia, il fatto che dia “carta bianca” a Mario Baldassarri è un buon segnale. Così come è un buon segnale il fatto che Antonio Martino pare voglia – o possa – schierarsi con lui.
    Quanto alla Polverini: è stata candidata perché Fini ha bisogno di un sostegno ampio e proveniente da larghi strati della società. E tra lei e Tremonti non è che vi siano differenze rilevanti. Anzi, una differenza c’è: chi attacca la Polverini accusandola di essere una “Epifani in gonnella” (Feltri), nulla dice contro il Tremonti che esalta Marx e stigmatizza il mercatismo e il liberismo….

  22. Polìscor Says:

    @Camelot: ti stai avvitando in uno strano ragionamento, quel che non è Fini, nel centrodestra, è Casini o Bossi. Manca “qualcosa”, o sbaglio? 😉
    Non è che negando l’esistenza di Forza Italia (o della sua Eco oggi nel PdL) risolvi automaticamente il problema di un Fini che porrà pure questioni condivisibili, ma con modi, tempi e mezzi assolutamente censurabili.
    E guarda che te lo dice uno che ha votato AN per tutta la vita.

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