Contro Silvio un complotto ordito da un Pm, un ufficiale della GdF e tre giornaliste
L’obiettivo era quello di favorire la fuga di alcune notizie secretate, facendole apparire anzitempo sulla stampa onde sputtanare Berlusconi e costringerlo alle dimissioni: è l’ipotesi investigativa cui sta lavorando da tempo il Procuratore capo di Bari, Antonio Laudati.
La fuga di notizie, secondo gli inquirenti, avrebbe riguardato due vicende: l’affaire Patrizia D’Addario e l’inchiesta Agcom-Annozero.
In entrambi i casi, secondo Laudati, un pubblico ministero (la cui identità non è stata resa nota) e il tenente colonnello della Guardia di Finanza Salvatore Paglino (attualmente agli arresti domiciliari con l’accusa di peculato), si sarebbero dati da fare per comunicare a tre giornaliste informazioni coperte dal segreto istruttorio, e riguardanti Berlusconi: è il caso, ad esempio, delle dichiarazioni rese ai magistrati da Giampaolo Tarantini, e contenute in verbali posti sotto sigillo, nelle quali si fornivano dettagli sulla partecipazione della D’Addario ad alcune cene a Palazzo Grazioli.
Secondo i magistrati, tra l’altro, i “complottardi” si sarebbero adoperati per danneggiare anche un altro politico:
“Avrebbero anche fatto circolare la notizia di un’indagine sul presidente della Regione Puglia Nichi Vendola proprio durante le primarie”.
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Coraggioso questo Laudati. Lo boicotteranno di sicuro quelli di magistratura democratica. Scommettiamo?
Risposta a Kucuy:
È probabile….
Mi sembra che la notizia dimostri che la magistratura, in quanto potere “diffuso”, è un’istituzione affidabile (seppure non infallibile, ovviamente), che procede in tutte le direzioni (anche contro i suoi membri e in favore del Presidente del Consiglio), senza rispondere, nel suo insieme, a logiche di orientamento politico.
Se può, infatti, esistere un singolo magistrato animato da odio ideologico, l’intervento di molti sulla stessa questione (ad esempio: pm, gip, tribunale, corte di appello, corte di cassazione) garantisce che la decisione finale sia assunta solo sulla base dei fatti e degli argomenti di diritto.
Anche i PM – ovviamente – sono parte di questo potere “diffuso”, in quanto ciascun PM (e anche la Polizia Giudiziaria) può svolgere indagini in una direzione (vedi, ad esempio, la Procura di Trani) o nell’altra (vedi, oggi, la Procura di Bari).
Tutto ciò mi rende un po’ difficile accettare fatti come la condanna di Previti sulla questione del lodo Mondadori o la dichiarazione di estinzione del reato nei confronti dell’Avvocato Mills.
Immagino che mi capirete.
Risposta a daniele:
Ma la Magistratura, indubitabilmente, è affidabile se considerata nel suo insieme. Il problema, semmai, è rappresentato da chi, come Magistratura democratica, ritiene suo compito anche far politica (leggi anche qui, qui, qui e qui). E questo è un problema serio, per la democrazia, non certo per Tizio o Caio soltanto.
Ciao camelot 🙂
Risposta a chiaramarina:
Ciao a te 😉