Giu 10
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“Anche in Italia stanno avendo inizio i Tea Party. La prima tappa, dopo un evento di piazza, ha avuto luogo a Prato il 20 maggio alla presenza di sei relatori di spicco e di un centinaio di persone interessate. Si replica a Roma sabato 26 giugno, in piazza san Lorenzo in Lucina, e lo stesso fine settimana i tea party toccheranno il nord e il sud della Penisola con tappe ad Alessandria e ad Aversa domenica 27. Molte altre tappe sono in preparazione, altrettanti sono i promotori che hanno prontamente chiesto di diffondere i Tea Party italiani, da privati cittadini ad associazioni liberali fino a realtà conservatrici.
Negli Stati Uniti animano il panorama politico dal febbraio 2009, quando un commentatore della CBNC, Rick Santelli, invocò lo spettro della rivolta fiscale rivolgendosi al movimento ispirato al Boston Tea Party del 1773. Nel Belpaese non c’è stata una “chiamata alle armi”, è pur vero però che una certa piattaforma culturale che da tempo anima le discussioni politiche via web (attraverso testate, fondazioni, blog, centri studi) ha osservato attentamente le dinamiche oltreoceano. Tali dinamiche permettono al settore imprenditoriale e privato di esprimere candidati propri, e alla rete di fondazioni e centri studi di costituire think tank che siano vera espressione della società civile e non emanazione partitica alla maniera italiana, ovvero inefficaci. Ciò costituirebbe un passaggio determinante per incoraggiare imprenditori, liberi professionisti, studiosi e giornalisti a percorrere il cammino americano su terra italiana, cosicché piccoli passi in una certa direzione possano disincentivare l’autoreferenzialismo politico nel lungo periodo.
Altrettanto determinante è la questione di merito che viene sollevata dai Tea Party e che può costituire un’ottima chiave di volta in un quadro di stallo come quello attuale. Chiedere un’azione dello Stato più leggera, di semplice amministrazione, meno invadente nelle dinamiche di mercato, abbandonare scelte paternalistiche – che l’assistenzialismo ha elevato a regole auree, ma che oggi non stanno più in piedi – ripristinare il patto generazionale, dare fiducia e libertà alla persona poiché capace di assumersi le proprie responsabilità, sono esigenze tangibili oggigiorno, di impronta apartitica e trasversale” (Saba Giulia Zecchi, continua su il Politico.it).
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