Lug 10
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Silvietto nostro, a quanto riferisce la stampa, starebbe considerando l’ipotesi di sostituire la pattuglia finiana con quella dell’Udc. Fuori dal governo e dalla maggioranza la prima, e dentro la seconda: come se i problemi del suo esecutivo derivassero dal Presidente della Camera e dai capricci del medesimo sul Ddl-intercettazioni; e non dal fatto che la politica economica ch’esso porta avanti disattenda, dal primo all’ultimo, gli impegni presi in campagna elettorale con gli elettori; essendo in tutto e per tutto eguale a quella del centrosinistra di prodiana memoria.
Ad ogni modo, siccome l’ipotesi di un’alleanza tra il centrodestra e Casini appare possibile, è bene capire su quali basi essa possa saldarsi. Lo ha spiegato Rocco Buttiglione in un’intervista a Il Riformista:
“Il quadro neoliberista in cui si muove Tremonti non basta, quantomeno non basta più. Serve una forte iniezione di politiche sociali, un ritorno al keynesismo. In una fase in cui le imprese non investono o le banche non prestano loro i denari necessari per farlo è lo Stato che deve intervenire, prendendo l’iniziativa (…)”.
“L’Italia corre rischi gravi, a proseguire sulla strada intrapresa da Tremonti. Inoltre, non possiamo più tollerare il peggioramento delle condizioni dei lavoratori. Prendiamo l’accordo Fiat-sindacati su Pomigliano ratificato oggi: andava fatto, in nome dell’occupazione, ma la riduzione dei diritti dei lavoratori è indubbia, in quel caso (…)”.
“Il punto è che le politiche neoliberiste non bastano più. La politica deve ritrovare orizzonti e compiti diversi dagli attuali. Chi lo capisce per primo guiderà la nuova fase”.
Beh, se non altro la cosa farà contento Sandro Bondi.
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