Lug 10
12
Berlusconi, ne abbiamo parlato un paio di giorni fa, sarebbe intenzionato ad arruolare Casini, onde rendere più forte e stabile il proprio esecutivo. Ecco alcune indiscrezioni sull‘operazione:
“Le poltrone promesse dal Premier al leader Udc sarebbero due: gli esteri e una vice presidenza del Consiglio (…).
Nel disegno del Cav, Casini finirebbe in prima persona a ricoprire il dicastero degli Esteri mentre per Frattini si spalancherebbero le porte di Via dell’Umiltà dove andrebbe a ricoprire il ruolo strategico di Coordinatore Nazionale unico del Partito.
Quindi azzeramento del triumvirato La Russa-Bondi-Verdini, con quest’ultimo recentemente troppo esposto in poco piacevoli vicende giudiziarie, e rilancio dell’unità del movimento dopo l’eccessivo correntismo di questi mesi (…).
Berlusconi tornerà in settimana da Casini con questa proposta, a cui aggiungerà un corollario certamente gradito all’Udc. Il ministero delle Attività Produttive, lasciato libero dal dimissionato Scajola, sarà offerto ad un uomo di Casini e con ogni probabilità toccherebbe a Savino Pezzotta“.
Va aggiunto, però, che le avances berlusconiane all‘Udc potrebbero non essere finalizzate a sostituire le truppe finiane con quelle scudocrociate (come qui detto in precedenza).
A quanto riferisce Il Riformista, infatti, Bossi teme che l’apertura agli ex democristiani miri ad altro: a ridimensionare Giulio Tremonti e la Lega Nord (e questo spiegherebbe l‘aut aut dei leghisti: “O noi o Casini“).
In particolare, il Premier – sempre secondo il Senatùr – vorrebbe defenestrare il titolare di Via XX Settembre dopo l’approvazione della manovra finanziaria (volesse il cielo!). Mentre con il Presidente della Camera sarebbe intenzionato a siglare una tregua duratura.
Staremo a vedere.
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