Set 10
3

Dal partito dell’amore al partito stalinista (video)

A parlare è Filippo Rossi, il direttore di Fare Futuro Web Magazine.

Tags: Filippo Rossi, Popolo della Libertà, video

This entry was posted on Settembre 3, 2010 at 11:00 am. You can follow any responses to this entry through the RSS 2.0 feed. You can leave a response, or trackback from your own site.

Posted in Cronaca e Società Politica Popolo della Libertà by camelot 12 Comments

12 Responses to "Dal partito dell’amore al partito stalinista (video)"

Marco says:

Settembre 3, 2010 alle 6:08 pm

Ah Filippo Rossi, ex portavoce di Scajola (!), ex dipendente di Berlusconi (!!), quello che paragonava Berlusconi ad Obama (!!!) e ora loda la sinistra e si vergogna del berlusconismo.

Bell’esempio di coerenza (come il suo capo Fini che è presidente di FF) visto che critichi Feltri per lo stesso motivo
camelot says:

Settembre 3, 2010 alle 6:14 pm

Risposta a Marco:
La tristezza è rappresentata da altro: da chi si dice liberista e rimane in silenzio dinanzi ai provvedimenti comunisti varati dal governo. Questo è tristissimo.
Marco says:

Settembre 3, 2010 alle 6:21 pm

E’ molto più triste vedere gente che si professa di destra fare comunella con la sinistra, leggere Granata che vuole l’alleanza con Vendola, Bocchino proporre un governo con il Pd, Rossi che fino a pochi mesi fa era non solo uno zerbino di Berlusconi ma lo lodava come un invasato.

Che poi il Governo sull’economia non abbia convinto (anche e soprattutto a causa della crisi) concordo ma di certo Fini non è un liberista……ricordo ancora quando tra il 2001 e il 2006 difendeva gli interessi degli statali come un sindacalista qualunque (non per niente è stato primo sponsor della Polverini, salvo poi mollarla perchè sperava si perdessero le regionali)

Con lui non solo l’azione del governo sull’economia sarebbe stato uguale ma non avremmo nemmeno avuto l’ottima azione sul fronte immigrazione.

Altro che -90% di sbarchi grazie all’accordo con Gheddafi ma ne avremmo avuti di più vista la virata a sinistra. Altro che destra moderna di Sarkozy….
camelot says:

Settembre 3, 2010 alle 6:25 pm

Risposta a Marco:
“E’ molto più triste vedere gente che si professa di destra fare comunella con la sinistra, leggere Granata che vuole l’alleanza con Vendola, Bocchino proporre un governo con il Pd”
Infatti: per questo bisognerebbe che qualcuno chiedesse la fuoriuscita dal governo di tutte le persone che si dichiarano di sinistra e socialiste; i vari Tremonti, Bondi, Sacconi. Attendo con ansia che qualcuno dica pubblicamente che è una vergogna che nel centrodestra militino persone di sinistra!
Marco says:

Settembre 3, 2010 alle 6:33 pm

E allora togliamo pure Fini che si sente con Bersani mentre prepara il suo discorso per Mirabello, che sull’immigrazione ha posizioni di sinistra (non da destra moderna nè da destra conservatrice) e sui temi etici è molto vicino alla sinistra.
In economia è uno statalista come la sinistra, sulla sicurezza idem….
I suoi principali colonnelli attuali vogliono pure l’alleanza con Pd e Vendola quindi…

Ce li vedo i finiani a fare quelli di centrodestra alleati con Casini, il Pd e Vendola…
luca says:

Settembre 3, 2010 alle 6:40 pm

Noto che c’è chi, senza nemmeno rendersene conto (ahilui), si sforza in tutti i modi di dare ragione a Rossi! 😀
camelot says:

Settembre 3, 2010 alle 6:46 pm

Risposta a Marco:
“che sull’immigrazione ha posizioni di sinistra (non da destra moderna nè da destra conservatrice) e sui temi etici è molto vicino alla sinistra”.
Proprio così! Perdicinbacco!
camelot says:

Settembre 3, 2010 alle 6:47 pm

Risposta a luca:
Non infieriamo: noi siamo noi, siamo compassionevoli. 😉
Marco says:

Settembre 3, 2010 alle 7:00 pm

Si Fini è proprio sulle stesse posizioni di Sarkozy sull’espulsione dei rom, sulla legge sul burka, sul togliere la cittadinanza agli immigrati criminali o sulle posizioni di Cameron che in campagna elettorale ha proposto di mettere un tetto limite agli ingressi degli immigrati, che ha definito l’afflusso di immigrati nel Regno Unito un serio problema e che ha addirittura proposto una seria revisione dei permessi di studio e lavoro.
Se le avesse proposte Maroni queste cose Fini sarebbe intervenuto (come sempre ha fatto) criticando questa visione stile sinistra italiana ed europea…

Proprio la stessa visione sull’immigrazione, ma per favore…
FuocoDiVesta says:

Settembre 6, 2010 alle 11:48 pm

In questo caso nulla da obiettare, su Berlusconi Filippo Rossi ha ragione da vendere, peccato che il web magazine che dirige sia la quintessenza del pensiero liberal-progressista politically correct…
Per quanto riguarda Fini ed il confronto con i partiti del centro-destra europeo, in materia di laicità è vero le sue posizioni possono essere grosso modo paragonate a quelle dei vari Sarkozy, Cameron ed Aznar, ma per quanto riguarda l’immigrazione assolutamente no, tanto per dire, era più severa e rigorosa la proposta sulla riforma della cittadinanza fatta mesi fa da Gordon Brown piuttosto che il ddl “Granata-Sarubbi” sulla cittadinanza breve appoggiato da Fini, mentre Cameron ha annunciato di voler diminuire gli ingressi di immigrati del 75%, Sarkozy ha sempre fatto del tema dell'”identità nazionale” un suo cavallo di battaglia, tanto che l’anno scorso ha organizzato in Francia un ampio dibattito durato mesi, che ha provocato tra le altre cose le ire della sinistra… cambia poi l’approccio al problema, difficilmente sentirai i leader citati ricorrere alla retorica immigrazionista tipica di Fini (o dei farefuturisti).
camelot says:

Settembre 7, 2010 alle 4:39 pm

Risposta a Fuoco:
Dimentichi alcune cose. La prima è che Fini ha dato un nome ad una legge per stabilire le regole d’ingresso degli extracomunitari (la Fini-Bossi, appunto). La seconda, di cui ho parlato in questo post, riguarda la legge che Sarkozy s’è prodigato di far approvare, e che ha istituito il “Contrat d’accueil et d’intégration” (in ossequio al motto: “La Francia a chi l’ama”). Tra le tante cose, mi auguro tu comprenda il francese, essa prevede:

“- L’accès à la pleine citoyenneté débouchant sur l’accession à la nationalité française.

Avec l’adoption de la loi du 24 juillet 2006 sur l’immigration et l’intégration, la politique de l’accueil des nouveaux arrivants devient le pilier essentiel de la politique d’intégration: c’est dès l’accueil qu’un engagement volontariste d’intégration est exigé du candidat à l’installation en même temps que sont prévues les modalités de contrôle du respect des engagements pris. Cette loi donne ainsi un contenu à ce qu’elle appelle « l’intégration républicaine »””.
SndoubleOP says:

Settembre 10, 2010 alle 3:59 pm

Peccato che esista davvero un partito STALINISTA…