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Appello per l’uninominale

Abbiamo bisogno di una nuova legge elettorale che consenta di raggiungere due obiettivi: garantire maggioranze coese e stabili in Parlamento, preservando il bipolarismo, e ridare ai cittadini la possibilità di scegliersi gli eletti.

Il sistema elettorale più utile a tal scopo è indubbiamente quello maggioritario a turno unico (applicato nel Regno Unito).

Per questa ragione, è opportuno sottoscrivere il seguente appello finalizzato a:

“ottenere finalmente anche nel nostro Paese quella stabilità e certezza delle leggi elettorali che gli standard democratici internazionali raccomandano e in qualche misura esigono,

approdare a una riforma elettorale effettiva, durevole e orientata nel senso del collegio uninominale indicato in modo nettissimo dagli italiani a grande maggioranza nel referendum del 1993, poi in larga parte disatteso dal legislatore,

adottare finalmente anche in Italia un sistema elettorale ispirato ai modelli sperimentati ormai da secoli in regimi civili – quali quelli anglosassoni – che si sono rivelati tra i più fecondi sul piano della democrazia, della sicurezza e del benessere dei propri cittadini,

dare agli elettori la piena libertà, l’effettivo pieno potere e la piena responsabilità di scegliere il Governo e gli eletti, assicurando un rapporto personale efficace dell’eletto con chi lo elegge,

promuovere in questo modo, al tempo stesso, l’autonomia della società civile e la laicità dello Stato, intesa come metodo indispensabile di cooperazione per il bene comune tra persone di fedi o ideologie diverse,

ridurre il costo delle campagne elettorali e tagliare il costo – divenuto insostenibile – delle rendite che gli apparati dei partiti si assegnano quando si consente loro di assumere la funzione di tramite tra i cittadini e i parlamentari”.

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15 Comments on “Appello per l’uninominale”

  1. Geqq3q Says:

    Vedo che adesso le priorità sono cambiate?
    Adesso si sente il “bisogno” di una nuova legge elettorale.
    Certo dal punto di vista di Fini (che tu stai esplicitando)… visto che con Berlusconi non si riesce a più governare e quelle poche cose che sono state fatte sono pure sbagliate, visto che non riesce da tempo a farsi capire, meglio andare a nuove elezioni e sperare che l’elettorato, finalmente stanco di un signore anzianotto che da più di 15 anni promette, promette, ma non mantiene mai, che ha pure qualche guaio in corso con la giustizia, che è antipatico ai maggiori media e non solo, possa indirizzare le sue preferenze sul nuovo che avanza e che rappresenta l’unico Cdx o Destra Italiana.
    Però prima si necessita cambiare la legge elettorale (magari anche migliorandola, non discuto) e poi al diavolo i problemi della crisi economica mondiale o dello sviluppo del paese, subito spediti alle elezioni.
    Cosa si può fare, purtroppo questo è quello che ha voluto/determinato Berlusconi con i suoi comportamenti.
    .
    Ma la mia domanda è: Perché tutto questo Fini non l’ha detto esplicitamente Domenica a Mirabello, mentre a detto di voler appoggiare il governo nei punti programmatici?

  2. camelot Says:

    Risposta a Geqq3q:
    E che c’entra Fini? Io sono da sempre a favore dell’uninominale secca à l’anglosassone, con obbligo di primarie (per legge), e l’eliminazione della raccolta di firme affinché chiunque, anche al di fuori dei partiti, possa candidarsi; è stato presentato ad agosto sul Corriere della Sera questo appello, e lo sto pubblicizzando. Sogno, e da sempre, un’Italia bipartitica.

  3. Mario Says:

    Una buona proposta è sempre bene accetta, qualsiasi siano le priorità.

  4. Geqq3q Says:

    So che sei, e potrei essere d’accordo anch’io, per questo tipo di sistema elettorale.
    Ho scritto di Fini perché Domenica ha detto di voler cambiare la legge elettorale e guarda caso si dichiarò sostenitore anche lui del referendum che prevedeva grosso modo ciò che è scritto su.
    Volevo solo stigmatizzare che mentre si è detto di non voler andare ad elezioni “subito”, si propone l’ultimo atto che fa un governo/parlamento (quello della modifica alla legge elettorale) per procedere poi alle votazioni e ad eleggere la “migliore” composizione del parlamento.
    Comunque bipartitismo o bipolarismo o altro, all’interno dei partiti ci sono sempre persone e leader che possono in qualunque momento perdere la bussola, aggiungo polemicamente, sentirsi importanti, aver voglia di visibilità, sponsorizzati da dx e sx e media, ed andare a separazione.
    Perché vedi Cam, anche a vedere, analizzare ed accettare tutto quello che tu dici (così come Della Vedova, Urso, Baldassarri, Ronchi) e tutti i buoni propositi che tu intendi per la politica, c’è qualcosa che non mi torna su Fini, secondo me ben fomentato dal nostro paesano Bocchino, Granata, FF e da qualcun’altro.
    Spero proprio invece che non si perda completamente la testa e prevalga il senso di responsabilità, Berlusconi in primis, per fare quello per cui tu tu lo pungoli, che poi è anche quello che serve al paese.

  5. Claps Says:

    Ma così non si risolve niente. fatta la legge trovato l’inganno.
    L’uninominale provoca lo stesso effetto della legge attuale. Esempio: in un colleggio ogni partito/coalizione ha un solo candidato, e questo candidato viene scelto sempre dal capo partito; risultato è che chiunque vinca è un nominato.
    Le primarie hanno senso solo in una riforma generale dello stato altrimenti sono solo fuffa.
    Ma chi vuoi che va a sfidare i nominati dai partiti. e anche se fosse pensi che uno come me o te possa avere i voti?
    a queste favole non credo più.
    Meglio questa legge, corretta magari inserendo la preferenza di chi non vuoi. Io voto al lista e cancello un candidato che non vorrei fosse eletto.

  6. Claps Says:

    Purtroppo i partiti, anche loro, sono una casta.

  7. camelot Says:

    RIsposta a Claps:
    Infatti non si può ritornare semplicemente al Mattarellum che presenta i limiti da te elencati. Ci vuole l’uninominale vera; nessun recupero proporzionale; l’obbligo di primarie per scegliere il candidato (così saremmo noi a scegliere chi deve gareggiare in ogni collegio); l’abolizione della raccolta delle firme (e l’introduzione di un deposito cauzionale per evitare i “joke candidates”), in modo che ogni cittadino, anche al di fuori dei partiti, possa candidarsi.

  8. camelot Says:

    Risposta a Geqq3q:
    Ti ricordo che il referendum Segni-Guzzetta è stato sottoscritto anche da Berlusconi. E ti ricordo che quest’ultimo, per non far cadere il governo (cosa che la Lega minacciava di fare, qualora fosse passato il quesito referendario), è stato costretto a non fare campagna elettorale a favore del “Sì”. Tanto per cambiare: Bossi ordina e Berlusconi obbedisce (contro gli interessi della Nazione).

  9. camelot Says:

    RIsposta a Mario:
    Sicuro….

  10. KV Says:

    A me l’uninominale, a turno unico o doppio che sia, non piace per i suoi effetti distorcenti. Anche in UK verrà cambiato perché è sotto agli occhi di tutti che un partito come i LibDem, che raccoglie più di un quinto dell’elettorato, non può avere una rappresentanzaa così ridotta in parlamento.
    Io sono per un proporzionale ispano-tedesco, con sbarramento all’8% nazionale e collegi piccoli, da 4-5 deputati.
    NOn capisco le polemiche sull’assenza della preferenza, visto che quando è possibile esprimerla (Europee, Comunali….) pochissimi lo fanno e per lo più seguono le istruzioni del partito.

  11. pablo Says:

    Uninominale secca all’Inglese, chi vince governa e solo per due volte potrà essere rieletto.
    Un sistema democratico che terrebbe lontano le dittature, anche quelle mediatiche.

  12. camelot Says:

    Risposta a KV:
    Il sistema spagnolo non è male, ne ho parlato in passato.

  13. camelot Says:

    Risposta a pablo:
    “solo per due volte potrà essere rieletto”
    In questo modo si limiterebbe la democrazia: perché i cittadini non potrebbero votare per lo stesso candidato per più di due legislature.

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