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Silvio: “La nostra proposta è un patto che riduca il debito dello Stato, immettendo sul mercato una quota di patrimonio pubblico”. Il debito dello Stato, però, continua ad aumentare

Torniamo ad occuparci del programma economico del Popolo della Libertà; visto che dall’inizio della legislatura sono passati due anni e mezzo, ed esso, almeno allo stato attuale, risulta disatteso in nove punti su dieci.

Oggi parliamo della promessa di ridurre il debito pubblico mediante alienazione di beni e partecipazioni societarie. E ne parliamo, perché stamane è stato diffuso il Bollettino statistico della Banca d’Italia; dal quale emerge che il nostro disavanzo pubblico, a luglio 2010, è aumentato di 83,596 miliardi di euro (il 4,7% in più) rispetto allo stesso mese dell’anno precedente.

Leggiamo, allora, cos’è scritto nel Sacro Programma Elettorale, al punto n.4 – “Liberalizzazioni” – del Capitolo “Rilanciare lo sviluppo”:

Liquidazione delle società pubbliche non essenziali”.

Vediamo, poi, cos’è contenuto nella sezione “Un piano straordinario di Finanza pubblica:

Dentro la struttura della nostra finanza pubblica, come si è via via formata in questi ultimi trenta anni, noi vediamo emergere 5 punti caratteristici essenziali:

a) l’attivo è superiore al passivo. Il patrimonio pubblico (circa 1.800 miliardi di euro) è in specie superiore al debito pubblico (circa 1.500 miliardi di euro);

b) tutto il passivo è collocato come debito pubblico sul mercato, mentre la parte di attivo che potrebbe essere collocata e valorizzata sul mercato, fatta da azioni, aziende, immobili, crediti, diritti di concessione, etc. (fino al 40% del totale, fino a circa 700 miliardi di euro) è ancora in mano pubblica (…).

La nostra proposta è un grande e libero patto tra Stato, Regioni, Province, Comuni, risparmiatori ed investitori. Un patto che:

(…) riduca il debito dello Stato, immettendo sul mercato una quota corrispondente di patrimonio pubblico, offrendo a risparmiatori ed operatori economici maggiori e migliori opportunità di investimento. Gli effetti finali attesi sono: la riduzione del debito pubblico; un minore costo del debito pubblico residuo (…)”.

Attendiamo di sapere da Silvio perché mai fino ad ora non si sia fatta nemmeno mezza privatizzazione (ricordando, tra l’altro, che a Mirabello Fini ha chiesto di privatizzare tutto il possibile”).

Seconda promessa elettorale non mantenuta.

Leggi altre news su per il Popolo delle Libertà.



9 Comments on “Silvio: “La nostra proposta è un patto che riduca il debito dello Stato, immettendo sul mercato una quota di patrimonio pubblico”. Il debito dello Stato, però, continua ad aumentare”

  1. Weierstrass88 Says:

    Precisazione

    Nel “piano straordinario di finanza pubblica” si dice che “l’attivo è superiore al passivo. Il patrimonio pubblico (circa 1.800 miliardi di euro) è in specie superiore al debito pubblico (circa 1.500 miliardi di euro)”. Purtroppo non è così. La Ragioneria Generale dello Stato ci informa che nel 2008 il totale delle attività del patrimonio statale ammontava a 620 miliardi di euro, mentre le passività a 2120 miliardi. La differenza tra le due consiste infatti nei “famosi” 1500 miliardi di debito pubblico. Pag. 21 e 22 del pdf:

    http://www.rgs.mef.gov.it/VERSIONE-I/Bilancio-d/Rendiconto/Il-Patrimo/Patrimonio-dello-Stato—Anno-2008.pdf

    Quindi lo Stato non ha, nè potrebbe procurarsi dalla vendita del suo patrimonio, i soldi per ripagare tutto il debito pubblico. Tuttavia, come si fa notare nell’ articolo, è auspicabile che lo Stato venda tutto il vendibile al fine di ridurre sia il debito pubblico (togliere 300-400 miliardi non sarebbe poca cosa) sia la spesa per interessi legata ad esso. Il rimanente debito pubblico va diminuito piano piano, spendendo meno soldi di quelli che entrano nell’ erario statale.

  2. camelot Says:

    Risposta a Weierstrass88:
    Grazie della segnalazione 😉

  3. Mario Says:

    Concordo con tutto
    vedi che se vuoi sai ancora fare post politici e non post di stampo comunista che ricalcano le comari di paese??

  4. camelot Says:

    Risposta a Mario:
    E’ una tua opinione. Io, per quanto mi riguarda, faccio solo quello che voglio, quando voglio, e perché voglio. Poi se a qualcuno non piace, non è obbligato a venire qui. 😉

  5. Mario Says:

    Vedo che non accetti consigli.
    Io invece accetto il tuo.

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