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E le minacce dove sono?
Tags: Emma Marcegagaglia, Intercettazione telefonica, Nicola Porro, Rinaldo Arpisella
This entry was posted on Ottobre 8, 2010 at 3:00 pm. You can follow any responses to this entry through the RSS 2.0 feed. You can leave a response, or trackback from your own site.
Posted in Cronaca e Società by camelot 13 Comments
È il niente più assoluto. Scandaloso W.!
Risposta a Luca:
Sì, come sempre…
Uh signora mia che scandalo!!! Meglio mettere a letto i bambini, tappargli le orecchie… Tuoni e fulmini signora mia, come direbbe quello: “ATTENTATO!!!”…
PS: bellissimo il nuovo template, non l’avevo ancora visto… 🙂
Risposta a Simone:
Grazie….
Ciao Cam,
penso sia abbastanza chiaro che qui reati non ce ne sono… però il problema vero è di tipo deontologico, manca la moralità! nel momento in cui un giornalista decide di mettere su un insieme di articoli col solo scopo di “per 20 gg romperemo il caxxo alla Marcegaglia come pochi al giorno” e tutto questo perchè si ritiene una persona ” stronza perchè non ha mai avuto un rapporto con noi”… facendo cosi il Giornalista viene meno al suo compito principale che è quello di infornare ( e l’informazione non si ottiene con un collage di articoli vecchi messi tutti insieme per demolire pubblicamente una persona). lo stesso discorso per quanto mi riguarda vale per quei magistrati che con gli stessi metodi mettono su accuse e indagini attaccandosi al nulla. é un problema che riguarda gli ordini professionali…questa gente non può fare questo lavoro,
Ciao
Risposta ad alfio:
Ciao, alfio. In parte sono d’accordo. Però in questa intercettazione Porro scherza (la frase: “Per 20 giorni romperemo il cazzo” è pronunciata con ironia, e lo si percepisce chiaramente). Piuttosto è un’altra intercettazione, questa, che rivela uno scenario alquanto inquietante perché non pare che Porro scherzi.
Quanto alla deontologia professionale, corcordo: è assolutamente assente.
Parlare di deontologia della stampa non fa senso, e’ tutto opinabile dipende solo da che parte uno preferisce stare o gia’ si trova.
Quello che trovo surreale e’ che una procura con l’immondizia fin sotto le finestre trovi tempo, denaro e uomini da mandare a Milano per perquisire un giornale.
Biasimare il governo per tutti i problemi e’ fuori posto perche’ il governo rispecchia lo spaccato della popolazione.
Come italiani possiamo vantarci di avere un senso dello stato come in altri paesi? Non credo. Quando un paese non vuole rinunciare agli sprechi, la raccomandazione e’ una prassi acquisita, corruzione, quello che appartiene allo stato sembra che non appartenga a nessuno, e il “me ne frego” e’ leit motif, allora si pretende quello che non si ha o quello che non si e’.
A me non pare una burla. Anche don Corleone nel padrino dispensava consigli amichevoli, ma chiunque sano di mente capiva benissimo che si trattava di minacce.
Risposta a Giancarlo:
Mai paragone fu più sbagliato e gratuitamente offensivo…
Risposta a bruno:
“Quello che trovo surreale e’ che una procura con l’immondizia fin sotto le finestre trovi tempo, denaro e uomini da mandare a Milano per perquisire un giornale”.
Non lo dire a me che sono napoletano! 😉
Non è un paragone, lo capirebbe chiunque. Ma se sei il vicedirettore del giornale, inventore del “metodo Boffo” e reduce da una campagna annunciata contro Fini, non puoi meravigliarti se qualcuno si allarma se affermi “per 20 giorni le romperemo il c….” anche se il tono che usi è scherzoso.
Risposta a Giancarlo:
Su questo non c’è dubbio. Ma quanto asserisci ora non ha alcunché a che vedere con ciò che hai detto prima…