Governa la sinistra, parola di Ricolfi

Su questo modesto blog lo si dice da tempo: l’attuale esecutivo non fa un politica economica di centrodestra, una politica liberale e reaganiana. Fa una politica economica di centrosinistra: non riduce le tasse e non taglia la spesa pubblica in modo strutturale e significativo; non adotta alcuna “riforma di sistema” (non interviene seriamente, ad esempio, per innalzare l’età pensionabile); non fa alcuna privatizzazione; non ha come obiettivo quello di limitare l’invasività del Leviatano; considera normale introdurre norme proprie di uno “Stato di Polizia tributaria”, quali la “tracciabilità dei pagamenti” (à la Visco) e l’inversione dell’onere della prova per il contribuente (in caso di contenzioso tributario).

Insomma: l’esecutivo in carica non ha nulla a che spartire con la destra propriamente detta.

Oggi lo ha sostenuto anche il professor Luca Ricolfi, su La Stampa:

Alcune cose buone, anzi ottime, il centro-destra le ha fatte. Solo che sono cose di sinistra, cose di cui Prodi o Padoa-Schioppa menerebbero vanto, se le avessero fatte loro. Tanto per cominciare la stabilizzazione dei conti pubblici, fatta senza colpire la sanità e con il plauso di tutte le istituzioni sovranazionali (…)”.

Cassa integrazione in deroga, estensione degli assegni di disoccupazione, social card, sussidi alle famiglie e ai non autosufficienti (…). E infine la grande sanatoria delle badanti, chiamata pudicamente “regolarizzazione”: provvedimento ragionevole, pragmatico, ma che ti aspetteresti più da un governo di sinistra, buonista e aperto alle ragioni dell’integrazione, che non da uno di destra, cattivista e severo con i clandestini“.

Che cosa concludere, dunque ? Direi questo. A giudicare dai fatti, e solo dai fatti (quelli importanti), le persone di destra dovrebbero essere abbastanza arrabbiate, con questo governo. Quelle di sinistra dovrebbero essere moderatamente soddisfatte. Ma le persone che non ragionano in termini di destra e sinistra, quelle che vorrebbero solo che l’Italia tornasse a crescere e a sperare, non possono che essere alquanto deluse, da questo governo non meno che da quelli che l’hanno preceduto. I fattori fondamentali che frenano l’Italia sono essenzialmente tre: troppe tasse e adempimenti sui produttori, pochi investimenti in capitale umano, una giustizia civile al collasso. Su questo, ossia sulle determinanti della crescita, nessuno dei governi degli ultimi anni è riuscito a incidere in modo apprezzabile. Ed è un vero peccato, perché senza crescita quasi tutto il resto serve a poco, o è destinato a restare nel novero dei sogni“.

P.S. Ma quelli del Tea Party italiano, cosa aspettano ad organizzare una manifestazione contro questo governo socialista? Non sono forse nati per contrastare le politiche anti-liberali? E l’aumento dei pedaggi, del debito pubblico e della pressione fiscale; la Robin Hood Tax; la tracciabilità dei pagamenti e l’inversione dell’onere della prova a carico del contribuente, cosa sono? Non vorremmo – in realtà – fossero venuti a vita solo per garantire un “cadreghino” a qualche giovane democristiano o socialista ex Forza Italia. Suvvia, datevi da fare, Tea Partiers (se volete essere credibili).

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11 Responses to "Governa la sinistra, parola di Ricolfi"

  • Markus Antico says:
  • Simone82 says:
  • camelot says:
  • Marco Paperini says:
  • camelot says:
  • Marco Paperini says:
  • camelot says:
  • Marco Paperini says:
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