Affaire Bunga bunga, la prima menzogna di Silvio: alla Questura di Milano raccontò che Ruby era la nipote di Mubarak

La vicenda che riguarda Ruby – la sua presenza ad alcuni festini ad Arcore, e il suo misterioso rilascio, per intercessione del Premier, dopo un arresto per furto – è sui giornali da nemmeno una settimana (da cinque giorni, per l’esattezza). E già si scopre che Silvio c’ha raccontato una bubbola (e non solo a noi).

Ieri, infatti, spiegando in che modo e perché, il 27 maggio scorso, si fosse adoperato per far rilasciare la diciassettenne marocchina – trattenuta dalla Questura di Milano a seguito di una denuncia – il Cav. aveva detto:

Io ho aiutato, ma c’è aiuto e aiuto. Se mi si domanda di indicare una persona che è necessaria per avere un affidamento, io sento la persona che potrebbe farsi dare un affidamento, e dico che questa persona sta arrivando in Questura”.

Premurandosi di sottolineare, poi, come sui funzionari della Questura non avesse esercitato pressione alcuna:

Io non ho influenzato assolutamente nessuno”.

Ecco, il problema è che le cose non sono andate propriamente come Silvio le ha raccontate.

Oggi, infatti, si scopre che il Premier, onde ottenere l’immediato rilascio della minorenne marocchina e l’affidamento della medesima alla consigliera regionale lombarda del Pdl, Nicole Minetti (indagata, nella stessa inchiesta che coinvolge Emilio Fede, per favoreggiamento della prostituzione), quel 27 maggio arrivò addirittura a mentire al capo di gabinetto della Questura meneghina; dichiarandogli:

Dottore volevo confermare che conosciamo questa ragazza, ma soprattutto spiegarle che ci è stata segnalata come parente del presidente egiziano Mubarak e dunque sarebbe opportuno evitare che sia trasferita in una struttura di accoglienza. Credo sarebbe meglio affidarla a una persona di fiducia e per questo volevo informarla che entro breve arriverà da voi il consigliere regionale Nicole Minetti che se ne occuperà volentieri”.

Ruby, è bene precisarlo, non è affatto la nipote del presidente egiziano Hosni Mubarak. Il cui entourage, ieri, si è visto costretto addirittura a diramare un comunicato per smentire la notizia della parentela con la ragazza:

Non è nipote del nostro presidente”.

È superfluo aggiungere altro.

Ruby, la minorenne marocchina, che questa estate ha raccontato ai pm di Milano delle sue visite nella villa di Arcore e delle decine di belle donne, vip ed escort, presenti alle feste di Silvio Berlusconi, ha svelato, nero su bianco ai giudici, le regole del «Bunga bunga». E cioè di quel rituale del padrone di casa d’invitare alcune ospiti, le più disponibili – racconta a verbale la diciassettenne – ad un dopo cena hard. «Silvio mi disse che quella formula l’aveva copiata da Gheddafi: è un rito del suo harem africano» (Corriere della Sera).

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23 Responses to "Affaire Bunga bunga, la prima menzogna di Silvio: alla Questura di Milano raccontò che Ruby era la nipote di Mubarak"

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