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Ignoro se sia quello definitivo.
Tags: Futuro e Libertà, Futuro e Libertà per l'Italia
This entry was posted on Novembre 2, 2010 at 5:07 pm. You can follow any responses to this entry through the RSS 2.0 feed. You can leave a response, or trackback from your own site.
Posted in Cronaca e Società Futuro e Libertà per l'Italia Politica by camelot 13 Comments
Il primo congresso sempre a MonteCarlo?
bruttino
Visto che si parla solo di bunga bunga e/o di ragazze svestite…..
Speriamo che NON sia quello definitivo: troppo asettico, con poca personalità e senza dei necessari richiami alla storia gloriosa di un partito smantellato troppo frettolosamente. Non dico che ci vorrebbe una fiamma tricolore ne, tanto meno, un fascio ….. ma un’aquila romana, ad esempio, non starebbe male.
Eppoi basta con questi effetti grafici da photoshop: siamo nel futuro, è vero, ma andiamoci senza dimenticare.
Risposta a Marco:
Ma che dici, Marco? Quale gloriosa storia? S’è fatta tabula rasa: nel 1995 è iniziata una nuova storia. E Futuro e Liberà è altro – deve essere altro – ancora rispetto a quella storia…
Risposta a pensieriscorretti:
No, ad Antigua…
Risposta a Luca:
Sì, decisamente….
organizza un dibattito sulle vostre prostate in questo blog, no?!? tanto, il tenore delle tue argomentazioni è questo ormai, nonostante ti sforzi tanto per sembrare uno che parla di politica…
ma de che
Non credo si possa (o debba) cancellare tutto ciò che AN è stata: ho 30 anni tondi tondi e non ricordo l’MSI. Credo tuttavia che il percorso di modernizzazione della destra italiana da parte di Fini si possa racchiudere dentro a quelle due lettere, AN …. e disgregare tutto all’indomani di uno squallido (anche se segno di una lucida potenza sconvolgente) predellino sia stato un’errore, anche se è valso la vittoria. Adesso che ci sono le premesse e le oppurtunità per ripartire da lì non vedo come mai non rifarsi a quel periodo anche, ripeto, inserendo dei richiami storici sul simbolo.
Tutto qui…..
Risposta a Marco:
Marco, Futuro e Liberà ha da essere altro, e niente deve avere a che vedere con An. Oltretutto, è solo un passaggio intermedio, perché a lungo termine, per il bene del Paese, c’è da sperare che si ricomponga la frattura tra Berlusconi e Fini, e che quest’ultimo torni nel Pdl. Per guidarlo.
Vedi , Camelot, da queste battute evinco ciò che contraddistingue me e te: pochissime differenze negli ideali ma tante nella forma. Forse è per la mia giovane età o probabilmente per la spregiudicatezza che mi contraddistingue.
Per quale motivo Fini deve “ricomporre la frattura”, perchè deve “tornare nel PdL”?
Io credo che la destra sia lui, non Berlusconi.
Ho votato per un ideale di paese che va a destra, non in casa Berlusconi.
Ho votato per principi, non per convenienze.
Se sei d’accordo con questa visione perchè non auspichi un Fini che possa (e debba) ricrearsi un partito suo, a sua immagine e sui valori che tanti (e, credimi, tanti davvero) sentono e per cui credono lasciando il calderone di succhia-poltrone, avvocatuzzi e pseudo-imprenditori che segue inesorabilmente il nostro Premier “fatto da solo”?
Esistono gli Obama anche a destra: Sarkozy ne è un esempio …. ma siamo l’Italia, cazzo, e non dobbiamo guardare gli esempi altrui! Abbiamo dominato il mondo e quindi non capisco perchè dobbiamo arrenderci ad un signore che si chiama Berlusconi. Anche lui ha perso le elezioni …… e contro gente molto meno credibile e con meno idee di Fini.
Risposta a Marco:
Fini deve rientrare nel Pdl, guidarlo, e imprimergli la propria immagine, perché il Paese ha bisogno di bipartitismo, e non di pluri-partitismo. Ha bisogno di decisionismo, e questo richiede governi formati dal più basso numero possibile di partiti. Dobbiamo arrivare ad un modello bipartitico: a sinistra il Pd, a destra il Pdl. Altrimenti il Paese sprofonderà. Ci sono esigenze superiori, l’interesse della Patria, a chiederlo.
Sono d’accordo con te sul bipartitismo come interesse generale, collettivo, di semplificazione e che porterà inevitabilmente ad un decisionismo mai visto fin ora. Ma perchè debba rientrare nel PdL rimane un buco nero. Quel soggetto politico non ha ancora forma, non ha vita se non nel riconoscersi nel suo presidente-fondatore-self made man! Non ci sono assolutamente posizioni chiare, non c’è una linea politica dietro ma solo, ripeto, la necessità di creare un “gruppo misto” che vincesse le elezioni. Non sono d’accordo che i partiti debbano crearsi in questo modo. La Lega ne è un chiaro esempio: posizioni chiare, linee altrettanto chiare e voglia di far politica premiano oggi come premiavano in passato. In definitiva non è Fini che deve rientrare nel PdL per guidarlo (cosa, oltretutto, estremamente utopica: sarebbe come essere assunti in Mediaset e pensare di governarla, un giorno!!) bensì il PdL (inteso come i suoi elettori) ad essere portato fuori, laddove esiste un idea di destra moderna. E non venirmi a dire che tale concezione esiste dentro il PdL.