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Berlusconi cerca Fini. Ma non basta una stretta di mano per risolvere i problemi politici (perché tali sono, e non personali)

Berlusconi, oggi, ha cercato Fini. Lo ha cercato fisicamente, umanamente. Gli ha porto la mano, perché la stringesse. Gli ha anche parlato. Due gesti importanti, almeno dal punto di vista formale. Due gesti distensivi.

Ma i problemi tra i due, checché se ne dica su certa stampa, sono prevalentemente politici, e non semplicemente personali. Dunque non possono risolversi con una pacca sulla spalla o con una semplice stretta di mano, un sorriso o una chiacchiera.

È vero: i due sono arrivati a detestarsi, e nemmeno poco. Se ne son dette di tutti i colori alla famosa Direzione nazionale del Pdl. Ma questo non può far velo al fatto che la distanza tra i due sia principalmente politica; e che a dividerli siano posizioni profondamente diverse su alcuni temi.

O abbiamo forse dimenticato i niet – per me sacrosanti – pronunciati dal Presidente della Camera sulla legge di stampo “cattolicista” che avrebbe dovuto disciplinare il testamento biologico? O abbiamo forse dimenticato che Fini, attraverso un proprio uomo, Baldassarri, abbia fatto presentare per due legislature di fila una contro-Finanziaria per abbassare le tasse (e la spesa), e che a tale proposta Tremonti abbia risposto con un sonoro vaffanculo? O abbiamo forse dimenticato che Fini, in più circostanze, a cominciare dalla Direzione nazionale del Pdl in cui litigò con Berlusconi, abbia chiesto a quest’ultimo di tener fede all’impegno di abolire le Province (come promesso in campagna elettorale); e che il Cav. gli abbia risposto che non ne valeva la pena perché al massimo si sarebbero risparmiati 200 milioni di euro, mentendo spudoratamente pur di far contenta la Lega?

O abbiamo forse dimenticato le sollecitazioni di Fini in materia di privatizzazioni e liberalizzazioni, cui Berlusconi ha risposto con un fragoroso e imbarazzante silenzio? (E altri esempi ancora potrebbero essere fatti).

Tra i due ci sono differenze di vedute, non semplicemente problemi di natura caratteriale e personale: Fini pensava il Pdl sarebbe stato un partito modernizzatore e liberale, plurale al proprio interno e innovativo; pensava di poterlo usare per raggiungere quello stesso traguardo cui ambiva quando, anni prima, diede vita all’”elefantino”; pensava cioè sarebbe stato, come usa dire ultimamente, un moderno partito di destra liberale.

Non pensava, Fini, si sarebbe trasformato nel “partito di Dio”, tutto sondino e genuflessioni a Santa Romana Ecclesia. Non pensava si sarebbe trasformato in un partito succubo di un movimento vandeano e neo-socialista, quale oggettivamente è la Lega. Non pensava si sarebbe ridotto a farsi dettare l‘agenda, su ogni questione, dal Senatùr. Non pensava si sarebbe ridotto a non fare un beneamato cazzo d’innovativo per il Paese. Non pensava, in sostanza, si sarebbe ridotto ad essere una volgare copia, aggiornata e riveduta, del pentapartito di craxiana memoria. Perché questo è oggi il Popolo della Libertà di Berlusconi: un partito di centrosinistra (sia pur declinato in chiave demaistriana sui temi etici). Niente in più, niente in meno.

Non erano questi i patti. Non erano questi gli accordi. E Berlusconi li ha traditi.

Così come si è rimangiato la parola data a Fini su un’altra questione, assolutamente cruciale: quella della sua successione.

Tra Fini e Berlusconi c’era un patto preciso: Silvio avrebbe fatto il capo del Pdl e il premier in questa legislatura, e poi avrebbe lasciato spazio a Gianfranco migrando altrove (al Quirinale).

Gli screzi, i litigi, i contrasti, sono nati quando Fini ha iniziato a capire che Berlusconi era intenzionato a non rispettare l’accordo. Quando ha iniziato a subodorare che Silvio non era più disposto a mollare la “cadrega”.

Questo è l’unico vero tema di carattere “personale” che ha diviso e divide i due.

Ogni altra contrapposizione deriva da questioni di natura politica.

Piaccia o meno.

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21 Comments on “Berlusconi cerca Fini. Ma non basta una stretta di mano per risolvere i problemi politici (perché tali sono, e non personali)”

  1. valerio Says:

    d’accordo!

  2. nicola Says:

    Non voterò mai più una persona che cambia idea così rapidamente su qualsiasi argomento. Con fini distinguo mi posso trovare ad aver votato una coalizione oppure l’altra.

  3. Geqq3q Says:

    Ottima ed onesta la chiusa finale, che è il vero motivo per cui Fini ha rotto con il PDL.
    Anche se tu la pensi diversamente e “citando fatti concreti” tenti di dimostrare che Berlusconi ed il suo PDL sia diventato illiberale, non incline allo sviluppo, con lo sguardo più a sinistra insomma, non credo che le vere intenzioni di Bocchino, Granata, Briguglio e qualcun’altro siano quelle di migliorare le condizioni del paese.
    “vogliamo inchiodare Berlusconi all’attuazione del programma di governo” ripete Bocchino ogni volta che è intervistato ed un attimo dopo nelle trasmissioni a cui partecipa, e ne sono tante ultimamente, peste e fuoco diretto su Berlusconi. Sulle sue responsabilità di governante? No, si accoda alle opinioni gossippare dei partecipanti oppositori.
    Se questo è Fli, in bocca al lupo.
    Io so solo che è molto semplice dire che tutto va male e che si potrebbe fare di meglio, ma poi è quando devi fare cose concrete che si vede se hai le capacità. Baldassarri sembrerebbe avercele, Della Vedova pure, Fini ha anche buoni propositi, ma anche no, ma dico, non era meglio cercare di discuterne all’interno del partito principe (sii onesto, purtroppo mal digerito da Fini) che crearne un altro nuovo? Sarà l’ennesima promessa di salvezza ai cittadini, oppure la garanzia del posto politico per i sigg.ri sopranominati?

  4. Marco Paperini Says:

    Torniamo al discorso principale che cerco di fare con te su un altro post. Quindi sei d’accordo con me che Fini debba andare da solo, no?
    Quindi sei d’accordo con me che, in pratica, si debba riformare una sorta di AN (ovviamente senza chi non vuole tornare…ma tant’è).
    Quindi che senso ha auspicare di rientrare alla guida del PdL??

  5. manu Says:

    scusatemi, ma Fini è forse un eremita appena uscito da 16 anni di isolamento? Non pensava, non sapeva… sembra la difesa tipica di Ghedini.

    Anche ora non fa altro che impilare ultimatum su ultimatum, una strategia della tensione che non serve a niente e mette solo il governo in difficoltà, dice continuamente “a fine settimana ci riuniamo” ..bla bla bla… lo dice da mesi. E poi cosa decidono? Appoggiamo qualsiasi porcata del governo, però ATTENZIONE!!! Lo faremo con distacco e un po’ di distinguo!!!! Ma suvvia sig. Fini non prenda per il culo gli italiani ANCHE lei, perchè sembriamo fessi ma in realtà siamo solo opportunisti ed egoisti e capiamo benissimo chi abbiamo davanti. Lei, caro Fini, sta danneggiando il paese con il suo navigare a zig-zag… faccia cadere il governo o lo appoggi, e sa bene che non può non appoggiarlo senza votare tutte le leggi care al suo Leader, tutte leggi che non piacciono a nessuno fuorchp a LUI… ma tanto si sa, LUI è L’ELETTO, come NEO di MATRIX, LUI solo può interpretare il volere del POPOLO…e indovini un po’ cosa vuole il POPOLO? Vuole un B. sempre più ricco e potente ovviamente, altro che posti di lavoro e sicurezza! Evviva Silvio!!!

  6. camelot Says:

    Risposta a Marco:
    Assolutamente no. Fini deve prendere il posto di Berlusconi, alla guida del Pdl e del centrodestra, e dare vita ad una nuova fase politica, al dopo-Berlusconi.

  7. camelot Says:

    Risposta a Geqq3q:
    “non era meglio cercare di discuterne all’interno del partito principe (sii onesto, purtroppo mal digerito da Fini) che crearne un altro nuovo?”.
    Il problema è che ne è stato espulso. Il problema è che ne è stato dichiarato incompatibile:
    Per queste ragioni questo ufficio di Presidenza considera le posizioni dell’On. Fini assolutamente incompatibili con i principi ispiratori del Popolo della Libertà, con gli impegni assunti con gli elettori e con l’attività politica del Popolo della Libertà“.
    Lo hai dimenticato?
    Inoltre, non ammettere che Fini abbia avanzato richieste politiche, e in più circostanze, è disonesto. E non serve nemmeno al centrodestra.

  8. camelot Says:

    Risposta a nicola:
    Quindi non voterai mai più Berlusconi, visto che ha cambiato idea sul programma con cui si è presentano agli elettori, e lo ha disatteso in nove punti su dieci?
    Ne prendo atto.

  9. camelot Says:

    Risposta a Geqq3q:
    Sempre per capire cosa facciano e quali intenzioni abbiano i finiani: ieri hanno presentato un emendamento, che è stato bocciato, per ridurre le tasse e la spesa pubblica. L’emendamento riguardava la cosiddetta “cedolare secca” sugli affitti, prevista dal programma del Popolo della Libertà. 😉

  10. Augusto Says:

    Bel post; questo é quello che mi aspetto da te.
    Non le precedenti porcherie; scusami ma tali le considero.
    E, adesso, alla politica.
    I punti del Fini-pensiero che hai elencato…li condivido tutti.
    Quindi, Fini, invece di continuare il suo balletto con Berlusconi (sempre a mio parere) dovrebbe: ritirarsi dalla maggioranza, far cadere il governo, non sostenere uno schifo di “governo tecnico” SE NON PER CAMBIARE LA LEGGE ELETTORALE e, finanlente andare alle elezioni presentando i citati punti, ed altri, ben spiegati ed organizzati agli elettori.
    Poi vedremo chi lo vota; probabilmente io potrei votarlo.

  11. camelot Says:

    Risposta ad Augusto:
    Nemmeno un rigo di ciò che hai scritto condivido (poco male).
    Fini non deve staccare la spina al governo, non v’è ragione che lo faccia. Piuttosto deve stimolarlo, pungolarlo, chiedendo a Berlusconi di realizzare le riforme economiche che ha promesso in campagna elettorale entro una determinata data. Passata la quale inutilmente, cioè senza interventi da parte del governo, allora può pensare di uscire dall’esecutivo.
    Quanto al governo tecnico: se cade Berlusconi se ne deve varare uno, e non solo per fare la legge elettorale, ma anche per affrontare le riforme di sistema di cui ha bisogno urgente il Paese (privatizzazioni, liberalizzazioni, tagli strutturali alla spesa e riforma delle pensioni). Affrontare le elezioni a breve, col rischio che nessuno vinca, perché questo rischio c’è ed è consistente, sarebbe da pazzi.

  12. dissenso Says:

    genio…ma a chi la volete dare a bere con la vostra verginità rinnovata.

    urso nomenomen è stato chiaro, pur essendo un sofista di prima categoria.

    “vogliamo più posti nell’esecutivo altrimenti, stillicidio ad oltranza”.

    quanto allo scatologico fini, il mandante di tutto…egli, il parente acquisito del cognato monegasco in ferrari…sa benissimo che se non dovesse continuare a fare il guerrigliero col bbberluskaz…per logorarlo…la sinistra, i giornali sedicenti democratici e…soprattutto le procure…se lo berrebbero in un sorso solo.

    e fini si caca sotto, trema dalla paura…insomma, lo tengono per le palle!

  13. Andrea Says:

    Assolutamente no. Fini deve prendere il posto di Berlusconi, alla guida del Pdl e del centrodestra, e dare vita ad una nuova fase politica, al dopo-Berlusconi.

    Grande Cam lo penso esattamente così però…..

    Fini dovrà fondare un nuovo partito che rappresenti la “vera destra”. Una destra fatta di legalità e non di illegalità,una destra che abbassi le tasse e dia una svolta liberista al mercato.

    Dulcis in fundo una destra che non sia più appecoronata ai diktat d’oltretevere.

  14. camelot Says:

    Risposta ad Andrea:
    Sì, ma nella mia testa quella destra dovrebbe incarnarla il Pdl, a guida Gianfranco Fini. 😉

  15. CASTIGAMATT Says:

    risposta a Camelot : ” Fini deve prendere il posto di Berlusconi, alla guida del Pdl e del centrodestra, e dare vita ad una nuova fase politica, al dopo-Berlusconi “….SENZA IL MIO VOTO E SENZA QUELLLO DEGLI ELETTORI DEL PDL….FINI DEVE MARCIRE NEL DIMENTICATOIO POLITICO DI COLUI CHE FU…AVVOLTO NELLA BANDIERA ROSSA CON LA FALCE E MARTELLO !!! QUELLO è IL SUO POSTO !!!

  16. CASTIGAMATT Says:

    ….seguaci di FLI fate pena….l’unica idea che hanno nella testa Bocchino e soci è continuare a tenere la cadrega attaccata ai glutei…e Fini vuole il posto di Berlusconi…e così sarebbe naturalmente stato se non si fosse messo a fare il comunista…..altro che dissenso politico con il PDL…quattro parole chiare per dire le cose come stanno !!!

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