È che son comunisti. Dunque bravi, buoni e colti

Oliviero Diliberto è una persona davvero ammodo. E il fatto che non sieda più in Parlamento, e che non lo si veda più in Tv, ci dispiace alquanto. Non abbiamo più modo, infatti, di ammirarne il profondo rispetto – ed incondizionato – per gli avversari politici:

I tagli che sono stati fatti, anche di finanziamenti, alla scuola sono mostruosi. Ma c’è una logica semplice. Più ignoranti saranno gli italiani più voteranno a destra“.

Per non parlare, poi, della sua proverbiale pacatezza:

Andrei al Billionaire ma imbottito di tritolo!”.

Ma, più di tutto, abbiamo nostalgia della sua raffinata cultura. Parliamo pur sempre di un esimio docente di Istituzioni di Diritto Romano; che, al pari del suo ex collega Gaetano – ammazza che cultura e che cervello – Quagliariello, avrà di sicuro conseguito la cattedra universitaria per meriti propri, e non certo grazie a raccomandazioni o a tessere di partito:

Marchionne è per l’inversione della gerarchia delle fonti del diritto. Un contratto tra privati diventa più importante della prima fonte che è la Costituzione. È una cosa aberrante che può valere negli Stati Uniti dove non hanno la Costituzione, non per l’Italia”.

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18 Responses to "È che son comunisti. Dunque bravi, buoni e colti"

  • Francesco says:
  • alepuzio says:
  • Andrea says:
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  • valerio says:
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