In caso di elezioni anticipate, Pdl e Lega non avrebbero la maggioranza al Senato
È un fatto noto a tutti (anche a Berlusconi) e da tempo: se si andasse ad elezioni anticipate, il Pdl e la Lega non riuscirebbero ad agguantare la maggioranza dei seggi al Senato. Ora come ora.
Quali potrebbero essere i numeri?
È ciò che ha provato a calcolare Libertiamo, nella persona di Piercamillo Falasca, elaborando una simulazione sulla base dei risultati di due sondaggi. Eccone il responso:
“Stando agli attuali sondaggi sulle intenzioni di voto, nessuna delle tre possibili coalizioni (Pdl-Lega-LaDestra, FLI-Udc-MpA-ApI, PD-SEL-IdV-altri) raccoglierebbe al Senato la maggioranza assoluta di 158 seggi, come mostra una simulazione elettorale che Libertiamo ha realizzato sulla base di due recenti sondaggi sulle intenzioni di voto (EMG del 7 dicembre e IPSOS del 9 dicembre 2010). Dai quali emerge, appunto, che se si andasse a breve alle elezioni in nessun caso la coalizione a guida PdL-Lega otterrebbe la maggioranza di Palazzo Madama.
Nello scenario più ottimistico (vittoria berlusconiana nelle regioni non “blindate”, Piemonte, Puglia e Calabria, oltre che Campania e Sicilia), la coalizione si fermerebbe a 147 seggi senatoriali. Nell’ipotesi meno favorevole (con PdL e Lega sconfitti nelle regioni in bilico) a 136. La simulazione indica, in particolare, una perdita per il PdL di 22/32 senatori, rispetto agli attuali 134. Sia nello scenario meno favorevole, che in quello più ottimistico, la Lega guadagnerebbe invece tra i 9 e gli 11 senatori, passando dagli attuali 25 a 34/36. Insomma, quei senatori del PdL che il 14 accorderanno la loro fiducia a Berlusconi avranno buone possibilità di non tornare a Palazzo Madama, perché se si andasse ad elezioni anticipate – eventualità caldeggiata dallo stesso Berlusconi – tra un quinto ed un quarto di loro dovranno dire addio allo scranno“.
Qui è possibile leggere la simulazione.
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Eh, come no. Ma Berlusconi non doveva essere “sostituito” e Fini non doveva salvare l’Italia?