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Dall’Italia dei Valori all’appoggio al governo Berlusconi.
Tags: Domenico Scilipoti, video
This entry was posted on Dicembre 17, 2010 at 4:12 pm. You can follow any responses to this entry through the RSS 2.0 feed. You can leave a response, or trackback from your own site.
Posted in Cronaca e Società Politica by camelot 14 Comments
Dov’è che avrebbe sbagliato?
Scilipoti si limita a fare quello che gente come Sgarbi ha fatto per conto di Berlusconi: mettersi a urlare per rigirare la frittata (ciò che nel caso di Berlusconi consisteva nel sostenere che Berlusca era vittima dei giudici).
Se Scilipoti avesse la stessa possibilità di stare in TV che ha avuto Sgarbi, la cosa funzionerebbe certamente (considerato che gli italiani sono teledipendenti e hanno l’acqua minerale nel cervello).
Scilipoti dovrebbe chiedere di partecipare all’Isola dei Famosi.
Lo prenderebbero sicuramente e questo potrebbe essere un bel trampolino di lancio per un posto da Sottosegretario.
Speriamo che qualcun glielo suggerisca.
ma quanto te rode……….
ma non lo sapevi che il tradimento non paga, novello giuda?
Allucinante! 😛
RIsposta a daniele:
Non sono d’accordo. Sgarbi è un’altra cosa e di pregio. Non vedo come li si possa paragonare.
Risposta a Luca:
Teribbbbile! 😛
Ponevo un’altra questione.
Il problema non è chi è meglio fra Scilipoti e Sgarbi.
Una volta introdotto il principio che, di fronte alla non infondata accusa di aver corrotto un giudice e di aver prezzolato un testimone, è sufficiente alzare la voce gridando al complotto per trasformarsi nella vittima della situazione, diventa difficile spiegare a Scilipoti che questo per lui non vale.
La realtà è che tanta gente in buona fede (penso, in particolare, all’elettorato di AN) ha finito per aiutare i tanti Berlusconi e Scilipoti a prendere possesso di questo disgraziato paese.
Oggi è arrivato il tempo del rimorso.
Caro Camelot;
non ne posso più, devo postare , sfogarmi con qualcuno o impazzisco, anche se l’argomento non è assolutamente quello del post!!
Iniziamo: vivo, come ben sai, in Toscana, provincia di Arezzo, una vallata dentro l’appennino toscano: ieri ho fatto 45cm di neve. Sono appena tornato in casa: mi sento un tassista. Avendo un fuoristrada con gomme invernali etc sono uno dei pochi che riesce a muoversi tranquillamente e che fa la spola portando amici, parenti e conoscenti fuori dalle loro case, alle stazioni o semplicemente a comprare il pane. Sono 15 giorni che sappiamo che doveva nevicare: qualcuno mi sa dire perchè gli automobilisti rimasti fermi senza catene non sono stati multati, avendo causato un enorme intralcio sia a chi riusciva agilmente a viaggiare sia ai mezzi spalaneve e spargisale che, ovviamente, di fronte a due corsie assolutamente piene zeppe non possono fare nulla?
Altra cosa: piazza principale del mio paese, 24 ore dalla nevicata. Mai passato spazzaneve o spargisale. OH!! Svegliamoci!! Non c’è personale?? bene: i cassaintegrati sono pagati da noi e lavoratori abili e arruolati: una pala e un secchio di sale e ripulire tutto! Parlando ( e, da me, adesso, si parla solo di questo) ho saputo che gli autisti dei mezzi pubblici sono “esentati” dal montare le catene: non sono coperti dagli infortuni se dovesse capitare qualcosa. Essi dovrebbero chiamare l’officina più vicina e l’officina inviare un addetto sul posto ….. bla bla bla ….. Ma insomma: i bidelli non puliscono, le poste non postano, i comuni non comunicano ….qualcuno mi dice che cazzo di fine fanno i nostri soldi? E’ mai possibile che noi giovani non ci rendiamo conto di ciò che sta succedendo? CI STANNO MANGIANDO TUTTO: FUTURO, LIBERTA’, CONOSCENZA ….NON FUNZIONA UN CAZZO IN QUESTO PAESE!!
quale pregio ha Sgarbi?
Risposta a valerio:
Ne ha tantissimi: è colto; ha buon gusto; capisce d’arte e, molto spesso, anche se con modi non sempre giusti, dice cose più che condivisibili.
RIsposta a Marco:
Grazie della testimonianza, Marco. Par di capire, comunque, che delle responsabilità le abbia anche – o soprattutto – chi guida i Comuni coinvolti nei casini.
Comunque concordo: in questo paese non funziona un cazzo.
Risposta a daniele:
Io non ho rimorsi, francamente. Innanzitutto perché ho agito in buona fede. In secondo luogo, perché Berlusconi – e il berlusconismo, almeno fino alla “corruzione” di quest’ultimo – è stato uno dei fenomeni più avvincenti e importanti, culturalmente ancor prima che politicamente, che la Repubblica abbia conosciuto nell’ultimo mezzo secolo.
Senza Berlusconi, nessuno avrebbe detto ovvietà liberali: la Costituzione è catto-comunista; il peso dello stato deve essere ridimensionato; al centro della piramide va collocato l’Individuo, o la persona se preferisci, e non il “collettivo”, la società ovvero lo stato. Il problema è che si è limitato ad enunciarle, queste cose, e poco ha fatto per superarle. Questa è la sua colpa; ragion per cui il berlusconismo ha fallito ed è giusto voltare pagina e ripartire dallo spirito del ’94.
Io ritengo che il berlusconismo sia stato (e sia) un fenomeno di straordinario interesse sociologico (e, in un’accezione lata, anche culturale), ma muovendo da un’altra interpretazione dei fatti.
Durante la prima Repubblica in Italia c’erano 157 liberali.
C’erano, poi, un un casino di catto-comunisti favorevoli al sistema consociativo, il quale premiava, a discapito della generazioni future, i fannulloni (milioni di impiegati pubblici assunti per non fare niente, i lavoratori privati difesi dai sindacati, i pensionati baby etc.), i ladri (Mario Chiesa, Bettino Craxi, Poggiolini, etc.) e gli imbroglioni (chi prendeva soldi dalla Cassa del Mezzogiorno, etc.).
Anche se la generalizzazione è un po’ forzata, si puo dire che il PCI difendeva, in particolare, la prima categoria (i nullafacenti), il PSI la seconda (i ladri) e la DC la terza (gli imbroglioni).
Dopo il crollo della prima Repubblica, buona parte dei ladri (prevalentemente PSI) e degli imbroglioni (prevalentemente DC) erano allo sbando e stavano per vincere i fannulloni (prevalentemente PCI), quando all’improvviso è uscito fuori Berlusconi, sul cui carro sono immediatamente saliti i ladri e gli imbroglioni.
Non scordiamoci che la discesa in campo di Berlusconi è stata benedetta dal “lider maximo” dei ladri, Bettino Craxi
Ora, al fine di darsi un tono e di segnare una discontinuità (a chiacchiere) rispetto alla Prima Repubblica, Berlusconi ha anche detto che avrebbe fatto la rivoluzione liberale.
Ma chi poteva mai crederci?
Il suo compare, infatti, era Bettino Craxi “Ali Babà”, che, oltre a essere il capo dei ladri, era anche l’uomo del debito pubblico alle stelle e (sebbene in buona compagnia) della spesa clientelare e assistenziale incontrollata.
Poteva mai essere liberale un tizio che, durante la Prima Repubblica, si faceva fare i decreti-legge ad personam? Era questa l’idea di libera concorrenza del piduista Berlusconi?
Bene, alle frottole di Berlusconi hanno creduto quasi tutti i 157 liberali italiani.
Ovviamente dal 1994 a oggi (16 anni durante i quali Berlusconi è stato per 10 anni Presidente del Consiglio), le cose più liberali accadute in Italia sono il decreto Bersani e la politica di contenimento della spesa pubblica operata da Prodi.
Però Berlusconi ha ancora il 27-28% dei consensi: si tratta dei ladri (prevalentemmente PSI) e degli imbroglioni (prevalentemente DC) che avevano già votato per lui nel 1994, non perchè avevano creduto alle frottole sulla rivoluzione liberale, ma perchè sapevano che il braccio destro del capo del pentapartito non avrebbe potuto fare altro che procrastinare la politica catto-comunista che ci sta portando rapidamente alla sfacelo.
Ai ladri e agli imbroglioni si sommano, poi, alcuni idioti di destra (tipo Gasparri), i quali pensano che qualsiasi atteggiamento vagamente autoritario (come quelli che Berlusca sta assumendo ultimamente) debba essere condiviso e appoggiato, nonchè un nutrito gruppo di deficienti che nel 1994 votarono per Berlusconi perchè lui era ricco e “ci avrebbe fatti diventare tutti ricchi” (si tratta di individui privi di ogni personalità di cui non metterebbe conto parlare, se non fosse per la stranezza che anche loro hanno diritto al voto e che possono influenzare in modo decisivo la competizione elettorale).
I 157 liberali, invece, sembrano aver capito – finalmente – che il catto-comunismo dei fannulloni, dei ladri e degli imbroglioni è una pianta assai difficile da estirpare, come dimostra il fatto che anche Fini ha inteso stringere un patto con il partito di Dio (l’UDC).
Forse sarebbe anche ora che i 157 liberali prendessero atto di essere 157, invece di vagheggiare improbabili rivoluzioni.
Resta da chiarire com’è possibile che, oltre agli individui privi di personlità di cui ho detto prima, anche 157 liberali (quasi sempre gente colta e intelligente) siano potuti cadere nella trappola pubblicitaria di Berlusconi.
Questo è il fenomeno davvero interessante da un punto di vista psico-sociologico (e, in senso lato, culturale).
Com’è possibile che gente come Martino e Pera si siano fatti gabbare da un tizio che vendeva il sale magico di Vanna Marchi?
La risposta meriterebbe uno studio approfondito, degno di una pubblicazione o di una tesi di laurea.
In sintesi, si può dire che: 1) gli uomini (tutti gli uomini) sono ancora preda della loro “intelligenza emozionale” (Daniel Goleman); 2)l'”intelligenza emozionale” è, in buona parte, un relitto genetico che ostacola il progresso e che va, quindi, combattuto; 2) gli italiani, anche quelli colti e intelligenti, tendono a essere preda della loro “intelligenza emozionale” più dei danesi e dei francesi e meno dei senegalesi e dei nigeriani (e la cosa – anche se ciò non suona politicamente corretto – meriterebbe di essere investigata con metodi scientifici); 2) la superstizione assume nuove forme nella società contemporanea (essendo fondata, ad esempio, sul numero di volte che un moderno stregone appare in TV), ma, in barba alle conquiste del secolo dei Lumi, essa condiziona ancora molto le dinamiche sociali.
Forse, i 157 liberali italiani, più che ripartire dalla spirito del 1994, dovrebbero chiedersi qual è il metodo migliore per ottenere il consenso della maggioranza del popolo italiano, composto per lo più da imbecilli e piccoli criminali, onde fare, poi, ciò che gli stupidi italiani non vorrebbero mai che fosse fatto (cioè le riforme liberali).
La risposta è: imbroglio, superstizione e magia (i 157 liberali dovrebbero averlo imparato per esserne state vittime).
Gli italiani vanno turlupinati.
Tutto sta nel trovare il modo.
Risposta a daniele:
Daniele, hai scritto un trattato e, sia detto con rispetto, colmo di cose strampalate e pregiudizi.
Ti ricordo solo che la legge Biagi, che è una signora legge, l’ha introdotta il centrodestra. E la riduzione delle tasse, modesta ma pur sempre vera, l’ha fatta sempre e solo il centrodestra quando è stato al governo (mentre il centrosinistra, ogni volta che è arrivato al potere, ha stuprato i contribuenti).
Ciò detto, la “deriva”, l'”involuzione” si è avuta in questa legislatura. E forse è colpa del Pdl.
Su una cosa hai ragione, però: nel bene come nel male, ciò che si è fatto e ciò che non si è fatto, è colpa anche degli elettori. Cioè degli italiani. I quali si mostrano sempre indulgenti verso se stessi.
Vanno aggiunte anche altre cose. Tu parli dell’elettorato del centrodestra come se fosse “stabile” e “statico”: e così non è. Le elezioni le decide l’elettorato di centro (che è quello prevalente). Ed è questo che si sposta da una parte e dall’altra, facendo vincere ora il centrodestra ora il centrosinistra.
Gli elettori di centrodestra propriamente detti, rappresentano il 25% del totale (contro oltre il 30% di elettori che si definiscono di centro), e chiedono tutti “meno stato e più mercato”:
http://img707.imageshack.us/img707/623/termometropoliticoliber.jpg
Il problema, semmai, sta nel fatto che Berlusconi ruba il voto agli elettori di destra e di centrodestra per fare, poi, gli interessi di quelli di centro. Il problema, ancora, sta nel fatto che negli ultimi due anni e mezzo la coalizione berlusconiana s’è trasformata in uno schieramento di centrosinistra moderato (per la politica economica che ha posto in essere). Cosa che, prima di questa legislatura, non si era mai verificata.