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“Italy’s economic freedom score is 62.7, making its economy the 74th freest in the 2010 Index. Its overall score is 1.3 points higher than last year, reflecting modest improvements in trade freedom and investment freedom. Italy is ranked 35th out of 43 countries in the Europe region, and its score is slightly above the world average (…).

Italy’s overall economic freedom is curbed by ineffective public finance management, considerable corruption, and a high tax burden. Government spending remains over 45 percent of GDP. Reduction of the chronic budget deficit has proved difficult, and public debt still hovers around 105 percent of GDP” (continua).

This entry was posted on Dicembre 28, 2010 at 10:00 am. You can follow any responses to this entry through the RSS 2.0 feed. You can leave a response, or trackback from your own site.

Posted in Cronaca e Società Economia by camelot 13 Comments

Luca says:

Dicembre 28, 2010 alle 7:29 pm

Fa impressione vedere la Grecia sopra di noi.

camelot says:

Dicembre 28, 2010 alle 7:31 pm

Risposta a Luca:
E la Turchia, la Romania, il Portogallo, l’Arabia Saudita, la Polonia, la Francia (pure la Francia sta meglio di noi!)…..

daniele burzichelli says:

Dicembre 28, 2010 alle 8:21 pm

Però siamo sopra Uganda (settantaseiesima) e Namibia (settantasettesima).
Dopo quasi otto anni (sugli ultimi dieci) di rivoluzione liberale, non è poco.

domenico says:

Dicembre 29, 2010 alle 11:48 am

a me fa impressione vedere che la prima europea è l’Irlanda…
come prima dell’Italia c’è la Spagna.
sapete quanto bene stanno gli irlandesi e gli spagnoli? proprio da invidiarli..
Comunque avrete fatto caso che il +1,3 dell’Italia è uno dei punteggi migliori fra le grandi economie?

Dicembre 29, 2010 alle 4:17 pm

Risposta a domenico:
Sì, ma tanto per dire, l’Irlanda, fino a qualche anno fa, era giustamente ribattezzata la “tigre celtica”. Aveva performance economiche stupefacenti. Ora, al pari della Spagna, ha un problema di bolla sugli immobili.
Dove c’è maggiore libertà, quasi sempre, c’è maggiore rischio. Noi non rischiamo, però nel Mezzogiorno d’Italia abbiamo la disoccupazione che raggiunge punte del 60%, e una crescita economica che da oltre un decennio è la più bassa d’Europa. E, come se non bastasse, il terzo debito pubblico al mondo (che significa 30.000 euro a testa, neonati inclusi; e 70-80 miliardi di euro che spendiamo in interessi sullo stesso).

Dicembre 29, 2010 alle 4:18 pm

Risposta a daniele:
Beh, negli ultimi 10 anni ci sono stati anche gli straordinari governi Prodi: 3 punti di pressione fiscale in più, in valore assoluto, in soli due anni; e grazie ai quali siamo l’unico paese in Europa (e forse al mondo) che è entrato in recessione già nel primo trimestre 2008.

Dicembre 30, 2010 alle 12:01 pm

Infatti io non ho (MAI) votato Prodi.
Perchè non mi aspettavo certo che fosse il governo Prodi a darci una libertà economica superiore a quella di Uganda e Namibia.
E’ solo una questione di obiettività.
Pensare che siamo ai livelli di Uganda e Namibia perchè gli otto anni di rivoluzione liberale sono stati inquinati dai due anni del governo Prodi significa raccontarsi una sciocchezza.
Tra l’altro, il (MOLTO DEPRECABILE) aumento della pressione fiscale durante il biennio Prodi è dipeso in buona parte dai successi nella lotta all’evasione.
In realtò, sia a destra (riforma Biagi o riforma dell’università) che a sinistra (contenimento della spesa o decreto Bersani) si fanno, a volte, cose buone (nella prospettiva di un liberale e di un liberista).
Ma l’impostazione poltica complessiva di entrambi gli schieramenti resta profondamente democristiana.
Però va dato atto la sinistra non ha mai raccontato frottole sulla rivoluzione liberale.
Questo volevo dire.

Dicembre 30, 2010 alle 5:25 pm

Risposta a daniele:
Daniele non è vero. Hai messo assieme una seria di falsità. Con il centrodestra la pressione fiscale è sempre diminuita, e col centrosinistra è sempre aumentata. Con il centrodestra, inoltre, è aumentata la lotta all’evasione fiscale, si sono recuperati molti più soldi di quanti ne siano stati recuperati col centrosinistra (leggi tutti i post presenti in questa Rubrica).
Ancora. Col centrosinistra, e non solo nell’ultima legislatura, è aumentata in valore assoluto la pressione fiscale: sono state introdotte, ad esempio nell’ultima legislatura, 67 nuove tasse (tutte ancora presenti); e sono state alzate le aliquote. Inoltre, Visco ha introdotto modifiche al sistema tributario: passando, ad esempio per i carichi famigliari (ma non solo), dal sistema delle deduzioni (dall’imponibile) a quello delle detrazioni (dall’imposta). Con la conseguenza che è stato accentuato il carattere progressivo della nostra tassazione, e per buona parte del ceto medio questo ha significato un salasso totale (che ancora continua, ovviamente)!
Non è colpa del centrodestra se prima e dopo il suo avvento al governo il centrosinistra opera ogni volta uno stupro fiscale! Questo non può essergli imputato.
Gli può essere imputato di fare molto – troppo – poco per rimediare ai danni del centrosinistra. Gli può essere imputato, come qui si fa sempre, di essere troppo moderato in politica economica e di assomigliare sempre più ad una coalizione di centrosinistra.
Questa è una analisi veritiera.