Gen 11
10
Vendola: a parte la demagogia, niente
Lo confesso: quando cominciarono a filtrare le prime indiscrezioni giornalistiche secondo cui Vendola sarebbe potuto diventare il nuovo leader dell’intero centrosinistra, ebbi un po’ di paura. Pensavo si sarebbe rivelato un avversario tosto, temibile; capace di rovinare la festa al centrodestra.
Pensavo, infatti, sarebbe riuscito, oltre che ad ammaliare gli elettori, anche a rappresentare un’alternativa credibile e convincente al berlusconismo. Sia pur venata d’utopismo massimalista. Pensavo il suo linguaggio complesso e articolato avrebbe, prima o poi, rivelato anche altro, oltre ad una discreta cultura: un progetto concreto e dettagliato per cambiare la società.
Fortunatamente mi sbagliavo.
Dopo averlo ascoltato e osservato per molti mesi, in ogni sua apparizione televisiva, mi sono convinto che Nicola – detto Nichi – Vendola non sia altro che un inutile demagogo. Un venditore di fumo. Un incantatore di serpenti. Un imbonitore.
Mai gli ho sentito proporre una soluzione agli infiniti problemi che ha rilevato. Mai gli ho sentito suggerire un rimedio. Niente.
Nichi è bravissimo a fotografare i mali, a suo dire, della società capitalistica: il precariato; la proletarizzazione del ceto medio; la compressione di taluni diritti. E però, dopo aver compilato l’elenco delle cose che non vanno, il Nostro giammai suggerisce una soluzione.
C’è il precariato, bene: e come intende risolvere tale problema, Nichi? Non è dato saperlo.
È subdolo: circuisce chi lo ascolta con ragionamenti sofisticati e non privi di fascino; pizzica le corde giuste focalizzando la propria attenzione sui temi che più stanno a cuore agli italiani (come nel caso del precariato); instilla la convinzione che sia disponibile, una volta arrivato al governo, a rivoltare il Paese come un pedalino e a dare speranza e dignità agli ultimi. E però, mai si avvicina anche solo a parlare di provvedimenti concreti; di misure che potrebbero tradurre in fatti le sue belle parole.
È un furbacchione, Nichi. Dice e non dice. E chi lo ascolta può così convincersi ch’egli abbia detto qualunque cosa: anche che intenda abolire la legge Biagi. Cosa che, il Nostro, mai si sognerebbe di dichiarare. Ma che qualcuno lo pensi, e lo pensano in tanti, gli torna utile.
È un paraculo, Nichi. Accusa la destra, non senza ragione, di cavalcare le paure degli italiani: come nel caso degli extracomunitari e dei gay. E poi che fa? Si scaglia contro il Nucleare, gli Ogm e quella che lui chiama privatizzazione dell’acqua, onde lucrare consensi sui timori della gente. Esattamente come fa la Lega.
È un demagogo, Nichi. È bravissimo a creare suggestioni col suo linguaggio barocco e forbito; ad emozionare coi suoi ragionamenti intrisi di buone intenzioni e nobili aspirazioni; a stigmatizzare i mali della società come solo un utopista sa fare. Ma proposte e soluzioni non ne avanza.
È aria fritta, Nichi.
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