Gen 11
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Berlusconi indagato. Come da copione
Ieri la Consulta ha bocciato parzialmente il cosiddetto “legittimo impedimento”, e oggi, guarda caso, esce le notizia che Silviuccio nostro risulta iscritto nel registro degli indagati per due capi d’imputazione pesanti come un macigno: la concussione e la prostituzione minorile.
Tutto ruota attorno a Ruby Rubacuori.
Berlusconi, secondo gli inquirenti – e ciò risulterebbe da una serie di riscontri -, avrebbe avuto plurimi rapporti sessuali, a pagamento, con la giovane marocchina (all’epoca dei fatti, minorenne); e per evitare che la stessa potesse divulgare dettagli scabrosi sulla liaison, in un’occasione ebbe ad intervenire sulla Questura di Milano affinché provvedesse a rilasciarla a seguito di un fermo per un presunto furto (in quell‘occasione, ricorderete, Berlusconi, per ottenere il rilascio di Ruby, ebbe a qualificarla, mentendo, come la nipote del premier egiziano Mubarak).
L’intervento del premier sulla Questura integrerebbe, ex articolo 137 del codice penale, il reato di concussione; mentre i presunti rapporti sessuali mercenari con la giovane donna, quello di prostituzione minorile (ex articolo 600 bis).
Sono accuse gravissime, anche più di altre formulate a suo carico in passato. Accuse che in altri paesi porterebbero alle immediate dimissioni.
E tuttavia, come in altre occasioni, ciò che lascia perplessi è la tempistica: in questo caso, il fatto che tali addebiti gli vengano mossi proprio quando, per effetto del pronunciamento della Corte Costituzionale, egli risulta più “vulnerabile”.
Insomma, anche questo episodio puzza di “giustizia ad orologeria” lontano un miglio.
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