Gen 11
28
Lo confesso: quando l’ho letto sono rimasto di stucco. Eppure sono un uomo di mondo; ho fatto tre anni di militare a Cuneo; ho iniziato a far orge, e solo con donne di sinistra, da bravo dannunziano quale sono, ancor prima che Silviuccio nostro capisse l’utilità del gingillo che gli penzola tra le gambe; e ho finanche avuto modo di conoscere Moana Pozzi, avevo 17 anni allora, quando Vittorio Sgarbi ne ignorava ancora l’esistenza.
E tuttavia, mai mi sarei aspettato di scoprire che anche a sinistra si scopa, e per di più con l‘amante. Non c’è più religione, signora mia.
Pensavo, infatti, lor signori bolscevichi s’occupassero solo d’altro. Ad esempio di varare amnistie grazie alle quali cancellare reati come il finanziamento illecito ai partiti da uno stato estero (il Pci percepì 1.000 miliardi di vecchie lire, ai valori attualizzati del 1997, dall’Unione Sovietica; e se i suoi dirigenti non avessero votato quel provvedimento, oggi sarebbero tutti al gabbio, e non esisterebbe il Pd, né Sinistra Ecologia e Libertà, né Rifondazione comunista).
Pensavo, altresì, fossero solo capaci di inaugurare la stagione delle leggi ad personam. Il primo a depenalizzare un reato – lo stesso per cui risultava indagato in relazione ad atti compiuti quando era Presidente dell’Iri, guarda caso -, fu infatti Romano Prodi nel 1997: un colpo di bianchetto e in un botto fu cancellata una specifica fattispecie dell’abuso in atti d’ufficio. Che figata, signora mia. Che figata.
Allo stesso modo, credevo lor signori fossero bravi solo a confessare d’aver percepito finanziamenti illeciti per il partito, come capitò a Massimo D’Alema nel 1995, e a non finire in galera grazie alla prescrizione del reato e all’offerta d’un seggio parlamentare al proprio aguzzino/inquisitore/pubblico ministero. Roba che Silviuccio nostro, a confronto, è una verginella!
Pensavo, altresì, lor signori gauchisti fossero versati solo in materia di brogli elettorali; come aveva raccontato, qualche anno fa, quel grand’uomo di Claudio Velardi (“Il compagno Rubino, anziano militante della sezione Primo maggio, mi avviò al master mettendomi uno spezzone di matita tra il dito medio e l’anulare. Lo avrei utilizzato alla prima scheda bianca intercettata”); e come si sono premurati di ricordarci, giusto qualche giorno fa, gli esponenti bassoliniani del Pd; i cui voti “maleodoranti”, giova ricordare, hanno garantito l’elezione di Walter Veltroni prima, e di Pier Luigi Bersani poi. Birbaccioni paraculi.
Pensavo, ancora, lor signori fossero capaci soltanto di fare accordi politico-elettorali con la Camorra: al punto che nella mia Regione, lo racconto orami da 6 anni su questo blog (e da molto prima che lo facesse il fanciullino Saviano), non si capisce dove inizi la sinistra e dove finisca la Camorra. Mimetici, anzichenò.
E invece che si scopre? Si scopre che lor signori, perdindirindina, pucciano anche il biscotto. E di brutto. Come dei Berlusconi qualsiasi.
Si scopre, infatti, che Gad Lerner e Piero Fassino anni fa ebbero una liaison porcacciona, pur essendo entrambi sposati, con quella divina creatura che ha nome Carmen Llera Moravia. È quest’ultima ad averlo raccontato (e poi, noblesse oblige, ritrattato) in un libello che, confesso, mi son perso. Leggiamo cosa scriveva di Lerner:
«Ebreo comunista sposato», «sono già cinque giorni che non sfioro il tuo sesso circonciso. Non so dire se mi manca, credo di no (…) Le mot Gad, deux lettres hébraiques: guimel et dalet…».
«Con nessuna hai scopato come con me. Nessuno amerà il tuo corpo sgraziato come me» (pag. 19).
«So che la mia bocca non potrà più divertirsi e giocare con un sesso come faceva con te» (pag. 22).
«Mi prendi subito contro il tavolo dell’ingresso» (pag. 27).
«Mi prendi contro il muro e godi» (pag. 30).
«Gioco per ore con il tuo sesso circonciso» (pag. 35).
La domanda, a questo punto, sorge spontanea: ma anche Rosy Bindi fa ‘ste cose?
(Dio, fa’ che non lo si venga mai a scoprire: risparmiaci questo orrore. Per favore).
P.S. A proposito della legge ad personam fatta da Romano Prodi, l’ex parlamentare del Pci e poi del Pds, nonché magistrato, Ferdinando Imposimato, sul suo blog scrive: “”(…) Il PM Geremia, con l’avallo del Procuratore Coiro, chiese il rinvio a giudizio per abuso di ufficio dell’ex Presidente del Giudizio Romano Prodi, quale ex Presidente dell’IRI (…). Nel frattempo il governo presieduto da Prodi approvò, con l’appoggio del Ministro della Giustizia suo difensore (Giovanni Maria Flick, ndr), una nuova legge che modificava in senso restrittivo l’abuso in atti di ufficio; ed il Presidente Prodi venne assolto perché il fatto non sussiste; ma la legge era ad personam (…)“.
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