Travaglio, rinuncia alla prescrizione e fatti processare. Non fare come Andreotti, D’Alema e Berlusconi
La storia è questa.
Nel 2002, Marco Travaglio scrive un articolo su L’Espresso. In esso riporta il contenuto di un verbale d’interrogatorio contenente le dichiarazioni di un testimone di giustizia; non senza però averlo prima manipolato, onde stravolgere il senso delle affermazioni del dichiarante e indurre il lettore a ritenere, erroneamente, che Cesare Previti abbia partecipato “ad un summit nello studio di un altro avvocato eccellente, Carlo Taormina, per depistare le indagini per mafia su Marcello Dell’Utri“.
Letto l’articolo, Previti lo trascina in tribunale con una querela per diffamazione. Il giudice gli dà ragione («Una cesura arbitraria che ha modificato il senso della frase travisando il fatto»), e condanna ad otto mesi di reclusione Travaglio. Questi, allora, fa ricorso al Giudice d’Appello che, l’8 gennaio 2010, pur confermando la condanna di primo grado, gli commuta la pena in una multa di 1.000 euro.
Alla Procura Generale, allora, non resta che attendere il deposito della sentenza di secondo grado per poter far ricorso in Cassazione. Sennonché, il giudice d’Appello, invece d’impiegare due mesi per scrivere le motivazioni, come s’era impegnato a fare, ne impiega dodici. E il reato cade in prescrizione.
In questo modo, nonostante due condanne, in primo e secondo grado, il Nostro si salva in zona Cesarini.
Buffo, nevvero? Dalla sera alla mattina Travaglio sacramenta contro i politici che non vengono condannati in via definitiva grazie alla prescrizione; e lui, poi, che fa? Commette un reato, la diffamazione, e però evita di sporcarsi la fedina penale con una condanna definitiva, facendosi scudo della prescrizione. Neanche fosse Andreotti, D’Alema o Berlusconi.
Perché questo è il punto: la Corte Costituzionale, con la sentenza n. 275 del 1990, ha stabilito che l’imputato possa rinunciare alla prescrizione (“La Corte Costituzionale dichiara l’illegittimità costituzionale dell’art.157 del codice penale nella parte in cui non prevede che la prescrizione del reato possa essere rinunziata dall’imputato“).
E Travaglio, invece, come ha commentato la notizia?
«Che posso farci? Succede. Capita nelle migliori famiglie!».
Nient’affatto. Capita a chi abbia commesso consapevolmente un reato e non voglia farsi processare. Non certo ai galantuomini, alle persone perbene, che alla prescrizione rinunciano senza alcun problema.
Essendo innocenti.
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Essere condannati per avere diffamato Previti è come essere condannati per avere detto che la terra gira intorno al sole
Risposta a Gastone:
Quindi esistono toghe politicizzate che condannano – nel caso in esame – Travaglio perché ha attaccato Previti? Questo stai dicendo? 😀
Oppure stai sostenendo che si possano commettere reati, purché in danno degli “avversari”?
Orrore.
Se gli avversari la svangano sempre come fa silvio con le sue leggi dopo avere commesso reati tipo la corruzione in atti giudiziari si puo’ benissimo commettere il reato di vilipendio.
A brigante brigante e mezzo
Premessa: marco taradash un radicale?No è solo una che veste e sveste secondo come tira il vento!!!!Il popolo delle liberta’…si, di berlusconi e solo lui! TRAVAGLIO… va bene cosi’ …è uno dei pochi che non si fa comprare dal tricotrapiantato vecchio bacucco,truccato come una peripatetica su una qualsiasi strada del bel paese e…dire che c’è gente che gli crede …!/ anni di promesse e di sfuggimenti dalla legge…ma fatemi il piacere…..SVEGLIA!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
Ma quindi Berlusconi, che alle prescrizioni non c’ha rinunciato mai, dobbiamo considerarlo colpevole per tutti i reati per cui è stato prescritto?
x gastone
allora anche uccidere te e la tua famiglia è come cercare di far girare la terra introno al sole, secondo il tuo ragionamento
Risposta a Gab:
Libero di pensarlo, ammesso e non concesso che Berlusconi si sia mai trovato in una situazione simile: condannato in primo e secondo grado.
Certo è che se Travaglio non rinuncia alla prescrizione non è una persona perbene come vuol far credere agli stolti.
Risposta a Gastone:
A delinquente, delinquente e mezzo?
Contento tu!
Ma io fondamentalmente sarei d’accordo con te, ma un presidente del consiglio del genere non pensi che legittimi, o quanto meno giustifichi, questi comportamenti??
A me, personalmente, travaglio sta anche un po’ sulle b…e, ma ti dirò: lo capisco.
Ah comunque ti sei scordato la frase che riservi sempre a, quasi, tutti:
Tutti sono innocenti fino a condanna definitiva. Travaglio è innocente come tutti. Che piaccia o no. Giusto o sbagliato che sia.
ciao
Risposta a Fra:
Nel post ho scritto, infatti, che ha riportato due condanne, in primo e secondo grado.
In secundis, se uno s’impanca a giudice; se fa il moralista, poi non deve essere consequenziale, prendere le distanze da chi contesta, e dimostrare di essere coerente con ciò che predica? Se non lo fa, non dimostra di essere un cialtrone, uno che predica bene e poi razzola malissimo?
Inoltre, per un giornalista, essere condannato in due gradi di giudizio perché accusato di aver manipolato un fatto, e di aver scritto il falso, è gravissimo. Perché non ha rinunciato alla prescrizione per dimostrare la totale infondatezza delle due condanne (in primo e secondo grado)?
Ho citato la sentenza della Consulta, non a caso, anche per un altro fatto: è stata emessa dopo che era caduto in prescrizione un processo a seguito del quale un imputato era stato condannato in via non definitiva; siccome questo imputato non tollerava che ci fosse stata a suo carico una condanna (sia pure, ripetiamolo, non definitiva), e voleva l’assoluzione completa, ebbe ad adire la Corte Costituzionale perché voleva rinunciare alla prescrizione e far valere le proprie ragioni e la propria innocenza. Rendo?
Ma Travaglio non si è fatto una legge ad personam per far scattare la prescrizione (nel qual caso sarebbe condannabile). La prescrizione è scattata e basta. Quindi il suo comportamento per quanto criticabile è legittimo.
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In secundis, se uno s’impanca a giudice; se fa il moralista, poi non deve essere consequenziale, prendere le distanze da chi contesta, e dimostrare di essere coerente con ciò che predica? Se non lo fa, non dimostra di essere un cialtrone, uno che predica bene e poi razzola malissimo?
Anche Berlusconi si è sempre definito portavoce dei valori cattolici!! Quindi???
Travaglio non ha mai detto d’essere un Santo. Anzi in un passaparola disse chiaro e tondo che chi scrive migliaia di articoli e libri, rischia di venir denunciato (basta una disattenzione, una parola non perfettamente “calibrata”. Quello che Travaglio condanna è chi si fa leggi a suo uso e consumo.
Dulcis in fundo non fai attenzione ad un piccolissimo particolare….Travaglio è un giornalista, B. è il poresidente del Consiglio
Risposta a Carlo:
Si faccia processare. Rinunci alla prescrizione se vuole salvare la faccia. Altrimenti è come Andreotti.
Inoltre, non è un giornalista. Un giornalista non manipola verbali d’inchiesta, pubblicandone solo alcune parti per indurre in errore il lettore. Cosa che Travaglio fa sovente (e non solo con i verbali).
e’ una montatura assurda, e si dimostra analizzando le differenze: i casi citati, e soprattutto berlusconi, hanno beneficiato di incredibili e ben pilotate prescrizioni per il primo grado di giudizio (berlusconi anche per il secondo in alcuni processi, ed il terzo in altri), ma non hanno mai pagato ne’ con il carcere, ne’ con le multe. Travaglio e’ stato condannato ad una multa, su suo appello, vinto, e la paghera’, se non la ha gia’ pagata.
Quindi l’oggetto del contendere quale diventa? Dare a tutti i costi a previti, il sant’uomo dalla fedina penale immacolata (sic!), la soddisfazione di fare un altro processo che si concludera’ certamente con la conferma della multa?
A voler essere pignoli, poi, se un giudice rallenta cosi’ clamorosamente, e’ perche’ nella mole immensa di processi da gestire, ci sono altre priorita’, come omicidi, maltrattamenti, droga, criminalita’ organizzata, corruzione (la specialita’ del soggetto ben noto) e poco personale e risorse con cui dividere l’incombenza. I tre galantuomini che tu hai citato a paragone, tutti presidenti del consiglio, non hanno mai dato abbastanza risorse, ne’ tantomeno avviato una semplificazione legislativa e procedurale (lasciamo stare lo psicopatico della semplificazione in stile nerone, che ha fatto piu’ danno che bene).
Risposta a Mauro:
Mauro, non hai un briciolo di onestà intellettuale e sei di una faziosità sconcertante. La Cassazione, se Travaglio avesse rinunciato alla prescrizione, avrebbe potuto deliberare qualunque cosa.
Il punto è un altro: chi s’impanca a giudice e fa il moralista, poi deve avere il buon gusto di comportarsi in modo coerente. Altrimenti dimostra di essere un cialtrone!
E raccontare il falso, manipolando documenti, per un giornalista è gravissimo. Ma a te cosa cacchio fotte della verità, nevvero? Ti basta che sia “soppresso” il nemico!
Auguri!
Comunque io son d’accordo con te in linea di principio, ma quello che noto, da anni ormai, è che chi si mette contro di lui, (fini, giudici, avversari politici, giornalisti, comici, ecc ecc) finisce, il più delle volte, per prenderlo nel di dietro, in nome dell’onestà intellettuale, gente che ne ha combinate un decimo di quelle che ha fatto lui, e a me sinceramente la cosa sta veramente stancando.
Risposta a Fra:
Non ho capito il tuo commento. O meglio: l’ho capito in parte, e non vedo il nesso con l’accaduto. Due giudici l’hanno condannato per diffamazione ritenendolo colpevole. Stai dicendo che erano al soldo di Berlusconi? 😀
come sarebbe a dire, “Travaglio e’ stato condannato ad una multa, su suo appello, vinto”. L’appello è stato perso, c’è stata una condanna, non un’assoluzione. Perso in primo grado, perso in appello (anche se la pena è stata ridotta) per aver manipolato documenti. Dire la verità su Previti basterebbe a condannarlo mediaticamente ma no, non bastava.. Sarà che è abituato così, ma travaglio DOVEVA MANIPOLARE, è più forte di lui. E’ stato condannato in appello e la gente dice che ha vinto. Può rifiutare la prescrizione ed arrivare ad una assoluzione in cassazione, se è innocente. Ma no, lui dice “cose che capitano”, si becca la prescrizione e tutti sono felici perchè sulla carta non si può dire niente. Sulla carta no, ma la condanna c’è, e pesa come un macigno. Poi ci sono altri casi di giornalismo, che vanno puniti, e cioè quelli che hanno per anni difeso enzo tortora, condannati dai giudici per risarcire i danni dell’immagine lesa. Ma affanculo no, eh?
Risposta ad antonella:
Già! 😉
no no no…mai detto ne pensato, ci mancherebbe, hai frainteso.
Risposta a Fra:
😉
Scusate ma vi rendete conto del fatto che questa persona ha subito un processo per una cosa per la quale dovremmo essere lì a ringraziarlo?
O ora uscirà fuori anche qualcuno che negherà che Previti e Taormina abbiano cercato di depistare le indagini su Dell’Utri …
Gia galantuomini come Berlusconi che ne ha usufruito 16 volte!! Travaglio è un giornalista ed essere condannati per diffamazione rientra nel lavoro di giornalista, infatti è sufficiente che la propria fonte non informi correttamente sui fatti o che si sbagli, il giornalista per aver scritto rischia una condanna! Mentre un certo presidente del consiglio che ci rappresenta in tutto il mondo ha usato 16 volte la prescrizione, ed è questo che mi preoccupa, non che travaglio sia condannato o meno, visto che lui non rappresenta gli italiani; e la sua attività giudiziaria la può gestire come vuole da privato cittadino, come tutti. Tutti escluso berlusconi che tenta di cambiare le leggi ognivolta che viene processato!
Risposta a giulio:
“Travaglio è un giornalista ed essere condannati per diffamazione rientra nel lavoro di giornalista, infatti è sufficiente che la propria fonte non informi correttamente sui fatti o che si sbagli, il giornalista per aver scritto rischia una condanna!”.
Bene. Lo stabilisce una legge della Repubblica. Dunque è cosa sacra. O stai dicendo che certuni possano violare leggi?
Inoltre, Travaglio ha scritto il falso agendo con dolo: ha manipolato un verbale, riportando solo alcune parti dello stesso, onde indurre in errore il lettore. Quanto di più grave si possa immaginare per un giornalista.
Non vedo davvero, nello scenario attuale in cui i furbi non pagano MAI, perchè Travaglio avrebbe dovuto fare in qulache modo l’eroe civile scontando la condanna per quella che era.
Scusami ma l’articolo mi sembra un modo per accumulare furbescamente pareri a te favorevoli, il che (credo) lascia il tempo che trova, mentre si dovrebbe parlare di altro. ma sia chiaro, è solo il mio parere. Marcello Arti