Mar 11
24
Appena mi sarà possibile, scriverò un post sull‘ennesimo fallimento giudiziario dell‘ex magistrato Luigi De Magistris. Per ora mi limito a riportare quanto pubblicato sull’argomento da Processomediatico.it:
Toghe lucane era una bufala. Ma la stampa ‘libera’ ora tace.
“L’inchiesta “Toghe Lucane” si è conclusa con l’en plein, ovvero la posizione di 30 indagati su 30 si è risolta con un provvedimento di archiviazione. Le motivazioni del GUP di Catanzaro, la d.ssa Maria Rosaria Di Girolamo in questo caso non lasciano adito ad interpretazioni:“Un impianto accusatorio «lacunoso» e tale da non presentare elementi «di per sé idonei» a esercitare l’azione penale”.
In questa frase, infatti, si racchiude il fulcro centrale delle motivazione con cui il GUP catanzarese ha liquidato una delle indagini più eclatanti del ex PM Luigi De Magistris, ora deputato di Strasburgo, grazie al partito di Di Pietro e alla notorietà acquisita con queste inchieste.
L’inchiesta denominata “Toghe Lucane”, trascinò nel fango e nella relativa gogna mediatica, magistrati, politici, banchieri, imprenditori, rappresentanti delle forze dell’ordine. La stessa sorte aveva seguito l’altra eclatante inchiesta dello stesso De Magistris denominata “Why Not”. Anche in quel caso De Magistris trascinò nella polvere la Magistratura catanzarese, la classe politica regionale al completo, e da lì a cascata, fino ad arrivare ai vertici della politica nazionale, al Ministro della Giustizia Mastella, al Presidente del Consiglio Romano Prodi, vertici militari, esponenti del CSM, provocando la crisi istituzionale più grave della Repubblica italiana, tanto da costringere il Capo dello Stato ad intervenire in persona, al fine di mediare un gravissimo conflitto di competenze tra la Procura di Salerno e quella di Catanzaro. Teoremi, ipotesi di reato, tutti finiti in fumo (….)” (continua su Processo Mediatico).
Ancora da Processomediatico.it:
Le verità ‘mediatiche’ di Luigi De Magistris.
“Ricordate cosa diceva Luigi De Magistris delle sue coraggiose inchieste – tipo Why Not -poi rovinosamente naufragate nel mare del pressapochismo investigativo dell’integerrimo magistrato?
E ricordate poi in che modo i Santoro, i Travaglio – e mica solo loro – accoglievano quelle “verità” come fossero la verità – da propalare mediaticamente facendone, nei fatti, la ‘sola’ verità?
La verità – sappiamo oggi – era un’altra. Che quei criminali perseguiti dal Pm erano innocenti.
Che quelle sono state persone infangate, messe alle gogna mediatica a dispetto della propria innocenza, e che è stato negato loro il diritto di rivendicarla – quell’innocenza – a cospetto della stessa platea alla quale si rivolgevano il magistrato, lo staff, gli ‘editorialisti’ di Michele Santoro (…)” (continua su Processo Mediatico).
Da leggere anche: Il magistrato De Magistris spiegato dal Csm.
Ricordo a tutti che Santoro e Travaglio, facendo credere che De Magistris fosse una vittima, un martire, hanno indotto – mediante la trasmissione Annozero -, 500.000 cittadini a votare per lui alle Europee. Adesso devono rimediare al danno e raccontare la verità sui processi-farsa intentati dall’ex pm. Altrimenti faremo fare loro, con metodi pacifici e democratici, s’intende (siamo liberali, noi!), la fine di Mubarak e di Ben Ali. Occupando viale Mazzini ed impedendo la messa in onda della loro trasmissione. Anzi: della nostra trasmissione. Visto che è finanziata con i nostri soldi. Estote parati.
Aggiornamento delle 18.54.
De Magistris è stato appena assolto dall’accusa di omissione in atti d’ufficio, perché il fatto non sussiste.