Margherita Hack: solo noi comunisti possiamo dire bischerate

Qualche settimana fa, il vice presidente del Cnr, il cattolicista Roberto De Mattei, nel commentare i tragici eventi che avevano colpito a lutto il Giappone (il terremoto e lo tsunami), ebbe a dire, parlando ai microfoni di Radio Maria: “Le catastrofi possono essere, e talora sono, esigenza della giustizia di Dio. E, aggiungiamo questo concetto, che talora Dio si serve delle grandi catastrofi per raggiungere un fine alto della sua giustizia”.

A molti queste parole suonarono offensive: ma come, di fronte alla morte di migliaia di persone, c’è chi osa parlare di “giusto” castigo divino? Si vergogni!

Naturalmente, e lo dice uno che non ha il dono della Fede né simpatia alcuna per i cattolicisti, per quanto discutibili ed apparentemente irrispettose, esse non rappresentavano altro che il più che legittimo punto di vista di una persona profondamente religiosa; la quale, dopo essersi interrogata sul perché “trascendente” di un’immane tragedia, riteneva di averne individuata la causa – l’origine – nella voluntas Dei. Niente in più.

Il fatto è che De Mattei, però, qualche giorno fa ha nuovamente esternato; e, questa volta, ha preso di mira i gay. Arrivando a sostenere, in buona sostanza, che se l’Impero romano s’è estinto ciò è avvenuto per colpa degli stessi.

Apriti cielo. Non l’avesse mai detto. Gli si è scagliato contro l’universo mondo: ma come osa, ‘sto cazzone? Ma chi l’ha messo nel Cnr? Si dimetta tosto!

A sostenere la causa delle sue dimissioni, oggi s’è aggiunta anche l’astrofisica comunista Margherita Hack (intervistata dai cretinetti de Il Fasciocomunista):

Sono solo bischerate, si dovrebbe dimettere spontaneamente”.

Siamo tornati al Medioevo se il vice presidente del più grande ente di scienza e di ricerca del paese dice queste bischerate (…). La fede è così in quanto tale. Una persona è credente ed è ovviamente libera di esserlo. Però la scienza si basa su altro, sull’osservazione, sull’esperimento“.

Lui è padrone di credere e di avere fede, nella misura che più lo aggrada. Ma non può in alcun modo pretendere di professare teoremi antiscientifici. O certamente non provabili scientificamente (…)“.

Ecco, la Hack sostiene – bontà sua! – che De Mattei abbia pieno diritto di esprimere le proprie opinioni religiose, e che però non possa “pretendere di professare teoremi antiscientifici. O certamente non provabili scientificamente”, perché la scienza – e ci mancherebbe pure – “si basa su altro, sull’osservazione, sull’esperimento“.

Vien da chiedersi, però, se si tratti della stessa Margherita Hack che, richiesta d’un parere sull’esistenza degli extraterrestri (degli alieni, degli Ufo), il 25 aprile del 2007, a La Stampa dichiarava con tono perentorio:

Che ci sia la vita è indubbio, anche intelligente. Il problema, viste le distanze, è riuscire a entrare in contatto. Ci sta provando dal 1974 il Progetto internazionale SETHI per l’ascolto di segnali intelligenti da civiltà, ma finora senza successo: il problema resta la “finestra temporale”. È sufficiente un minimo sfasamento tecnologico tra noi e “loro” e il contatto è perduto per sempre”.

Ecco, come si faccia ad asserire che è “indubbio”, ossia certo, che “ci sia vita, anche intelligente” nell’Universo, quando con la stessa non si è mai riusciti ad entrare in contatto, e nonostante si conducano esperimenti dal 1974 , è un mistero. Di sicuro, visto che si tratta di un’affermazione non “provabile scientificamente”, essa può – e deve – essere equiparata ad un’asserzione di Fede; o, in alternativa, e per usare il linguaggio della stessa Hack, essa può – e deve – essere definita come una bischerata. In virtù della quale, a noi pare la Hack non abbia titolo alcuno per giudicare i deliri di De Mattei. Diciamo francamente.

Ma c’è un’altra questione.

A noi piacerebbe che qualcuno ci spiegasse perché mai se un cattolicista come De Mattei – di cui, lo ribadiamo, non condividiamo alcuna posizione – dichiara cose ignobili contro i gay, tutti gli si scagliano contro; ma se a farlo è un comunista – oltreché psichiatra – come Massimo Fagioli, allora nessuno dice alcunché.

Ricordiamo alcune valutazioni del succitato bolscevico:

«Insomma, massimo rispetto per tutti. Ai limiti, nella misura in cui gli omosessuali rivendicano i diritti civili, io vado con loro a fare la manifestazione. Se però vengono nel mio studio privato, dicendo: io sto male… Rispondo: amico mio, tu questa omosessualità la devi affrontare, perché l’omosessualità non fa star bene. Perché non è un’identità. Chiaro?».

Insomma, per Fagioli l’omosessualità va curata, “perché non è un‘identità“. È una malattia. La pensa allo stesso modo anche Paola BinettiFino agli Anni Ottanta nei principali testi scientifici mondiali l’omosessualità era classificata come patologia, poi la lobby degli omosessuali è riuscita a farla cancellare. Ma le evidenze cliniche dimostrano il contrario»).

Vediamo, poi, cos’ha dichiarato su Nichi Vendola:

«Per carità, puoi andare a letto pure con un termosifone, sono fatti tuoi. Ma non puoi essere allo stesso tempo cattolico praticante, gay e comunista. Niente preservativo, niente aborto, niente fecondazione assistita, però comunista e gay. Una contraddizione in termini». Parole quantomeno ineleganti, per non dire offensive.

Il punto, allora, è questo: solo i comunisti possono dire bischerate?

Come dite? Esistono solo per questa ragione?

Ah, vabbè.

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31 Responses to "Margherita Hack: solo noi comunisti possiamo dire bischerate"

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