Apr 11
19
In Europa c’è chi sta molto peggio di noi
Mal comune mezzo gaudio, come usa dire. C’è chi sta peggio di noi.
A darne notizia è il settimanale Tempi; con una titolazione, invero assai sobria, à la Angela Pellicciari: Ungheria, approvata Costituzione cristiana contraria all’aborto. Ue, gay e laicisti si oppongono – (strano che non si sia fatto riferimento anche ai giudei, ai liberali e ai massoni: visto che, assieme ai gay e ai laicisti, per certuni rappresentano l‘Anticristo. Evidentemente il titolista s’è distratto un attimo. Capita).
Ma veniamo al dunque. E cerchiamo di capire cosa sia avvenuto in questa novella Terra Santa. Facendo esclusivo riferimento a ciò che Tempi ha scritto:
“La protezione della vita del feto sin dal concepimento, la promozione della famiglia, rappresentata dall’unione in matrimonio fra un uomo e una donna, la proibizione delle pratiche eugenetiche, limitazioni ai poteri della Corte costituzionale (…), invocazione della responsabilità di fronte a Dio dei parlamentari che approvano la Costituzione, formalizzazione costituzionale dello stemma nazionale centrato sulla Santa Corona e su Santo Stefano, simboli dell’eredità storica cristiana dell’Ungheria.
Il primo ministro ungherese Viktor Orban e il suo governo di coalizione di centrodestra formato dal suo partito Fidesz e dal Partito popolare cristiano democratico non ha avuto difficoltà a far approvare nella giornata di oggi la nuova Costituzione dal Parlamento nazionale, dove detengono una maggioranza dei due terzi. Ma potrebbero essere costretti a fare marcia indietro per l’ostruzionismo di Bruxelles, dove i contenuti sopra elencati fanno venire l’orticaria a laicisti e sinistra nel Parlamento europeo, e probabilmente non solo lì (…).
I liberaldemocratici sono preoccupati perché il testo costituzionale potrebbe essere interpretato «sulla base di specifici valori come la fede, la lealtà, la preminenza della comunità e della nazione sull’individuo, il ruolo primario delle famiglie tradizionali nella società e l’importanza del cristianesimo nella preservazione della nazione ungherese», e perché sembra escludere «le famiglie monoparentali, le coppie di fatto e le coppie omosessuali; mentre la protezione della vita del feto dal concepimento equivale a una proibizione dell’aborto»”.
Bon. L’unico commento possibile è affidato al maestro Prezzolini:
“Prima di tutto il Vero Conservatore si guarderà bene dal confondersi con i reazionari, i retrogradi, i tradizionalisti, i nostalgici; perché il Vero Conservatore intende “continuare mantenendo”, e non tornare indietro e rifare esperienze fallite (…)” (Il Manifesto dei Conservatori, pagina 47, Rusconi Editore, 1972).
“Il Vero Conservatore rispetta la libertà dei culti religiosi, ma non permette ad alcun gruppo religioso di esercitare influenza sulla vita politica della società” (pagina 54).
“Il Vero Conservatore si guarderà bene dal dare un sigillo religioso alla propria dottrina, perché la dottrina del Vero Conservatore non è fondata sopra una rivelazione ma sopra i fatti e il ragionamento” (pagina 48).
“La religione ha certamente un grande valore. (…) Ma quando il sentimento religioso si va logorando o scompare, come accade oggi da per tutto e per tutte le religioni, non lo si può far rivivere semplicemente per ragioni e con mezzi politici” (pagine 43 e 44).
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