Nuove tasse in arrivo. Grazie a Tremonti
Qui lo si scrive da due anni: non ci sarà alcuna riduzione delle tasse in questa legislatura (il varo del Federalismo fiscale la rende impossibile); al massimo, se tutto va bene, avremo una riforma del prelievo tributario che, lasciando inalterata la pressione fiscale complessiva, si limiterà a spostare la più parte del carico impositivo dalle persone (Ire) alle cose (Iva).
La conferma, qualche giorno fa, è arrivata direttamente da Tremonti:
«Una seria riforma, che riduca sensibilmente la pressione fiscale, non si fa in un mese, alla vigilia di un voto amministrativo: serve più tempo, e serve un respiro più lungo…» (La Repubblica, 26 aprile).
Ancora più esplicitamente:
«Ci vuole tempo». «Negli anni Sessanta per cambiare il fisco ci misero sei anni» (sei anni?, ndr).
«La riforma non può significare la riduzione delle tasse. Non esiste, e Berlusconi lo sa» (Corriere della Sera, 12 aprile).
Berlusconi lo sa. Amen.
Ma non finisce qui.
Nel Documento di economia e finanza (Def), presentato qualche giorno fa dal titolare di via XX Settembre, è scritto, nero su bianco, anche altro: la pressione fiscale, nel 2012, aumenterà in valore assoluto di uno 0,2% (passando dal 42,4 al 42,6%). Nuove tasse in arrivo, dunque.
Come se non bastasse, inoltre, il più che pavido socialista di Dio ha anche preparato uno scherzetto per chiunque siederà a Palazzo Chigi nella prossima legislatura (tra la fine del 2013 e il 2014): per ossequiare il Patto di Stabilità europeo – che richiede una riduzione dello stock di debito, oltreché del deficit -, il nostro paese sarà tenuto ad approntare, a detta di Bankitalia e Cgil, manovre finanziarie dell’ammontare di 35-40 miliardi di euro per almeno un biennio. E tutto ciò perché il pessimo Tremonti, per pregiudizio ideologico ed avversione al mercato (oltreché per squallide ragioni opportunistiche), in questa legislatura non ha voluto privatizzare nemmeno uno spillo (pur potendo alienare beni e partecipazioni societarie – in possesso dello stato – per un valore complessivo di 360 miliardi).
Morale della favola: il prossimo governo, o ridurrà fortissimamente la spesa pubblica (ve li immaginate Bersani e Vendola a farlo?), o introdurrà una bella imposta patrimoniale.
Nel qual caso, è bene si sappia sin da ora, in Italia sarà guerra civile (pacifica, democratica, ma pur sempre guerra civile).
Estote parati.
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“guerra civile” e “pacifica” sono termini che si escludono a vicenda.
Giulio, ormai non ho piu’ neanche le tasche, mi son dovuto vendere anche quelle, pertanto vedi di aumentare le tasse a chi i soldi li ha!!!!!!Capito!!!!
Risposta a louis:
Non deve aumentarle ad alcuno! Deve ridurre la spesa pubblica, e questa volta per davvero. E poi deve privatizzare, abolire le Province (risparmieremmo dai 2 ai 4 miliardi) e ridurre le spese per auto blu (che complessivamente ci costano 4 miliardi di euro l’anno). Le tasse le aumentano i bolscevichi! E producono disoccupazione e contrazione del Pil.
Risposta a Giancarlo:
Se, e sottolineo “se”, si renderà necessaria una guerra civile (inevitabile qualora fosse introdotta una patrimoniale), vedremo di stravolgere le categorie storiche e logiche e la faremo democraticamente e in modo pacifico. Stanne certo.
Pronto anch’io alla rivolta se passa la patrimoniale. Non possiamo permettercela, sarebbe la tomba per il nostro paese.
Riduzione : dei parlamentari e auto blu,
Abolizione provincie. Abolizione delle pensioni ai politici e riduzione del 50 % delle pensioni agli ex generali ( gente che prende 15.000 euri al mese !!!!), pensioni di invalidità da cancellare, privatizzare il più possibile per aumentare la qualità del lavoro, e di conseguenza la meritocrazia.
Snellire la burocrazia per noi imprenditori.
Ma insomma è dal 94 che aspetto ste cose, e non solo io.
Risposta a Giluca:
“Ma insomma è dal 94 che aspetto ste cose, e non solo io”.
Appunto. E mi sa che dovremmo chiederle un po’ più a voce alta, queste cose!
Risposta a Luca:
Sciopero della fame e della sete ad oltranza, fuori Palazzo Chigi.
Sono d’accordo sulla patrimoniale, purchè questa vada a colpire i ricchi. In questo paese è ora di riportare un pò di equità reddituale
Sì sì sì sì. Ci vuole una bella patrimoniale contro i ricchi!!!!!!!!!!!!!!
Pensate che c’è gente che arriva a guadagnare cinquantamila euro lordi all’anno. E ‘sti bastardi hanno anche la casa di proprietà e tanto di bilocale al Lido delle Nazioni. E li vedi pure che si pavoneggiano con la Passat aziendale e pure i ticket restaurant gli danno. Questi devono cacciare il grano! Con questi mettiamo a posto i conti pubblici.
Come dite? I ricchi con lo yacht? Quelli che hanno la Ferrari? Quelli che hanno 100 milioni in proprietà varie e altrettanti ad Antigua? Si è vero, ci sono anche quelli. Ma sono 1426 e poi come li becchi ad Antigua. Se ci fermiamo a loro come li risaniamo i conti pubblici? Naaa. Quelli da cinquantamila all’anno bisogna beccare …
🙁
Risposta a Mauro:
😉
Una patrimoniale per la redistribuzione?
Ah, Gesù, fa’ sì che vengano resi obbligatori corsi di macroeconomia sin dalle elementari! 😀
@Maurolib: C’è anche gente che guadagna molto di più e non dichiara un ca….
Questi vanno colpiti, non possono pagare sempre gli stessi.
@Carlo.
Quanto di più. 70.000? 100.000? Quanto? E poi se non dichiara come li becchi? Gente che spende milioni in commercialisti e consulenti. E quanti sono? Quanto ci pigli anche se li beccassi tutti? Una goccia nel mare del buco dei conti pubblici. Se ti serve tappare i buchi, questi buchi, devi far pagare MILIONI di contribuenti. E chi sono i milioni di contribuenti? Indovina. Esattamente sempre gli stessi.
Questa è l’unica ‘equità’ fiscale che una patrimoniale ti può garantire. Quella di fottere ancora una volta il ceto medio. Ma il capolavoro è un altro. Convincere un sacco di contribuenti onesti, che si fanno il mazzo a capanna finchè il capo non li licenzia, che pagare ‘queste’ tasse a questi politici per questo sistema è cosa onesta e commendevole.
Carlo, amico mio, scuotiti! Secondo te il buco dell’INPS, per esempio, è fatto dallo 0.3% delle pensioni d’oro o dal 56% di chi becca mille euro ed è andato in pensione a cinquant’anni?
Le tasse non hanno mai redistribuito nulla e da nessuna parte. Però la demagogia è il carburante primario che garantisce a questa massa di delinquenti la tua crocetta sulla scheda perchè continuino a derubare una Nazione intera inclusi i nostri figli e i nostri nipoti!
Risposta a Mauro:
I ricchi non hanno alcuna colpa. I ricchi, in più, spesse volte sono persone che lavorano molto più di noi, e che, avendo più talento ed intelligenza, riescono anche a guadagnare di più. La “guerra contro i ricchi” è la guerra contro i talentati.
Sì Cam, tanto più un mercato è libero tanto più è vera la tua frase.
Purtroppo è valido anche il contrario. Per questo bisogna liberalizzare più che si può, perchè i talentati possano diventare ricchi. Molto più facilmente di quanto ora lo diventino i furbetti del quartierino.
Risposta a Mauro:
Non c’è dubbio!
Una riforma patrimoniale!!!!
Ahahahahahaha….
Tranquilli Destri,
rimettete pure la bava in bocca,
Una riforma del genere, per quanto abominevole, sarebbe sintomo di una qualche forte volontà politica e riformatice……riforma assolutamente del cazzo concordo, ma sempre di riforma vera si tratterebbe……
Per cui non c’è pericolo chiunque vinca farà quello che fanno sempre tutti i governi Italiani:
-Taglietti orizzontali (tanto per non fare incazzare veramente nessuno e per non toccare i veri centri di spreco) ,
-Le tasse dirette se si rivedono si rivedono per un’arrotondamente verso l’alto (mai il contrario)
-Aumenti di tassazione indiretta un pò ovunque.
E questo ci permetterà di continuare a galleggiare nella merda, variazioni sul tema non esistono e non sono prese in considerazione da nessuno che possa avere la possibilità di sedersi sulla poltrona di una carica governativa.
Risposta a Fabio:
Innanzitutto, a giudicare dai toni che hai usato, la bava alla bocca sembra ce l’abbia tu. Francamente.
Ciò premesso, buona cosa, prima di commentare un post, sarebbe leggerlo. Bene. Non ti è chiaro che tra il 2013 e il 2014, obbligatoriamente, noi saremo costretti a tagliare 35-40 miliardi di euro per riportare il rapporto debito/Pil al 60%. Oggi questo rapporto è al 112-115-118. Rendo?