Detassazione del salario di produttività: il governo fa parziale dietrofront e chiede indietro i soldi

Il governo Berlusconi ha fatto un altro clamoroso autogol. Di quelli destinati a lasciare il segno.

Il ministro socialista Sacconi, infatti, con apposita circolare sottoscritta anche dall’Agenzia delle Entrate, la n. 19/E del 10 maggio scorso, ha rivisto i criteri per l’applicazione dell’imposta sostitutiva – e forfetaria – del 10% alle componenti accessorie della retribuzione dei lavoratori dipendenti (salario di produttività/premi di produzione).

In particolare, il titolare del Welfare ha stabilito che avessero diritto a fruire dell’aliquota al 10%, già dal 1° gennaio 2011 (data della sua entrata in vigore), solo quei prestatori d’opera i cui datori di lavoro, a quella stessa data, avessero già sottoscritto i relativi accordi territoriali o aziendali (in ossequio all’articolo 53 del disegno di legge n. 78/2010 e dell’articolo 1, comma 47, della legge n. 220/2010); e non anche quelli alle dipendenze di chi, invece, avrebbe firmato l’apposito contratto solo successivamente.

La decisione del ministro, tra l’altro in aperto contrasto con quanto previsto da un’altra circolare dell’Agenzia delle Entrate – la n.3 del 2011, che aveva riconosciuto validità all’accordo “tra le parti anche in mancanza di un contratto scritto” -, comporterà conseguenze assai gravose per milioni di lavoratori che dovranno restituire all’Erario, entro il 1° agosto 2011, parte di ciò che è finito nelle loro tasche tassato solo al 10%.

I sindacati e le associazioni datoriali, naturalmente, l’hanno presa molto male.

Claudio Carpentieri, responsabile fiscale della Cna:

La mancanza di chiarezza della norma e poi anche della prassi amministrativa determinerà molti disagi alle imprese”.

Disagi emergenti in primo luogo dall’obbligo di dover effettuare dei calcoli, anche complessi, per determinare la differenza di ritenuta dovuta. E poi disagi nel dover motivare al proprio dipendente la riduzione dello stipendio successivamente erogato. In questo momento in cui ogni famiglia fa fatica ad arrivare a fine mese, tutto ciò può apparire inaccettabile”.

Dello stesso avviso anche Domenico Proietti, segretario confederale della Uil:

Riteniamo che la circolare n. 19/E dia luogo ad un eccesso di regolamentazione, inibendo meccanismi che venivano utilizzati in precedenza, per esempio con riferimento agli accordi verbali. L’utilità della norma agevolativa è indubbia, non è giusto che i lavoratori che abbiano beneficiato della sostitutiva al 10% ora debbano restituire la differenza. Non sono in ballo grandi importi, ma parliamo pur sempre di una fascia economica che in questa fase di crisi ha bisogno di sostegno, e per la quale anche cifre di lieve entità possono fare la differenza”.

D’altra parte, i socialisti, essendo di sinistra, fanno solo danni.



Tags: , ,

5 Responses to "Detassazione del salario di produttività: il governo fa parziale dietrofront e chiede indietro i soldi"

  • Luca says:
  • camelot says:
Leave a Comment