Guarescate
«Come novità, la libertà lo entusiasma. Come abitudine, lo annoia mortalmente. Il popolo italiano è nato per la dittatura. Se non esiste l’uomo che gliela imponga, se la crea da solo accettando un sistema, perpetuando uno stato di cose. Ha il culto dell’individualità e un fondo di anarchia. È passionale, impulsivo e sfoga la sua passionalità negli stadi, ai festival delle canzoni, davanti al video. Insensibile, per pigrizia, viltà, comodità, ai problemi spirituali, morali, politici, economici, si butta con furore sui problemi sessuali. La nudità della Verità lo disgusta e lo offende e s’interessa e s’appassiona delle nudità delle spogliarelliste e delle dive del cinema sexy. È allergico all’umorismo. Ogni 20 anni il popolo italiano si sveglia, fa un po’ di fracasso e poi si riaddormenta sull’altro fianco (…)».
«Amerai il prossimo tuo come te stesso. Significa che dovrai amare te stesso. BISOGNA AMARE SE STESSI. Molti dimenticano se stessi. Il nostro maggior nemico è dentro di noi. Ma c’è anche il nostro miglior amico. Bisogna cercarlo. Difficile da trovare, ma c’è. Dentro di noi c’è tutto: il male e il bene, l’eroismo e la viltà, l’onestà e la disonestà, la sincerità e la falsità. La cattiveria e la bontà. Nella folla, quando l’uomo rinuncia alla sua coscienza personale, l’uomo dà il peggio di sé. Uomini siate e non pecore matte. L’uomo che mai ucciderebbe, da solo, nella folla uccide senza alcun ritegno. Un omicidio è un crimine enorme per l’uomo singolo. Ma, commesso da 1000 persone pare all’uomo solo 1/1000 di omicidio. In realtà è 1000 volte più grave perché, se l’ucciso è uno solo, gli uccisori sono 1000. Mille omicidi per un morto solo. Nascita, vita, morte, sono un fatto individuale. Ognuno nasce, vive e muore per conto proprio. Non esiste una coscienza collettiva, ma solo una coscienza individuale».
«Prete-operaio non significa niente. Il prete deve rimanere prete. Perché non istituire anche i preti-capitalisti? È più difficile. È più facile scendere che salire. È più facile vedere le cose dal basso che dall’alto. Invece di mandare dei missionari a catechizzare gli infedeli, perché non li mandiamo nei seminari, nelle parrocchie e nelle Curie? Gli infedeli = i nuovi preti. I preti-comunisti. Un po’ come i giudici-criminali. La Chiesa non può concedere niente al comunismo. O con Dio o contro Dio: non c’è via di mezzo sulla quale i cattolici di sinistra in combutta con i marxisti cercano di farci camminare. Il comunismo potrà trionfare solo con l’aiuto della Chiesa. È bastato un breve avvicinamento per far guadagnare ai comunisti 1.000.000 di voti. Non è lontano il giorno in cui i preti cattolici benediranno le bandiere rosse».
«Di tanto in tanto accade di vedere i politicanti interrompere i loro traffici e insorgere al grido: “Moralizzare la vita pubblica!”. È scoppiato uno “scandalo”. È avvenuto cioè che un comune fatto di cronaca nera o gialla sia stato abilmente montato da un politicante che ha visto la possibilità di coinvolgere nella vicenda un diretto o indiretto avversario e di innalzare la sua posizione».
«Potenza della TV. Basta dire 50 volte una frase cretina, cantare 50 volte la canzone più melensa, mostrare 50 volte la stessa banale e stupida faccia, per creare uno slogan che tutti ripeteranno, una melodia che tutti ricanteranno, una personalità che tutti rispetteranno».
Giovannino Guareschi, taccuini personali.
Un mito del cattolicesimo vero (quello non di sinistra), l’uomo del “trinariciuti”, talmente fedele alla Chiesa da essere chiamato a riscrivere il “Catechismo della Chiesa Cattolica” per le nuove generazioni del tempo.
Rifiutò in modo signorile, ma sembra sempre nato domani. Di uno come lui, oggi, ne avremmo un gran bisogno…