Tanfo di Dc e di collasso economico

La storia è questa.

Alfano & C. sono intenzionati a rifondare il Pdl onde renderlo, ancor più, un soggetto politico ispirato ai valori del Partito popolare europeo. Per questa ragione hanno lanciato l’idea di una “costituente popolare” aperta a chiunque ne condivida le finalità. Queste le intenzioni dichiarate.

Quelle pronunciate a mezza bocca, invece, sono altre: i mammasantissima del Popolo della Libertà sono convinti che il partito, così come è oggi, fortemente incentrato sul carisma personale di Berlusconi, non sopravviverà al ritiro politico di quest‘ultimo. Per questo ritengono necessario sottoporlo, ed in tempi brevi, ad un profondo restyling che ne ridisegni l’identità onde renderla accattivante almeno quanto quella del suo fondatore.

Siccome l’Italia è un paese di consuetudinari, essi pensano di aver individuato la soluzione che possa salvare capra e cavoli: riesumare la Balena Bianca.

La Dc, postulano, è un brand di successo. Rassicurante per l’elettore e per buona parte dell’attuale classe dirigente del Pdl. Riportarla in auge, sia pur sotto nuove spoglie, dunque, garantirebbe – sempre a loro giudizio – il successo elettorale nelle urne e la fedeltà dell’attuale nomenclatura pidiellina (che, se non debitamente rassicurata sul proprio futuro politico, potrebbe trasmigrare verso altri e più rassicuranti lidi: segnatamente quelli del Terzo Polo).

Ora, valutando il progetto in termini meramente tattici, e dal punto di vista di chi lo ha ideato, esso appare vincente e dotato di logica e dignità. Un partito che si richiamasse esplicitamente all’esperienza dello Scudo crociato, infatti, garantirebbe un soddisfacente bottino elettorale (difficilmente inferiore al 28-30%); e questo, almeno nel breve periodo, è quanto ad Alfano e ai suoi uomini interessi. La priorità, per loro, è restare a galla dopo l’uscita di scena di Berlusconi ed evitare che il partito perda pezzi (classe dirigente) a beneficio di Casini e Fini. Il resto, poi, si vedrà.

Il punto, però, è un altro: un partito del genere potrebbe garantire la sopravvivenza dell’attuale – impropriamente detto – centrodestra, ma lo farebbe al costo di un ulteriore spostamento a sinistra del baricentro della coalizione. In parole povere: il centrodestra diverrebbe un’aggregazione di centro; perderebbe per strada ogni stimolo (residuo) a modernizzare il Paese; offrirebbe ricette ancor più moderate in economia; abbandonerebbe definitivamente il proposito di dar vita alla cosiddetta rivoluzione liberale; accentuerebbe il proprio profilo – già oggi troppo maledettamente – clericale. Insomma: diverrebbe ancor più ributtante, maleodorante e dannoso.

Che il proposito sia questo, fare del Pdl un partito di centro e con un profilo ancor più accentuatamente confessionale, lo hanno dichiarato esplicitamente diversi esponenti del partito. Fabrizio Cicchitto, ad esempio:

«Alfano è un giovane cattolico che ha le caratteristiche adatte per riannodare quel rapporto con il Ppe che è stata una delle intuizioni più importanti di Berlusconi. Potrà sviluppare la sua azione politica verso il centro e aprire un confronto non occasionale con l’Udc».

«È la persona più adatta per lanciare un segnale a una fascia del nostro elettorato che richiede un messaggio pacato e razionale. Un elettorato collocato nell’area di centro che non ha condiviso i toni dell’ultima parte della campagna elettorale».

«(…) Con l’operazione Alfano il Pdl accentua la sua collocazione al centro».

Mario Baccini:

«Non significa riproporre una nuova Dc in termini di nostalgia, ma in termini di esigenza».

«(…) Alfano gioca una grande scommessa, che è poi l’intuizione di Berlusconi del ’94: mettere insieme tutti i moderati. Un modello legato ai principi ispiratori della Chiesa sarebbe ora l’elemento valoriale che può riunire tutte le forze del popolarismo europeo in Italia».

«(…) Potrebbe chiamarsi partito popolare europeo italiano».

E poi Roberto Formigoni (con un “cinguettio” su Twitter):

Ora, per capire meglio cosa abbiano in mente, i democristiani, e quale tipo di politica economica avremmo, qualora ritornassero al potere, è sufficiente riportare l’opinione espressa in proposito dal più importante filosofo cattolico vivente (almeno in Italia), Rocco Buttiglione (che è anche un esponente dell’Udc, come noto):

«Il quadro neoliberista in cui si muove Tremonti non basta, quantomeno non basta più. Serve una forte iniezione di politiche sociali, un ritorno al keynesismo. In una fase in cui le imprese non investono o le banche non prestano loro i denari necessari per farlo è lo Stato che deve intervenire, prendendo l’iniziativa (…)».

«Il punto è che le politiche neoliberiste non bastano più. La politica deve ritrovare orizzonti e compiti diversi dagli attuali. Chi lo capisce per primo guiderà la nuova fase».

Ecco, il keynesismo (lo dico a beneficio di chi fosse a digiuno di macroeconomia) – che sta tanto a cuore ai comunisti, oltreché ai cattolici -, è quell’insieme di indirizzi che ha fatto sì che noi si arrivasse ad accumulare, proprio a causa della politica economica della Dc, un debito pubblico di 1.900 miliardi di euro.

La ragione prima per cui ora siamo sotto attacco speculativo. La ragione prima per cui, da oltre un decennio, noi si cresce meno di qualunque altra nazione europea. La ragione prima per cui non si riesce a reperire risorse onde creare un sistema di ammortizzatori sociali di tipo universalistico. La ragione prima per cui noi non si ha danaro da investire in infrastrutture e ricerca. La ragione prima che ci costringe a varare, da più di tre lustri, manovre finanziarie da “lacrime e sangue” (come usano definirle i bolscevichi). La ragione prima per cui larga parte della popolazione s’impoverisce viepiù.

La ragione prima per cui, in ultima istanza, milioni di italiani sono – e resteranno ancora a lungo – disoccupati o precari.

Bella prospettiva, quella di rifondare la Dc. Non c’è dubbio.



Tags: ,

14 Responses to "Tanfo di Dc e di collasso economico"

  • Niccolò says:
  • Fabio G. says:
  • camelot says:
  • camelot says:
  • Fabio G. says:
  • camelot says:
  • MauroLIB says:
  • camelot says:
Leave a Comment