Bersani sbrocca
Il Pd, come noto, da settimane è sotto l’occhio dei riflettori: alcuni esponenti del partito risultano coinvolti, con pesanti imputazioni, in inchieste della Magistratura. È il caso di Filippo Penati, già Presidente della Provincia di Milano e membro della segreteria politica di Bersani, che è accusato d’aver intascato mazzette milionarie in cambio di appalti; e quello di Franco Pronzato (attualmente in carcere), consigliere dell’Enac e responsabile nazionale del partito per il “settore aereo”, cui gli inquirenti imputano d’aver favorito una società (la Rotkopf), nell’aggiudicarsi un appalto per la gestione dei voli sulla tratta Roma-Urbe-Elba e nell’ottenere il certificato di operatore aereo (Coa), ricevendone in cambio una tangente da 40.000 euro. Ciò premesso, veniamo al dunque.
Bersani, oggi, ha perso le staffe. Nel corso di una conferenza stampa, infatti, ha annunciato che non è più disposto a tollerare le attenzioni che i quotidiani, definiti «macchine del fango», stanno riservando a queste indagini:
«Se sperano di intimorirci si sbagliano di grosso. Le critiche le accettiamo, le aggressioni no, le calunnie no, il fango no. Da oggi iniziano a partire le querele e le richieste di danni. Sto facendo studiare la possibilità di fare una class action».
Ecco. Se queste stesse parole le avesse pronunciate Berlusconi, come minimo in questo instante si parlerebbe di attentato alla libertà di stampa; di intimidazione; di censura. Le ha pronunciate il segretario del Pd, invece, e nessuno lamenta alcunché. Ma il punto non è questo.
Il punto è che i giornali, da settimane, si stanno limitando a descrivere i particolari di queste inchieste. Niente in più.
Certo, quelli di destra magari ne stanno approfittando per motteggiare un po’ il Pd: “ma non eravate i paladini della questione morale? E perché, allora, alcuni dei vostri sono accusati d’aver intascato mazzette?”; ma si tratta di cose innocue e più che legittime.
Perché Bersani ha sbroccato, allora? Perché è arrivato a minacciare querele?
Non vorremmo l’avesse fatto sol perché mal sopporta l’idea che si possa accostare il suo partito a presunte vicende di tangenti; perché ciò intaccherebbe, e di molto, il mito della “diversità della sinistra”.
Ecco. Abbiamo una notizia da dare a Bersani: la succitata diversità non è mai esistita.
Non esisteva ai tempi di Berlinguer, quando la sinistra (allora era il Pci) amabilmente percepiva finanziamenti illeciti dall’Unione Sovietica. Né è esistita in tempi recenti, quando la sinistra (i Ds) s’è trovata ad amministrare diecine di amministrazioni comunali in Campania, e molte di esse sono state sciolte per infiltrazioni camorristiche (e per carità di patria tralasciamo molti altri episodi).
Il punto è che la gente vuole fatti, non dogmi in cui credere. Ha bisogno che i partiti le rendano meno difficoltosa la vita, non che le promettano di avere una classe dirigente fatta di cherubini ed orsoline (che pure conta, per carità!). Ha bisogno che il Paese economicamente cresca, perché solo questo può garantire prosperità e lavoro a tutti.
È di questo che dovrebbe preoccuparsi Bersani: essere in grado di dare risposte a questi bisogni.
Lasci perdere la millantata superiorità morale, dunque, ed eviti di minacciare querele.
Si doti, piuttosto, di un programma di governo serio e credibile e, soprattutto, adatto ai tempi.
Perché su questo verrà giudicato; e nessuno gli farà sconti.
P.S. Naturalmente, le persone coinvolte nelle succitate inchieste sono innocenti fino a prova del contrario e a sentenza definitiva di condanna.
Questa inchiesta dimostra che la magistratura è neutrale. Quindi bando a presunte persecuzioni giudiziarie
Bersani a sbroccare non ha tutti i torti,voglio premettere che sono fuori delle parti non essendo legato a nessun partito e per questo parlo a cuor leggero, ma come cittadino profondamento deluso, avvilito, e molto indignato, ma indignarsi è inutile è come battere la testa al muro sapendo che sarà la tua che si rompe, perché dico questo? Perché quando noi qualunquisti diciamo che i politici sono tutti uguali diciamo una verità che non viene e verrà mai smentita. Però, Bersani che si vede prendere di mira il suo “caro” partito, non ha torto perchè se è vero che anche nel PD ce se sono tanti di corrotti, ma non si arriva di certo ai livelli del PDL che ogni giorno se ne scopre uno. Ma sappiamo anche che nel PDL c’è l’usanza di far finta di nulla e poi scagliarsi sugli altri ma soprattutto non vedere le dimensioni e la misura dei reati guardando la “pagliuzza negli occhi dell’avversario e ignorando la trave nel proprio occhio”, questo secondo loro riesce a raggirare i cittadini, ma sono piuttosto ingenui. Noi prendiamo atto che il Pd è pieno di corrotti, ma nel Pdl non se ne salva uno. Andatevene a casa e lasciateci vivere. Stiamo bene e meglio senza di voi.
Risposta ad Antonio:
La Magistratura non è un moloch: è fatta di persone. E meno male.
Risposta a Livio:
Ti do una brutta notizia: i “corrotti”, come li definisci tu, sono forse anche più nel Pd che nel Pdl (e te lo dice uno che dal Pdl è molto deluso). Ce n’è a bizzeffe, in tutta la Penisola. Fin quando si ragionerà come fai tu, da una parte i buoni e dall’altra i cattivi, ci si prenderà semplicemente per il culo. Contento tu!
Rileggendo l’articolo di Travaglio di ieri sul Fatto (so che a voi non sta molto simpatico) e leggendo le “sbroccate” di Bersani oggi, mi viene da ridere se non fosse una tragicommedia solita all’italiana. Essere diversi da chi e da cosa? Forse l’amico Bersani dimentica che la questione è vecchia come la luna e che dà del demagogo persino alle interviste postume di Berlinguer che denunciava già negli anni 80 questo malcostume. Evidentemente si credono depositari di una lunga tradizione che, secondo me, in realtà non gli appartiene visto i contuni cambiamenti di stile e di sigle. Certo è che con Berlinguer ancora vivo (forse chiedo troppo alla luna) i vari Bersani, D’Alema, La Torre, Veltroni, Penati, Finocchiaro, ecc. ecc. non avrebbero mai potuto fare carriera pur essendo quasi tutti “amministratori e uomini di partito”. Certe visibilità potevano scordarsele. Devo confessarvi che, tuttosommato, Travaglio aveva colto nel segno quando ha chiesto a Bersani: dove sta scritto che un partito deve interessarsi di banche, sponsorizzazioni e autostrade? Che facciano politica, quella seria, quella con la P maiuscola, perchè in fondo non siamo diversi dagli altri, invece di scaldare i seggi che tra un pò toccherà rifoderarli tanto li hanno consunti. Ovviamente a spese nostre.
Risposta a massimo1:
Concordo…
Un tempo quando si era colti in castagna si gridava “al complotto” o alla “persecuzione giudiziaria”, ora è invece di moda invocare la “macchina del fango”, è un termine più chic, portato al “successo” da quel fenomeno di Saviano, che per altro lo usa in maniera così generalizzata da non discernere le diffamazioni e le calunnie dalle legittime critiche.
@Antonio: Come ti ha già fatto presente Camelot, la magistratura non è come pensa Berlusconi un blocco monolitico, ma è composta da persone che hanno inevitabilmente delle idee e posizioni politiche differenti, in un mondo ideale un magistrato dovrebbe agire con terzietà ignorando i propri ideali, peccato che ho smesso da tempo di credere nelle favole…
Per comprendere l’orientamento politico dominante nella magistratura, non serve valutare il loro lavoro (che pure sarebbe interessante), basta banalmente osservare la composizione dell’ANM dove esistono principalmente 4 correnti, Magistratura Democratica ed il Movimento per la giustizia (entrambe apertamente di sinistra), Unità per la Costituzione (di centro, ma comunque piuttosto ostile verso l’attuale governo) e Magistratura Indipendente (di centro-destra).
L’attuale Presidente dell’ANM Palamara ed il Segretario Giuseppe Cascini (quello che aveva detto che l’attuale maggioranza di governo, democraticamente eletta, non aveva nessuna legittimità morale, culturale, politica e storica per riformare la giustizia) sono stati entrambi eletti da una maggioranza composta dalle due correnti di sinistra e da quella di centro.
Infine c’è da far presente come nella Procura di Milano gli appartenenti alle correnti di sinistra (magistratura democratica ed il movimento per la giustizia) siano in netta maggioranza ed appartenente a Magistratura Democratica è anche il procuratore capo Bruti Liberati (che in passato ha anche presieduto tale corrente).
E questi sono semplicemente dati di fatto facilmente verificabili…
Sì, beh, tutto giusto, la questione morale esiste anche nel Pd e nel centrosinistra, ci sono esponenti di spicco corrotti nonché parlamentari venduti (e comprati dall’altra parte). Bersani lo sa bene e non credo fosse un mistero per nessuno: doveva reagire in quache maniera e ovviamente il novello Saleem Sinai ha scelto quella sbagliata. Solo una cosa: occho alle proporzioni. Il controllo di Bersani sui media, posto che esista, è infinitamente minore rispetto al suo avversario. Ergo il parallelo sulla libertà di stampa suona quantomeno fantasioso (pretestuoso?). Stessa cosa per gli inquisiti: ce ne sono da una parte e dall’altra ma più da una parte che dall’altra. Sono numeri, che da un lato vanno sempre interpretati ma dall’altro sono i soli dati sicuri. Saluti.
Risposta ad Antonio:
“Il controllo di Bersani sui media, posto che esista, è infinitamente minore rispetto al suo avversario. Ergo il parallelo sulla libertà di stampa suona quantomeno fantasioso (pretestuoso?). Stessa cosa per gli inquisiti: ce ne sono da una parte e dall’altra ma più da una parte che dall’altra”.
Ma tu vivi in Italia? Da quanto hai appena scritto, pare proprio di no. In ogni caso, consiglierei di guardare in faccia la realtà, e non di raccontarsi ancora bubbole 😉