Paga e taci, schiavo! Ecco la rapina di Stato

Dovrebbe trattarsi proprio del cosiddetto solve et repete di cui abbiamo parlato numerose volte su questo blog: una delle tante norme da stato di Polizia tributaria varate dal governo cattocomunista attualmente in carica.

La Repubblica c’informa che:

“L’Agenzia delle Entrate cala l’arma “fine del mondo” sui contribuenti: in modo silenzioso, dopo un rinvio estivo e tre rivisitazioni in altrettanti decreti, ventiquattro ore fa l’Agenzia ha offerto al mastino Equitalia uno strumento di rara efficacia. Dopo 60 giorni dall’avviso al contribuente (“Devi pagare”, e si parla di debiti con lo Stato contratti a partire dal 2007, imposte sui redditi, Iva, Irap), l’Equitalia (…) potrà attivare i suoi mezzi per recuperare il debito. Senza muovere un passo, potrà iscrivere ipoteca sull’artigiano considerato infedele (facendo scattare una comunicazione alla centrale rischi delle banche con conseguente chiusura dei fidi), potrà pignorare il suo conto corrente (rendendo impossibile il pagamento di dipendenti e fornitori), avviare i pignoramenti presso terzi (sono i crediti dei clienti, Equitalia ha il potere di arrivare anche lì) e far partire le ganasce fiscali su auto e van posseduti”.

Il principio è semplice: se l’amministrazione dello stato ritiene che un contribuente le debba del danaro, gli invia un avviso di pagamento che è immediatamente esecutivo. Il che vuol dire che il malcapitato dovrà versare, entro sessanta giorni, l’intero importo richiestogli, a prescindere dal fatto che effettivamente debba o meno quel danaro allo stato (che sia innocente o colpevole, per intenderci); o, in alternativa, e dopo aver contestato il provvedimento, versarne subito il 33% ed attendere l’esito del ricorso.

Il problema è che si deve sempre e comunque pagare ex ante, e cioè prima che un’eventuale colpa venga accertata nelle sedi competenti. E tutto questo solo perché lo stato, in questo istante, ha bisogno di far cassa in qualunque modo in quanto il governo s’è rifiutato di tagliare a dovere la spesa corrente (cosa che, tra l’altro, la Bce gli intimava di fare).

Ma non finisce qui:

“Di fronte al ricorso del cittadino, per sei mesi gli agenti della riscossione non potranno avviare pignoramenti, ma potranno ipotecare una casa e bloccare un’auto. Se Equitalia, poi, si convince che c’è “fondato pericolo” di perdere il credito, ha il mandato per fare quello che crede: sequestrare una pensione, mandare un bene all’asta immobiliare. Se il colpito dimostrerà di avere problemi di liquidità – novità della terza e ultima rivisitazione – chiederà a un giudice tributario una sospensiva per fermare l’azione (per 150-180 giorni) oppure aderirà a un concordato (sconto con trattativa)”.

Nemmeno Visco e Prodi sono arrivati a tanto.

È un provvedimento vergognoso.

P.S. Ma i giornalisti e i blogger di centrodestra ancora esistono? E su misure come questa non hanno alcunché da eccepire? Sono passati tutti all’altra sponda?



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19 Responses to "Paga e taci, schiavo! Ecco la rapina di Stato"

  • Sergio De Prisco says:
  • camelot says:
  • alepuzio says:
  • Max says:
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  • bruno says:
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