Ott 11
21

Movimento “Schifados” meno stato, più mercato

15 Comments

Non ci sono solo gli Indignados che, per fronteggiare la crisi, propongono ricette anticapitalistiche ed antiliberali che non farebbero altro che aggravarla – più spesa pubblica, più debito, più tasse.

Ci sono anche gli “Schifados”: uomini e donne liberali che, in perfetta sintonia con i vertici della Bce, propongono di ridurre il peso dello stato, privatizzare e liberalizzare.

Hanno creato una pagina: questa. Per supportarli, se si ha un profilo su Facebook, basta cliccare su “Mi piace”.

Basta poco. Che ce vo’?

E già che ci siete, e se vi va, naturalmente, potete anche aderire al gruppo “No alla patrimoniale”.



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This entry was posted on Ottobre 21, 2011 at 4:47 pm. You can follow any responses to this entry through the RSS 2.0 feed. You can leave a response, or trackback from your own site.

Posted in Blog et similia Cronaca e Società Io non morirò bolscevico e statalista Politica by camelot 15 Comments

15 Responses to "Movimento “Schifados” meno stato, più mercato"

  • Vincenzo says:
    Ottobre 21, 2011 alle 7:42 pm

    Si come no!!! E’ proprio il mercato che ci ha ridotto in queste condizioni.
    Quello che bisogna fare è riassumere la facoltà di stampare moneta. Lo stato non deve procurarsi la moneta sui mercati ma la deve stampare da se.

    Questo è il problema dei problemi (leggasi Paolo Barnard).

  • camelot says:
    Ottobre 22, 2011 alle 2:05 pm

    Risposta a Vincenzo:
    Primo. La perfezione, ringraziando Iddio, non esiste. Tutto ciò che fa l’uomo produce danni, più o meno grandi. La perfezione è ritenuta possibile solo dai pazzi e dai fanatici.
    Secondo. Il Mercato, come ho provato a spiegare qui, non esiste. Esso è null’altro che “liberazione interazione economica tra individui”. Chi lo contesta, dunque, non fa altro che avversare, nemmeno rendendosene conto, la libertà. Democrazia e “libera interazione economica tra individui” (Mercato) viaggiano di pari passo: non può esistere la prima senza la seconda. Chi attacca quest’ultima è un antidemocratico.
    Terzo. L’assunto secondo cui “è proprio il mercato che ci ha ridotto in queste condizioni”, è una sesquipedale minchiata; e, in più, non tiene conto delle profondissime differenze esistenti tra le diverse nazioni.
    Negli Usa, in Irlanda e in Spagna, come detto altrove, la crisi ha avuto origine da una politica monetaria eccessivamente – e troppo a lungo – espansiva; che ha portato troppo in basso il tasso ufficiale di sconto e gli altri tassi d’interesse; ciò ha spinto le persone ad indebitarsi e ad alimentare, in modo drogato ed ingiustificato, i consumi e ad acquistare case. Ad un certo punto, il meccanismo s’è inceppato; la crescita drogata s’è fermata e la gente che si era indebitata per acquistare la casa è finita in mezzo alla strada; trovandosi nell’impossibilità di pagare il mutuo che aveva contratto, si è trovata sequestrata la casa dalle banche. Tutto ha avuto origine dalla cattiva politica monetaria, che con la politica economica decisa dai governi non c’entra un cazzo perché è deliberata dalle Banche centrali che sono autorità indipendenti. E poi ha avuto modo di proseguire con le cattive, ma libere, scelte di milioni di cittadini (indebitarsi lo hanno scelto spontaneamente). Poi ci sono altre situazioni, come quella della Grecia. E qui, invece, i problemi derivano dall’assenza di Mercato – efficienza, trasparenza e concorrenza. E dal fatto di aver truccato i conti pubblici; di aver comunicato alla Ue risultati economici falsi. Tutto questo ha portato gli investitori a non fidarsi più della Grecia e a creare i problemi noti a tutti.

  • gino says:
    Ottobre 24, 2011 alle 10:01 am

    L’importante che il mercato non vada a pescare nello stato e quindi nei contribuenti, vero Fiat ? Grazie alla Sinistra.

  • camelot says:
    Ottobre 25, 2011 alle 12:44 pm

    Risposta a gino:
    E grazie pure a certo sottoculturame cattolico e fascista.

  • Vincenzo says:
    Ottobre 25, 2011 alle 2:19 pm

    Cam, sembri un tipo abbastanza intelligente. Però se non capisci che la finanza internazionale ci sta distruggendo non posso farci nulla. Sono loro che comandano e che neppure più velatamente impongono ricette ai vari stati (prima la Grecia ed ora l’Italia).

    Queste ricette non faranno altro che aggravare la situazione di tutti noi, vuoi scommettere?

    Se non hai preconcetti ed hai po’ di tempo da perdere leggiti quanto scrive Paolo Barnard. Anche se resti della tua opinione almeno leggi un’altra campana.

    L’Argentina dopo aver mandato a quel paese l’Fmi ed esserci sganciata dal dollaro cresce a ritmi cinesi.

    E’ quanto bisogna fare al più presto anche in Europa, prima che i signori della finanza ci scaraventino nel baratro.

    Ripeto…applicando le ricette della Bce e dell’Fmi staremo molto molto molto più male. Il debito pubblico non è un problema se un Paese si riappropria della capacità di stampare moneta.

  • camelot says:
    Ottobre 25, 2011 alle 2:34 pm

    Risposta a Vincenzo:
    Le “altre campane”, cui alludi, suonano a morto. Ma se a te piacciono, ascoltale pure.
    Ciò detto, come cresce l’Argentina? Con la spesa pubblica a manetta e l’iper-inflazione? Bene, a prenderlo a quel posto, alla fine, saranno i poveri.

  • Vincenzo says:
    Ottobre 25, 2011 alle 4:58 pm

    In Argentina. le disuguaglianze sociali sono state ridotte e non aumentate.
    In questo momento il tasso d’inflazione in argentina è compreso tra il 20 e il 25%. Certo, è troppo, e probabilmente verrà abbassato nei mesi e negli anni a venire (è stata molto più basso per molto tempo negli ultimi nove anni). Ma è importante ricordare che è il reddito reale (aggiustato all’inflazione) e l’occupazione, così come la distribuzione dei redditi, che determina il livello di vita di una popolazione. Se l’inflazione è alta ma il reddito cresce più velocemente dell’inflazione, si sta meglio rispetto a un’inflazione più bassa e a un reddito che non ne tiene il passo, e ancora di più rispetto a non avere un lavoro.

    Le politiche liberiste che la Bce e il Fondo Monetario internazionale stanno proponendo ci spingeranno nel baratro. D’altronde l’aver perso la sovranità monetaria è stata una vera disgrazia.

  • camelot says:
    Ottobre 26, 2011 alle 3:55 pm

    Risposta a Vincenzo:
    Vincenzo, quella politica ha prodotto i nostri disastri: il terzo debito pubblico al mondo. Noi avevamo la “scala mobile”, che adeguava gli stipendi agli aumenti inflattivi. Ha prodotto danni immani. Così come sempre li produce il fatto di indebitare le future generazioni.

  • IO says:
    Novembre 12, 2013 alle 1:13 am

    Mai lette così tante MINCHIATE LIBERISTE come in questo articolo:

    1)Se siamo in CRISI non è certo a causa di POLITICHE ECONOMICHE di tipo STATALISTA o KEYNESIANO ma dell’ESATTO CONTRARIO, ossia di POLITICHE ECONOMICHE all’insegna dello slogan “+ MERCATO – STATO” ( seguendo le idee di gentaglia come Friedman e Hayek ). La liberalizzazione dei movimenti internazionali di capitale ( con Thatcher e Reagan ) e l’abolizione del Glass Steagall Act ( con Clinton ) ne sono LA PROVA INCONFUTABILE.

    2)Se siamo in CRISI non è certo a causa dei DEBITI STATALI ma del DEBITO PRIVATO ed ESTERO prodotti dalla FINANZA DEREGOLAMENTATA ( sia a livello BANCARIO che a livello di MERCATI DI CAPITALI ). Ciò è 1 FATTO oramai CONDIVISO dalla maggior parte delle istituzioni, in primis il FONDO MONETARIO INTERNAZIONALE

    3)Se ( in Europa ) siamo in CRISI è proprio a causa del fatto che negli ultimi 20 anni gli STATI EUROPEI sono stati PRIVATI del CONTROLLO della POLITICA MONETARIA, dei TASSI DI INTERESSE, della POLITICA INDUSTRIALE e della POLITICA ECONOMICA in generale come anche è stato progressivamente SMANTELLATA la maggior parte delle TUTELE STATALI nei confronti di lavoratori, pensionati e classi sociali medio-basse adottando tra l’altro 1 MONETA SENZA STATO ( che a voi piace tanto ), ossia l’EURO che sta producendo i DISASTRI a cui assistiamo in termini di TAGLIO dei SALARI.

  • IO says:
    Novembre 12, 2013 alle 1:30 am

    Risposta a Camelot:
    “Vincenzo, quella politica ha prodotto i nostri disastri: il terzo debito pubblico al mondo.” FALSO. Il terzo DEBITO PUBBLICO del mondo lo ha prodotto la SPESA PER INTERESSE dal 1981 in poi, ossia da quando si è deciso che lo STATO non dovesse + CONTROLLARE il TASSO DI INTERESSE per lasciarlo fare al MERCATO ( usando come SCUSA la solita VACCATA che “il MERCATO è + EFFICIENTE” ). Tutta questa SPESA PER INTERESSI non è andata a pensionati, disoccupati e dipendenti pubblici ma GRANDI GRUPPI FINANZIARI PRIVATI e ai “MERCATI” INTERNAZIONALI di CAPITALI che a voi LIBERISTI del MENGA piacciono tanto.
    “Noi avevamo la “scala mobile”, che adeguava gli stipendi agli aumenti inflattivi. Ha prodotto danni immani.” FALSO. Ha prodotto benefici ENORMI soprattutto per coloro che gli stipendi li percepivano, ossia i LAVORATORI ed al massimo ha prodotto qualche FASTIDIO ( MENO PROFITTI ) ai tuoi soci e compari, ossia le GRANDI INDUSTRIE ma questi FASTIDI erano compensati dal fatto che avendo 1 SALARIO AGGANCIATO al COSTO DELLA VITA i LAVORATORI DIPENDENTI potevano continuare CONSUMARE quelle merci che i GRANDI INDUSTRIALI avevano tanta premura di VENDERE.
    “Così come sempre li produce il fatto di indebitare le future generazioni.” FALSO. Questa è la solita BALLA del DEBITO PUBBLICO che diventa “DEBITO dei NIPOTI” che suona molto bene alle orecchie dell’uomo della strada ma che di fatto è 1 CAZZATA COLOSSALE poichè il DEBITO STATALE ( erroneamente chiamato PUBBLICO ) in REALTA’ è 1 CREDITO per cittadini, aziende e famiglie ( SETTORE PRIVATO ).
    Se lo STATO SPENDE + di quanto INCASSA vuol dire che il SETTORE PRIVATO INCASSA + di quanto SPENDE ( soprattutto se la SPESA PUBBLICA va in direzione del SETTORE PRIVATO NAZIONALE e non certo verso SPECULATORI ESTERI come nel caso della SPESA PER INTERESSI ).
    Chiunque parli di DEBITO che si carica sulle nuove generazioni dice 1 BALLA COLOSSALE perchè i cosiddetti “sacrifici per RIPAGARE il DEBITO” sono 1 SCUSA per FOTTERE SOLDI e DIRITTI alla MAGGIORANZA della POPOLAZIONE in favore di 1 ELITE RISTRETTA di CRIMINALI ( grandi aziende, banche, speculatori internazionali e politici sul loro libro paga ). Il DEBITO fatto dallo STATO dopo la guerra ha permesso ai nostri genitori e ai nostri nonni di ACCUMULARE RISPARMI grazie ai quali essi possono aiutare i propri figli DISOCCUPATI o PRECARI al giorno d’oggi. Indi per cui il DEBITO STATALE è 1 RICCHEZZA per le NUOVE GENERAZIONI e non certo l’INVERSO. Non mi risulta che i giapponesi di oggi stiano pagando il DEBITO creato dai loro predecessori ( dato che il Giappone ha 1 DEBITO STATALE OLTRE il 200% del PIL ) con tasse, tagli, austerity, “sacrifici” e altre VACCATE.

  • se l'altro è io, io sono me says:
    Novembre 12, 2013 alle 9:03 pm

    A beneficio del lettore che si affaccia scettico su queste cieche professioni di fede nello statalismo, propongo solo alcuni spunti per riflettere: nel 1981 lo Stato non perse il controllo sul tasso di interesse (che continuò ad esercitare, dannosamente, attraverso la Banca centrale) bensì si smise di monetizzare il debito, per cercare di arrestare l’inflazione, ma siccome anche senza monetizzazione il dogma era quello del deficit pubblico, il debito registrò negli Ottanta un forte incremento. L’affermazione per cui se lo Stato è in deficit, il settore privato è in surplus è uno di quei trucchi puerili a cui ricorrono alcuni professori di economia quando dall’analisi scivolano nell’ideologia: i soldi per la spesa e i prestiti per il deficit provengono ovviamente dal settore privato! E’ semplicemente un mio euro (o una mia lira) in meno che spendo io e che invece cedo ad un politico che le spende al posto mio (ovviamente le spende per il mio bene, perché lui sa meglio di me cos’è bene per me, altrimenti lascerebbe quell’euro nelle mie tasche).
    Interessante l’esempio del Giappone, un paese molto più liberista di noi, con un sistema educativo molto migliore, un apparato statale funzionante, che spende molto in investimenti, con una valuta FORTE, con un alto tasso di risparmio, eccellenze tecnologiche e che quindi può ovviamente sopportare un fardello più grande di noi, sai che scoperta! E che in ogni caso se persevererà nelle sue politiche fiscali e monetarie espansive si schianterà proprio come noi.
    Immancabile l’accenno ai profitti delle imprese (il plusvalore intramontabile!), giudicate voi se i lavoratori stanno meglio quando le imprese fanno profitti e investono o quando sono in perdita…
    Ma il vero punto debole delle critiche che potete leggere nei post precedenti è che non tengono conto di un dato fondamentale: la speculazione finanziaria e lo Stato sono legate a doppio filo perché entrambi hanno bisogno delle politiche espansive delle banche centrali. Più si manipolano i tassi verso il basso, più si favorisce l’indebitamento (e i debitori per inciso), l’espansione creditizia e le bolle speculative. La droga che ha minato le economie mondiali e che questi continuano a chiedere a dosi sempre maggiori.

  • se l'altro è io, io sono me says:
    Novembre 12, 2013 alle 9:06 pm

    Ci sarebbero da dire moltissime altre cose ma limitiamoci a questa considerazione inoppugnabile: l’economia italiana è una delle meno libere del mondo occidentale e il peso dello Stato (delle tasse e del debito) è cresciuto costantemente negli ultimi 40 anni. Tutto il resto è fuffa, i discorsi sulle tutele del mondo del lavoro sono campati in aria, tipici di gente che fa discorsi ma non ha mai assunto nessuno in vita sua: io voglio più occupazione e buste paga più pesanti, siccome parlare dei massimi sistemi come fate voi è un po’ fuorviante, facciamo così, copiamo chi è più bravo di noi, cioè quei paesi dove i lavoratori stanno meglio, (che so facciamo la Svizzera?) copiamo pari pari sistema fiscale e norme sul lavoro (anche nel pubblico) poi facciamo quello che volete, usciamo dall’Euro, moneta sovrana…
    Chiosa finale sul FMI: vi stupite che sia favorevole al debito pubblico? Ma loro vogliono il debito, vivono su quello, il FMI è fatto da Stati e ovvio che vogliano più Stato, come potrebbero chiedere meno Stato? Sarebbe come se la conferenza episcopale chiedesse meno religione!

  • camelot says:
    Novembre 12, 2013 alle 9:41 pm

    Risposta a “se l’altro è io, io sono me”:
    Grazie per esserti preso la briga di rispondergli. Io lo ritenevo inutile, oltreché ingiustificatamente oneroso (certe persone non ragionano) 😛

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